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Kaïs Saïed

Radio Africa : Mali,Tunisia,proteste dei giovani africani.

Data di trasmissione
Durata 41m 6s

Radio Africa in questa puntata racconta dell'attacco a Bamako in Mali  all'areoporto e alla scuola allievi dell'esercito rivendicato dalla JNIM ,il gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani, affiliato ad Al Qaeda con un bilancio di quasi cento morti e decine di  feriti. Questo attacco, avvenuto pochi giorni prima del Giorno dell'Indipendenza, ha sorpreso tutti a Bamako. La capitale del Mali non era sotto il fuoco jihadista dal 2016, quando il Paese fu colpito da successivi attacchi all’hotel North-Sud e al campo di Kaganba. Una fonte della sicurezza ha riferito di 77 morti e 255 feriti. Un documento ufficiale confidenziale autenticato riporta un centinaio di morti e cita per nome 81 vittime fra cui anche miliziani della ex Wagner ora Africa corp.

In Tunisia ci si avvia alle elezioni presidenziali del 6 ottobre in un pesante clima di repressione , il fronte dell'opposizione ha boicottato le elezioni mentre Kais Saied esercita sempre piu' in modo autoritario il ruolo di " dominus" assegnatogli dalla costituzione iperpresidenzialista fatta approvare dal referundum del 2022. In assenza di molti partiti, emarginati dalla scena politica, e con soli tre candidati in corsa contro gli oltre dieci del primo turno del 2019, I media non prevedono alcun dibattito tra i candidati e non vengono fornite informazioni sugli incontri previsti ,l'esito elettorale sembra scontato .Intanto un inchiesta del giornale britannico "The Guardian" denuncia la complicità della guardia nazionale tunisina con i trafficanti di esseri umani ,mentre l'Unione europea continua a finanziare Saied nel tentativo di esternalizzare le frontiere in funzione anti migrazione.

Infine ci occupiamo delle proteste che scuotono le piazze africane ,ultimamente in Kenya,Uganda e Nigeria i cui protagonisti sono una generazione di giovani africani che reclama giustizia sociale e un nuovo modello economico .

RADIO AFRICA: Ciad, Repubblica Democratica del Congo,Tunisia

Data di trasmissione
Durata 39m 53s

Radio Africa in questa puntata facciamo il punto sulle elezioni in Ciad cominciate il 6 maggio.Per il presidente Mahamat Deby arrivato al potere dopo la morte del padre Idriss Deby Itno, che era al potere con il sostegno dei francesi da più di un trentennio ,si tratta di legittimare un potere ottenuto con una transizione sostenuta dall'esercito e dalla Francia .Il suo avversario è Succes Masra ,prima oppositore del regime e poi primo ministro , mentre il paese soffre una fortissima crisi economica e alimentare sul piano geopolitico si assiste ad un avvicinamento alla Russia e ad una rinegoziazione della presenza militare francese e occidentale.

Congo- Un lungo rapporto pubblicato dallo studio di avvocati Amsterdam & Partners ha accusato la multinazionale americana Apple di acquistare minerali strategici per l’elettronica, come coltan, tantalio, tungsteno e stagno da fornitori che hanno sede in Ruanda peccato che il paese africano è in realtà privo di questi minerali e li ottiene saccheggiando la vicina Repubblica Democratica del Congo (Rdc), tramite il sostegno a milizie che controllano le miniere di estrazione e le vie lungo le quali i materiali vengono trasportati.

Tunisia- Il paese è diventato la “Guardia di frontiera europea” Dal febbraio 2023 e dalle prime dichiarazioni del presidente Kaïs Saïed che paragonava l’immigrazione clandestina a un tentativo di “grande sostituzione” della popolazione, è stato avviato un grande movimento di deportazione verso le frontiere terrestri meridionali, con la ricomparsa dei migranti nelle aree desertiche Tunisia e Libia e tra Tunisia e Algeria.

In fuga dalla Tunisia

Data di trasmissione
Durata 20m 15s

Perché tanti giovani fuggono dalla Tunisia mettendo a rischio la propria vita, come è avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre davanti alle coste della città di Chebba, dove un’ imbarcazione con 37 persone a bordo è naufragata e 17 sono le vittime al momento accertate.

Della crisi economica e della deriva autoritaria ne parliamo in diretta dalla Tunisia con una compagna.

Tunisia: il presidente Saied festeggia la vittoria del referendum

Data di trasmissione
Durata 20m 9s

Ad un anno da quando Kais Saied ha sospeso il parlamento e ha licenziato il premier Hishem Meshishi,dopo proteste, manifestazioni, accuse e denunce di tentativi di golpe, il 27,5% dei tunisini accorsi alle urne approva la nuova costituzione proposta dal presidente Kais Saied. Una costituzione che rende più forte la sua figura e concentra nelle sue mani maggiori poteri.

Commentiamo il voto con una compagna italo-tunisina

Tunisia: il presidente Saied scioglie il Parlamento

Data di trasmissione
Durata 55m 48s

Il 30 marzo il presidente della Tunisia Kais Saied ha sciolto il Parlamento accusandone i componenti di corruzione. Kais Saied, eletto presidente della Tunisia nel 2019, ha licenziato il Governo, sospeso il Parlamento e rivisto la composizione degli apparati statali.

Con una compagna appena tornata dalla Tunisia ripercorriamo questi ultimi 10 anni dalla Rivoluzione dei Gelsomini alla forte crisi economica che attanaglia la “fragile” Tunisia.

Tunisia tra coprifuoco e repressione

Data di trasmissione
Durata 16m 50s

Il presidente tunisino Kais Saied il 13 dicembre ha annunciato un programma per uscire dalla crisi politica. Il 25 luglio 2022, un anno dopo il colpo di mano con cui si è attribuito il potere esecutivo, è previsto un referendum costituzionale. La sospensione del parlamento, invece, durerà un altro anno, fino alle legislative del 17 dicembre 2022, data in cui si ricorda l’immolazione di Mohamed Bouazizi, scelta dal presidente come nuovo anniversario della rivoluzione. Finora si era festeggiato il 14 gennaio, il giorno della fuga dell’ex dittatore Zine el Abidine Ben Ali e proprio il 14 gennaio, nonostante il divieto  le opposizioni sono scese  in strada per protestare contro quello che definiscono il "colpo di Stato" da parte del presidente, incontrando la dura repressione delle forze dell'ordine che hanno usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.

Ne parliamo con una compagna tunisina