Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

corteo

Palestina: UDAP il 5 giugno non scenderemo in piazza

Data di trasmissione
Durata 30m 55s

COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI PALESTINESI IN ITALIA SULLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 5 GIUGNO

Dopo molteplici vani tentativi di arrivare ad una sintesi comune insieme all’associazione “Comunità palestinese di Roma e del Lazio”, le associazioni palestinesi in Italia dichiarano, con rammarico, che non saranno presenti al corteo per la Palestina del 5 giugno a Roma.

La manifestazione del 5 giugno è stata organizzata senza una piattaforma comune condivisa e con modalità organizzative discutibili; il lancio della mobilitazione è partito unilateralmente senza che le associazioni e realtà politiche palestinesi in Italia fossero interpellate. A questo hanno seguito contatti volti ad arrivare ad un momento di mobilitazione unitario, purtroppo però la “Comunità palestinese di Roma e del Lazio” non ha poi tenuto fede agli impegni presi, ossia l’adozione di una piattaforma e di parole d’ordine comuni, la condivisione delle modalità organizzative e l’impegno ad evitare strumentalizzazioni di parte, di singole realtà a fini politici, in questa mobilitazione per la Palestina.

Dinanzi al nostro vano tentativo di contenere spaccature e frazionamenti ci è stato risposto con il lancio di una mobilitazione autoreferenziale; di conseguenza ci troviamo obbligati a non essere presenti a Roma in piazza il prossimo 5 giugno. Imputiamo la piena responsabilità di questo triste risvolto a chi ha voluto strumentalizzare il sentimento di solidarietà del popolo italiano con la Palestina in questa critica fase.

Associazioni palestinesi in Italia:

- Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP)
- Associazione Palestinesi in Italia (API)
- Giovani Palestinesi d'Italia (GPI)

Colombia no se detiene

Data di trasmissione
Durata 27m 52s

Questo pomeriggio, venerdì 28 maggio 2021, manifestazione in solidarietà con la Colombia a partire dalle ore 16.00 in piazza SS.Apostoli. Un compagno del comitato Carlos Fonseca ci racconta la genesi e i motivi delle manifestazioni che da settimane si susseguono in Colombia, la terribile realtà di una repressione che ha lasciato sul campo, finora, almeno sessanta vittime tra i manifestanti e la decisione di scendere in piazza anche a Roma per mettere in campo vecchie e nuove solidarietà.

Corteo per nuove politiche sanitarie: No Global Health Summit

Data di trasmissione
Durata 7m 36s

Un compagno del Coordinamento Regionale Sanità fa il resoconto della mobilitazione di venerdì 21 maggio contro il G20, Global Health Summit che ha visto scendere circa 3000 persone in corteo dalla sede del summit fino al ministero della sanità per cercare di cambiare politiche sanitarie, soprattutto attraverso l'istituzione di presidi territoriali e l'apertura dell'accesso alle cure per tutte e tutti nel mondo, superando il sistema dei brevetti

25 aprile a Roma Est

Data di trasmissione

re 10.00 – Porta un fiore al partigiano.In ogni quartiere è presente un monumento che ricorda la rivolta di quei giorni e il sacrificio dei suoi protagonisti.

Onoriamo le loro azioni mettendo un fiore su quei monumenti.

Ore. 11.00 – Piazzale Camelie – In piazza per la Resistenza.

Al microfono con una compagna della Rete Territoritoriale Antifascista Roma est e un compagno degli studenti e delle studenti del Liceo Kant

Nuovo Cinema Palazzo: Corrispondenze dal corteo

Data di trasmissione

Corrispondenze dal corteo a San Lorenzo contro lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo. Piazza dei Sanniti blindata, il quartiere occupa le strade del quartiere, fa un'occupazione simbolica e poi torna a Piazza dei Sanniti, dove la polizia fa 2 cariche. Nella seconda, più pesante, vengono fatti 3 fermi.

40 anni dalla Strage della Stazione di Bologna: divieto di manifestare

Data di trasmissione
Durata 18m 30s

In diretta con un compagno di Bologna parliamo di questo assurdo divieto al corteo, a 40 anni dalla strage alla stazione di Bologna.

Lettera aperta alla Città di Bologna
Carissime e carissimi cittadini di Bologna
ci rivolgiamo a voi, consapevoli che capirete il nostro sconcerto, la nostra amarezza e la nostra indignazione nell’aver appreso che il prossimo 2 agosto, per uno scrupolo di sicurezza sanitaria, è stato posto il divieto al corteo che, sfilando per Via Indipendenza, raggiunge Piazzale Medaglie d’oro e porta un saluto alle 85 vittime e ai 200 feriti che una bomba fascista e di stato causò quarant’anni fa.
Da quarant’anni accompagniamo i famigliari delle vittime, ci stringiamo al loro dolore, siamo al loro fianco per chiedere verità e giustizia, una verità e una giustizia da sempre negata da continui depistaggi e menzogne.
In questi giorni è in corso un processo presso il Tribunale di Bologna dove, finalmente, una parte di quella verità sta emergendo e ci dice che a finanziare l’attentato furono gli affigliati alla Loggia massonica P2 e il loro capo Licio Gelli e che funzionari e agenti dei nostri servizi segreti non solo sapevano ma fecero in modo che la strage fosse compiuta senza intoppi; inoltre emergono testimonianze che altri  mercenari e assassini fascisti erano a Bologna quel giorno.
In questi lunghissimi quarant’anni responsabilità gravissime pesano anche sui governi che si sono succeduti alla guida del Paese, che hanno sempre promesso di adoperarsi per fare luce sulla strage ma mai hanno mantenuto la parola data ai famigliari delle vittime.
Come ci ricorda il Presidente dell’Associazione dei famigliari Paolo Bolognesi nell’intervista di qualche giorno, l’ultima beffa in ordine di tempo è venuta dall’ex premier Matteo Renzi che emanò una direttiva nel 2014 per la desecretazione e l’apertura degli archivi sulle stragi che insanguinarono l’Italia dal 1969 al 1984. Dice Bolognesi: “Abbiamo toccato con mano che nessuno stava dietro la cosa, che era una presa in giro. A Bologna, con gli atti che ci hanno dato, non avremmo potuto nemmeno avviare il processo di primo grado…”
Tutto questo ci porta a dire che vogliamo essere in Piazza Maggiore dove ci sarà la cerimonia ufficiale per ascoltare in rispettoso silenzio le parole di Paolo Bolognesi, che non intendiamo lasciare solo né lui né i famigliari delle vittime e che, al termine del discorso, inviteremo tutte e tutti ad uscire dalla piazza  in corteo  e chiederemo   ai famigliari delle vittime  di non accettare l’orribile proposta fatta loro di salire su un pullman per raggiungere  la stazione e sfilare come ogni anno tutti insieme. Non per mancare di rispetto a qualcuno ma non possiamo accettare questa assurda imposizione.
Bologna non si piegò allora davanti ad un vile attentato fascista e di stato, seppe rispondere, si rialzò ed è in grado anche oggi di manifestare in sicurezza per non lasciare soli i famigliari delle vittime e mantenere il ricordo.
La storia non si cancella, Bologna non dimentica