Abbiamo recuperato dai nostri archivi audio una puntata del ciclo Tecnologia e decrescita della passata stagione che non avevamo preparato per la pubblicazione. Ce ne scusiamo e ve la presentiamo adesso, completando così la pubblicazione di tutte le puntate della scorsa stagione.
Una puntata, questa, in cui parliamo delle cryptomonete comunitarie con il nostro ospite Radium, sempre disponibile agli approfondimenti sul tema. Buon ascolto!
Per ascoltare la puntata, cliccare sul link qui sotto:
Prima puntata del ciclo Tecnologia e decrescita della stagione 2015-2016. Abbiamo seguito il dibattito tecnico-scientifico iniziato un anno fa, quando abbiamo lanciato il tema in parallelo con la conferenza internazionale sulla decrescita. Al contrario di un anno fa, oggi non è più singolare parlare di Tecnologia e decrescita. Nella puntata descriviamo il carattere dialettico ed emancipatorio della scienza e della tecnologia e la necessità di sottrarle al capitale per farne un bene comune. Fuori dall'efficientismo, dalla militarizzazione, dall'egemonia, vogliamo porci in un orizzonte rivoluzionario di decrescita, che può oscillare a piacere tra l'autarchia (visionie estrema) e lo stimolo al cambiamento (visione moderata). Una puntata teorica, in cui delineamo le caratteristiche distintive delle tecnologie per la costruzione dell'altro mondo possibile a cui miriamo. Le tecnologie che rispondono, anche parzialmente, a questi requisiti sono chiamate "alternative" o "verdi" o "resistenti". Le presentiamo suddivise in base alla loro relazione con il sistema dominante e la crescita, nei seguenti 4 gruppi: RESIST, REPLACE, DROP, DESTROY.
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In questa puntata del ciclo Tecnologia e Decrescita parliamo di architettura sostenibile ed autocostruzione. Intervengono Paolo Robazza e Daniela Re, da anni impegnati sul tema. Occorre conoscere e darsi da fare in prima persona, perché è possibile e giusto usare la tecnologia in modo critico, in un orizzonte di decrescita o comunque altermondialista. L'autocostruzione di edifici a basso impatto energetico consegue diversi obiettivi. Rende possibile la costruzione o la ristrutturazione di abitazioni di qualità anche per chi non dispone dei necessari mezzi economici. Si muove verso il risparmio energetico e la minimizzazione dell'impronta ecologica. Promuove l'uso di materiali locali e naturali, che migliorano il benessere dell'abitare, perché chi si fa casa con le sue mani difficilmente farà ricorso alle nocività proprie dell'edilizia tradizionale e si rivolgerà invece alla bioedilizia e all'uso di materiali ecologici. Sperimenta tecnologie innovative che riabilitano le tecniche tradizionali in chiave di efficienza energetica ed ecologia. Abilita la partecipazione diretta ai lavori di costruzione, trasformando il cantiere da spazio privato a momento di condivisione e apprendimento, affiancato dalla necessaria guida di professionisti (autocostruzione assistita). Diffonde momenti di solidarietà e reciprocità nei contesti locali.
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