Corrispondenza con una compagna dei Blocchi Precari Metropolitani per lanciare la conferenza stampa che si terrà mercoledì al terzo municipio per denunciare la situazione e la minaccia di sgombero delle famiglie che dal 2007 vivono nello stabile di via Volonté di proprietà della Regione Lazio e ora svenduto.
1 marzo in piazza per il diritto di residenza e la libertà di movimento! #Indivisibili
Venerdì primo marzo dalle ore 12 saremo in piazza Bocca della Verità a Roma per manifestare, come in diverse altre città, contro la persistenza dell’articolo 5 del cosiddetto “Piano Casa” del 2014 sfornato dal governo Renzi-Lupi, che nega la residenza a chi occupa, e contro la legge Salvini che aggredisce il diritto alla residenza dei richiedenti asilo in attesa di permesso. Così come l’allora ministro alle Infrastrutture, poi indagato e dimissionario, anche l’attuale Ministro dell’Interno ha usato la decretazione d’urgenza per colpire diritti inalienabili sanciti dalla Costituzione e da trattati internazionali. Il mancato accesso alla residenza significa infatti non poter accedere all’assistenza sanitaria, all’istruzione e a tutti i servizi locali; per i migranti, la mancanza della residenza può determinare il mancato rinnovo del permesso soggiorno. Per questo, all’interno dell’assemblea nazionale degli Indivisibili tenutasi il 10 febbraio a Macerata, la residenza anagrafica è stata individuata come un punto di mobilitazione cruciale per articolare nei territori il rifiuto delle politiche classiste e del razzismo istituzionale del governo gialloverde.
Avevamo chiesto di mobilitarci davanti la sede dell’Anagrafe centrale in via Petroselli, ma questo non ci è stato consentito. Un ulteriore segnale di chiusura in una città governata da quasi tre anni dal Movimento 5 Stelle, che nel 2014 aveva espresso un voto contrario sull’articolo 5. Nei fatti, questa Giunta non è stata in grado di andare oltre lo strumento della residenza fittizia. Modalità di iscrizione all’anagrafe stigmatizzante e totalmente inutile per l’accesso a diritti primari e per il rinnovo del permesso di soggiorno, che di fatto ha solo rappresentato una nuova tappa di ‘istituzionalizzazione’ della povertà e del disagio abitativo tramite i servizi sociali, ancora una volta senza affrontare le condizioni economiche e sociali che hanno portato migliaia di persone a vivere in immobili occupati e insediamenti informali.
Questo stato di cose produce soluzioni pasticciate e spesso non legalmente vincolanti, ulteriormente aggravate dalla Legge sulla Sicurezza. Anche per i rifugiati che vedranno negata l’iscrizione anagrafica ci saranno molteplici problemi in attesa del pronunciamento sul loro status da parte della commissione incaricata. A dispetto della retorica del ‘prima gli italiani’, simili provvedimenti accomunano italiani e stranieri poiché vanno a colpire i poveri e a sancire una condizione differenziata tra coloro che ce la fanno per condizioni di reddito o cittadinanza a garantirsi un alloggio, e coloro che sono in povertà relativa o assoluta e che di conseguenza trovano soluzioni abitative considerate fuori dalla legalità.
Tuttavia, la ‘disobbedienza’ attuata da alcuni sindaci rispetto alla registrazione anagrafica indica una strada possibile da percorrere per invertire la rotta rispetto al controllo sociale e alla criminalizzazione della povertà tracciata dal governo gialloverde, e cristallizzata in un unico dispositivo di legge che sovrappone la sicurezza urbana, i flussi migratori e la riorganizzazione della gestione dell’ordine pubblico.
Chiediamo alla sindaca Virginia Raggi di fare altrettanto e di sottrarsi da questa deriva autoritaria rifiutando il diktat della legge Salvini e l’articolo 5.
Chiediamo che sia indicato all’Anagrafe e ai municipi romani un percorso che ripristini in maniera formale il diritto alla residenza e garantisca la libertà di movimento contro tutti quei muri e quelle barriere interne, che si sommano alle frontiere esterne, utili solo a fomentare odio sociale e guerra tra poveri.
Movimento per il diritto all'abitare
Continua la mobilitazione, in queste prime settimane dell'anno, dei movimenti per il diritto all'abitare nella capitale. Ieri manifestazione e assemblea pubblica a piazza del Campidoglio, entro la fine del mese previste altre iniziative sia di carattere locale che nazionale
Nei giorni in cui si discute in parlamente l'infame Piano Casa contenuto nel decreto Lupi ed in un periodo di grande concitazione per Roma, sconvolta da una pesante crisLa storia deli finanziaria, abbiamo intervistato Andy, compagno di New York che ci ha raccontato la storia delle lotte per la casa nella Grande Mela dalla crisi fiscale degli anni '70 ad oggi.
Ne è uscito un interessante contributo internazionalista!
A una settimana dallo sgombero della Montagnola, dopo l'occupazione simbolica del Municipio VIII, per una soluzione concreta del problema abitativo delle persone sgomberate, i movimenti per il diritto all'abitare occupano un edificio scolastico a Tor Carbone. Alle 19.45 le famiglie sono all'interno ma circondate dalla celere e si pensa comunque di mantenere il posto attraverso una tendopoli.