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ponte galeria

Cara e CIE, situazione difficile per i danni della pioggia

Data di trasmissione
Durata 2m 49s

Ci viene segnalata una situazione complessa per le persone che sono tenute nel CARA di Castelnuovo di Porto a causa degli allagamenti: sembra che queste persone siano state lasciate a se stesse in una situazione complessa.

La corrispondenza  con un compagno del Coordinamento che ci segnala la situazione

 

 

 

Inoltre ci viene segnalata una situazione che potrebbe essere pericolosa nel CIE di Ponte Galeria: tutta la zona è in condizioni critiche ma al momento non ci sono dichiarazioni su come si intende garantire la sicurezza dei reclusi e delle recluse.

Antirazzist* invitano a chiamare il centralino del CIE di Ponte Galeria per sollecitare prese in carico della situazione ed intervento per la sicurezza delle recluse e dei reclusi.

Ponte Galeria: riprese le proteste, una testimonianza

Data di trasmissione
Durata 14m 3s

Continuano le proteste dei migranti nel CIE di Ponte Galeria, dove 15 persone si sono di nuovo cucite la bocca per denunciare le condizioni allucinanti in cui versano dentro il lager alle porte di Roma. Vengano principalmente da Lampedusa, dove, dopo le riprese TV dei maltrattamenti, era stato chiuso il centro dell'isola. Ma anzichè dargli la possibilità di trovare un lavoro, sono stati rinchiusi dietro le sbarre. 

Una testimonianza da dentro il CIE racconta le motivazioni della protesta.

Deportati i migranti da Ponte Galeria: una testimonianza

Data di trasmissione
Durata 2m 23s

Questa mattina la polizia è entrata con manganelli alla mano nel CIE di ponte galeria deportando in luogo sconsciuto 5 migranti che avevano iniziato lo sciopero della fame e che ieri si erano cuciti le bocche per denunciare le vergognose e illegali condizioni di detenzione. Un recluso ha chiamato Radiondarossa.

Intanto inizia lo sciopero della fame anche nella sezione femminile. Alcune detenute da ora rifiutano il cibo.

Radioblackout ci informa che anche al CIE di Torino è iniziato lo sciopero della fame. 

 

1 maggio - sciopero della fame al CIE di Ponte Galeria

Data di trasmissione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato rivolto all'amministrazione del CIE di Ponte Galeria, nel quale i detenuti lanciano lo sicopero della fame:

 

 

Noi tutti di questo centro abbiamo deciso di dare inizio ad una protesta pacifica iniziando il rifiuto del cibo che ci viene consegnato per tutto il tempo necessario finchè non vengano esaudite le nostre richieste sotto indicate: 1. Chiediamo che le procedure siano molto più rapide 2. Che il servizio sanitario sia molto più efficiente 3. Che non venga più usata violenza, fisica o psichica, contro di noi (giorni fa è stata somministrata una puntura di psicofarmaci ad un ospite, contro la sua volontà, che ha avuto una reazione dannosa alla salute provocandogli gravi danni. Ancora oggi non può parlare e ha la faccia gonfia) 4. Che venga accolta la richiesta di chi chiede l'espatrio il prima possibile senza trattenimenti di lungo periodo 5. Che le notifiche vengano tradotte nella lingua di origine 6. Che le visite dall'esterno vengano facilitate senza tanta burocrazia 7. Che i tossicodipendenti vengano accolti in un'altra struttura adatta alle loro esigenze di recupero 8. Che chiunque abbia uno o più carichi pendenti possa presenziare al suo processo in modo che non venga condannato in contumacia 9. Per queste e molte altre motivazioni i centri come questo di Ponte Galeria schiacciano la dignità delle persone e andrebbero chiusi per sempre Noi motiviamo il nostro sciopero della fame, ora voi motivateci il perchè dobbiamo espiare una pena senza aver commesso un reato.

Corpi e frontiere, i CIE

Data di trasmissione
Durata 50m 34s

Puntata a tre voci con una compagna della cooperativa Be free. Be free gestisce uno sportello psico-sociale a favore di donne vittime di tratta all’interno del CIE di Ponte Galeria.

Nella puntata il C.I.E, luogo paradigmatico della civiltà delle frontiere e dei muri, viene visto dall’interno attraverso la concretezza dei corpi delle donne e degli uomini che vi sono rinchiusi o che subiscono la minaccia di esservi rinchiusi, nell’orizzonte ampio delle politiche continentali che li determinano, nel panorama delle politiche repressive della mobilità delle persone. Si parla anche di Cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo), strutture per rifugiati/e e di tratta di esseri umani.

Libeccio d’Oltremare. Il vento delle rivoluzioni del Nord Africa si estende all’occidente. A cura di Ambra Pirri - La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani. Luca Rastello - Campi di forza, Percorsi confinati di migranti d’Europa. Alessandra Sciurba - Storie di Ponte e di frontiere. A cura di Be free.