La testa del corteo è a Piazza S. Giovanni
Nuovo aggiornamento dal corteo, che rispetto a prima è molto cresciuto.
Nuovo aggiornamento dal corteo, che rispetto a prima è molto cresciuto.
Abbiamo chiesto a Giorgio Beretta di O.P.A.L e Rete Disarmo di come il governo italiano abbia deciso in misura molto poco trasparente di entrare nel conflitto russo-ucraino scegliendo di fornire armi e mezzi all'Ucraina, in barba a qualsiasi legge.
Rete Disarmo per sabato prossimo a Roma ha convocato una manifestazione.
Durata 10' ca.
Con Guido Caldiron, abbiamo fatto il punto su cosa cambia nella destra europea, che in Putin negli ultimi 20 anni ha avuto un punto di riferimento politico e ideoligico prima che economico. Da Marine Le Pen a Salvini, un po' tutti si sfilano mentre si allineano alle posizioni atlantiste.
Durata 20' ca.
In questi 2 audio dalla Russia:
Il primo è con Dmitry Okrest, giornalista e autore di libri sulla Russia post sovietica che è occupato di movimenti sociali e di rifugiati dal fronte del Donbass.
A seguire con Giovanni Savino, docente universitario all'Accademia presidenziale di Mosca, questa mattina abbiamo fatto il punto a poche ore dall'inizio della seconda giornata di negoziati.
Durata tot. 16'
Il Parlamento italiano approva l'invio di armi in Ucraina. Sabato alle 13.30 corteo nazionale nowar a Roma, da Piazza Repubblica a San Giovanni in Laterano al grido di ‘Contro la guerra, cambia la vita. Dai una possibilita’ alla pace’. A lanciare l’appello la rete italiana Pace e Disarmo.
Ne parliamo con Alessandro Marescotti Presidente di Peacelink ed Angelo Baracca attivista pacifista ed ecologista, specializzato nelle tematiche legate al nucleare civile e militare
Martedì 1 marzo, mentre il Parlamento decide quasi all'unanimità di inviare armi in Ucraina, fuori dal palazzo la manifestazione contro la guerra, contro la logica del riarmo, di compagn* che vede un'ampia partecipazione studentesca.
Corrispondenza con uno studente della Lupa
Qual'è la situazione rispetto alla produzione e al consumo di energia nel mondo? Come entra in relazione con la guerra in Ucraina? Quali scenari possiamo intravedere all'orizzonte? Ne parliamo con Demostenes Floros, per il ciclo Libera Scienza in Libero Stato. Puntata tutta da ascoltare per sfatare miti e comprendere a fondo il perché degli aumenti sul costo dell'energia in Europa. In questi giorni di guerra il gas viene venduto regolarmente dalla Russia all'Europa, anzi nei primi quattro giorni di guerra è raddoppiata la sua fornitura. Del resto il gasdotto attraverso il quale vengono erogate le forniture per l'Europa passa in Ucraina. Gli acquisti di gas russo da parte dell'Asia e in particolare dalla Cina, sono imponenti e sono dati in aumento del 100% al 2050. Al contrario l'Europa ha un consumo stabile e non può in nessun modo sostituire il gas russo nel proprio approvvigionamento di energia. Non stiamo parlando dei prossimi mesi, ma dei prossimi anni e decenni.
L'Europa cresce nei consumi ma non nei consumi energetici. Come è possibile? Delocalizzando la produzione. In questo modo risulta inquinare molto meno di quanto effettivamente faccia. Il tema dei consumi è al centro del dibattito energetico e lo è anche e, anzi, soprattutto in tempo di guerra.
Due corrispondenze.
La prima con Mosca: la situazione interna dopo l'attacco di Putin.
La seconda: la guerra energetica tra Russia, Cina e Europa.
Prendiamo spunto dalla retorica bellicista apparsa sui maggiori quotidiani nazionali per aprire una riflessione sulla guerra in Ucraina, le sue cause e le conseguenze che avrà sulla vita di tutti e tutte noi, dall'aumento dei prezzi generalizzato dai combustibili alla farina, alla riapertura delle centrali a carbone, all'attacco finale allo stato sociale per finanziare ulteriormente la macchina bellica. Sul finale spendiamo qualche minuto per commentare sulle dichiarazioni di Putin che dà tutta la colpa dello sgretolamento dei rapporti fra Russia e Ucraina nientepopodimeno che a Lenin.
Putin annuncia il via alle operazioni militari e intima ai Paesi stranieri di evitare interferenze o ci saranno conseguenze mai viste. Esplosioni sono state avvertite a Kiev e in alre città. Commentiamo quanto sta avvenendo con Antonio Mazzeo all'interno di una prospettiva antimilitarista.