Sabato 26 febbraio 2022 in piazza in diverse città italiane contro l'escalation militare e la guerra in Ucraina.
I promotori dell’iniziativa sono, oltre a Peacelink, associazioni e singoli che nel corso dell'ultimo mese hanno aderito all’appello della “Campagna Ucraina”,www.peacelink.it/campagnaucraina.
Ne parliamo con Alessandro Marescotti presidente di Peacelink
Con Giovanni Savino, docente di storia contemporanea a Mosca, aggiornamento sulla situazione al confine tra Russia e Ucraina, dopo l'evacuazione della popolazione da parte del Donbass
Venti di guerra in Ucraina, dove sono arrivati i missili dalla Lituania, munizioni da Usa e Inghilterra; dove sono 130.000 i soldati russi schierati al confine, secondo le stime americane. Oggi 16 e domani 17 febbraio vertice Nato a Bruxelles dove si è già deciso per una quinta missione a probabile guida francese e del coinvolgimento italiano.
Approfondiamo la situazione di guerra non guerregiata fra Russia, Stati Uniti, Unione Europea e Ucraina con un compagno che ha avuto esperienza diretta della vita nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, provando a portare il punto di vista delle popolazioni schiacciate dal conflitto.
Dopo un'iniziale interferenza di hacker russi nelle nostre frequenze che siamo riusciti ad affrontare grazie ai potenti mezzi di Radio Onda Rossa (e a qualche problema con microfoni e mascherine), proviamo a riassumere rapidamente la storia recente della regione, approfondendo il ruolo dei droni turchi.
Ospitiamo poi una corrispondenza con Giovanni Savino un compagno analista e storico attualmente residente a Mosca per discutere della votazione alla Duma sullo status delle Repubbliche indipendentiste del Donbass e di come queste possano essere usate come moneta di scambio nelle trattative che seguiranno questo periodo di tensione.
In chiusura approfondiamo gli aspetti della vita quotidiana a Donetsk e Lugansk, gli aspetti economici della crisi, la dipendenza da Mosca delle popolazioni del Donbass, le nazionalizzazioni dei mezzi di produzione e i possibili scenari che porterebbe un'eventuale riconoscimento dell'indipendenza da Kiev da parte della Russia.
Continuiamo ad analizzare ed approfondire cosa stia accadendo al confine con l’Ucraina andando ad indagare gli interessi economici che ci sono dietro. Quelli legati al Gas,non solo della Germania,ma anche della Francia, perchè entrambe hanno bisogno del gas naturale per una fase transitoria da qui al 2050.
Dopo gli appuntamenti del 19 e 26 gennaio 2022, questa sera ci sarà il terzo seminario online sulla crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato organizzato da Peacelink.it: un confronto “a più voci per elaborare una piattaforma pacifista contro l’escalation militare e la guerra”.
Oltre all’analisi e all’approfondimento su cosa stia accadendo al confine con l’Ucraina, un primo tentativo di elaborare una possibile mobilitazione nazionale e internazionale contro il rischio di una nuova guerra alle porte orientali dell’Unione Europea.
Ne parliamo con Angelo Baracca attivista pacifista ed ecologista, specializzato nelle tematiche legate al nucleare civile e militare.
In Russia la pandemia è ben lungi dall'essere risolta, circa mille morti e decine di migliaia di contagi giornalieri rendono la federazione russa uno dei luoghi al mondo attualmente più colpiti dal covid. Nonostante questo, e nonostante la disponibilità di vaccini, la campagna di vaccinazione segna il passo e il Cremlino evita di premere l'acceleratore nel timore di attirarsi gli strali di quella parte consistente della popolazione, circa un terzo, che non ha assolutamente intenzione di vaccinarsi.
Abbiamo chiesto a Giovanni Savino, insegnante di storia a Mosca, le ragioni storiche, politiche e culturali di questa situazione.
Le elezioni generali in Russia, tenutesi nello scorso fine settimana, hanno visto la scontata vittoria del partito di Vladimir Putin ma anche l'ottimo risultato del partito comunista, sullo sfondo ovviamente di un sistema molto poco democratico e che, specie per quanto riguarda il voto elettronico, lascia presagire la presenza di grandi irregolarità. Che cosa ci dobbiamo aspettare dopo il voto? Qual è lo stato dell'arte della relazione fra il Cremlino e la società russa? Abbiamo posto questa ed altre domande a Giovanni Savino, docente di storia contemporanea a Mosca.
Da Luglio si è riacceso il decennale conflitto fra Armenia e Azerbaijan per il controllo della regione autonoma del Nagorno Karabach, che vedo sullo scacchiere l'interesse territoriale della Turchia che sta espandemdo la sua area di influenza, e da un altro alto la Russia storicamente legata al lato armeno del conflitto. Approfondiamo il tema grazie al contributo di Giovanni Savino, docente di storia contemporanea presso l'accademia dell'economia nazionale e del servizio pubblico a Mosca.
Nella Federazione Russa, dopo un trend inizialmente contenuto, i casi di contagio da Coronavirus stanno crescendo in maniera esponenziale nelle ultime settimane. Il premier Vladimir Putin ha disposto il lockdown e l'obbligo di restare in casa, ma le misure di sostegno al reddito sembrano per ora insufficienti rispetto a una situazione economica già in grande difficoltà prima dell'emergenza Covid-19.
Intanto in Ossezia settentrionale, regione della Federazione Russa al confine con la Georgia, si sono scatenate proteste popolari. Epicentro la città di Vladivkavkaz, dove i residenti locali hanno interrotto il regime di autoisolamento e si sono recati nel centro della città per una manifestazione spontanea non autorizzata, chiedendo le dimissioni delle autorità dell’Ossezia del Nord. Duri scontri si sono registrati tra migliaia di manifestanti e parte della polizia, mentre altri agenti si sarebbero rifiutati di caricare la folla. L’accusa al Governo locale è quella di non dare risposte alle problematiche sociali diffuse nel paese, pregresse alla diffusione del virus, ma acuite dal lockdown, con migliaia di persone senza lavoro, reddito e ora in difficoltà anche a mangiare.
Ne parliamo con Giancarlo, compagno che da anni si occupa da anni di politica e informazione in Federazione Russa.