Nella puntata di Silenzio Assordante di venerdì 15 aprile 2011, abbiamo intervistato Alberto Puliafito, autore di Croce Rossa. Il lato oscuro della virtù (Aliberti editore 2011), un libro-inchiesta che si propone di smascherare le nefandezze che si celano dietro il volto umanitario e caritatevole di questo vero e proprio ente militare che, tra l'altro, trae profitto dalla gestione dei Cie, i lager del nuovo secolo.
Che cos'è per te la Croce Rossa? – ha chiesto Alberto Puliafito ad amici e conoscenti prima di cominciare a scrivere il libro. Le risposte suonavano pressappoco così: quelli che gestiscono il 118; che fanno le missioni all'estero; che stanno sulle ambulanze; che fanno del bene; che si occupano degli ammalati; che gestiscono i pronto soccorso; che hanno tantissimi volontari; che si occupano di soccorso umanitario; sono anche quelli che hanno liberato le due Simone. Dopo aver letto questo libro, invece, forse concluderete anche voi che si può "sparare sulla Croce Rossa", almeno in senso metaforico...
Per saperne di più, vi invitiamo a leggere e diffondere un fumetto realizzato qualche anno fa, ma ancora molto attuale, che si intitola La vera storia della Croce Rossa e che potete scaricare da qui.
Di seguito la scheda del libro, dal sito dell'editore:
Attraverso documenti e testimonianze, l’inchiesta di Alberto Puliafito svela, per la prima volta in Italia, tutto ciò che si nasconde dietro un simbolo universalmente conosciuto solo nel suo “volto buono”.
L’immaginario collettivo esalta la Croce Rossa Italiana per la sua opera in campo sanitario, di assistenza sociale, protezione e difesa civile, solidarietà umanitaria.
Una struttura di cui in teoria non si può parlare male ma che ha luci e ombre: un organismo finanziato con soldi pubblici commissariato (prima dal 1980 al 1998, poi dal 2003 fino ad oggi), anche se dovrebbe essere indipendente: per molto tempo, anche uno strumento per fare politica estera.
Una clamorosa inchiesta di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli, ha ulteriormente approfondito l’argomento.
Il caso dei 154 immobili di cui si sono perse le tracce nel bilancio della Cri. Quello dei pacchi dono per l’Abruzzo, o dei fondi raccolti per Haiti, utilizzati per altri fini. O il 118 siciliano, divenuto in campagna elettorale una macchina per assunzioni, con un danno per le casse pubbliche che, dice la procura della Corte dei Conti, arriva a 37 milioni di euro.
Puliafito ha aperto il vaso di Pandora, a quanto pare, ricco di sorprese non proprio esaltanti.