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Pisa: le lotte per l'abitare si uniscono e vanno all'attacco!

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Insieme ad un compagno del comitato abitanti di Sant'Ermete a Pisa, parliamo della mobilitazione cittadina del 16 Dicembre "Assegnare le case vuote, fermare gli sfratti", che si è conclusa con un presidio che ha preso in custodia 3 palazzine di case abbandonate, iniziando un processo di autorecupero dal basso. Famiglie sotto sfratto che hanno da sole individuato i loro futuri possibili alloggi, e che invitano le istituzioni a smettere di lasciare case abbandonate.

Dal 2021 Pisa è stata eletta capitale degli sfratti, che in un solo anno sono cresciuti del 60%. Mentre l'emergenza abitativa cresce a dismisura. La mobilitazione ha come scopo anche di sospendere l'intervento della forza pubblica per gli sfratti fino a Febbraio 2023, richiesta già presentata al prefetto, approvata all'unanimità dal consiglio comunale, ma rimasta lettera morta.

Parliamo inoltre dell'unione che si è venuta a creare fra chi lotta nei quartieri di edilizia residenziale pubblica per la manutenzione e per la ristrutturazione degli alloggi erp, e chi lotta contro gli sfratti, e affronta la giungla del mercato degli affitti di edilizia privata.

Sant’Ermete (Pisa) – in presidio permanente dall’8 novembre

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Da 9 anni va avanti una lotta di inquilini e inquiline di Sant’Ermete, che si è scontrata con un progetto di riqualificazione progettato a ribasso e sulla pelle della cittadinanza. La novità di questa fase, che riguarda il carovita, l’aumento di prezzo di materie prime e l’aumento del costo di vita, si è manifestata a fine luglio, quando si è strappato un negoziato con tutti gli enti istituzionali al quale il comitato è arrivato preparato , con l’esposizione di n. 4 condizioni popolari:

1 la stipulazione di un protocollo di intesa tra famiglie e Comune;

2 il riconoscimento dell’esonero, in quanto le case da abbattere e ricostruire non sono mai state curate dagli enti gestori, questioni sollevate tramite lo sciopero dell’affitto portato avanti da decine di famiglie del quartiere;

3 assegnazione degli alloggi vuoti della parte non soggetta a demolizione

4 la realizzazione dei servizi, in quanto gli spazi comuni nei caseggiati nuovi non sono stati messi a disposizione degli abitanti ma sono stati assegnati a associazioni istituzionali per attività che non vengono neanche svolte.

Tutto ciò è stato ignorato con la solita strategia di prendere tempo, ma questa volta, sia per promesse tradite, sia per aggravarsi condizioni di vita, si è arrivati all’8novembre con la voglia di non volersi far prendere in giro. L‘8 novembre i comitati hanno preso parola al consiglio comunale ma, quando si è arrivati al voto delle mozioni, i consiglieri hanno abbandonato l’aula annullando la votazione. Da quel momento si è in presidio permanente puntando come priorità all’inizio dei lavori e all’occupazione degli alloggi vuoti con un progetto di autorecupero.

Domani sera alle 21.00 ci sarà un’assemblea pubblica per il diritto alla casa aperta a tutta la cittadinanza affinché lo stato di agitazione permanente si evolva.

 

Ne abbiamo parlato con Simone, un compagno del comitato inquilini e inquiline di Sant’Ermete.