Taranto non è città di guerra! Sul presidio di oggi in città.
Arcelor Mittal con la reinvestitura "a furor di Meloni" della Morselli ha annunciato che la nuova cassintegrazione precede esuberi strutturali. Lo sanno bene i sindacalisti che stanno trattando, tutti. Eppure sono lì a scaldare la sedia per vedere come aggirare l'ostacolo - ostacolo che per loro non sono Morselli e Meloni, ma l'ostacolo dei lavoratori che potrebbero metter fine alla pacchia dell'accettazione passiva di fronte al gioco truccato che dal 2018 è in corso (cosiddetto accordo che avrebbe tutelato i lavoratori e riportato i cassintegrati in fabbrica).
Si annunciava poi la presenza del Ministro della Difesa Crosetto a Taranto per oggi ma al suo posto è andato un sottosegretario: ad ogni modo evidenzia quello che sta succedendo lì, nel mar Mediterraneo e Jonio: manovre militari sempre più im ponenti con il trasferimento del comando Nato a Taranto influenza sull'economia e il territorio dell'economia di guerra, questione migratoria, invio armi all'Ucraina.
Ne parliamo con un compagno dello Slai Cobas di Taranto.