26 aprile Dyke March a Roma

Data di trasmissione
Durata

Sabato 26 aprile, ore 16, Largo Agosta

Appello:

Decidiamo di scendere in piazza come lesbiche, con tutte le nostre differenze, declinazioni, intersezioni. Lesbiche, donne*, donne* bisessuali, donne* queer, persone queer, non binarie, lelle, camionare, persone trans, femme e butch, etc.

Le marce lesbiche (“dyke march”) esistono per ricordarci ed affermare che le lesbiche sono il granello di sabbia nell’ingranaggio patriarcale. Esistiamo contro l’eteronormatività, contro i ruoli di genere, contro l’idea che una donna* esiste solo se è accompagnata da un uomo cis. Non eravamo previste, ma siamo emerse lo stesso. È da 30 anni, da quando le Lesbian Avengers organizzarono la prima marcia di ventimila lesbiche a Washington DC, che siamo qui per dire che il patriarcato non riuscirà mai a cancellarci, non potrà dividerci e non sarà la nostra fine. Saremo noi la sua.

Le lesbiche sono e sono state al centro di tutti i movimenti per il cambiamento sociale, ma la nostra partecipazione è stata ignorata, spesso con la nostra complicità, con il nostro consenso. Ad Aprile 2025, quando scenderemo in piazza a Roma per la prima marcia lesbica italiana, lo faremo nel solco aperto dalla manifestazione di Washington del 1993, per riprenderci il potere dei nostri amori, delle nostre visioni, della nostra rabbia, delle nostre intelligenze, della nostra storia e delle nostre radici.

Non possiamo sottovalutare le politiche di estrema destra della presidenza Trump, le discriminazioni contro le persone trans, gli attacchi alla società civile pro-diritti, gli arresti e la lesbofobia di stato contro le associazioni e le attiviste in Europa dell’Est e in Asia Centrale. Il governo degli Stati Uniti sta violando i diritti fondamentali nel peggior modo possibile, causando una reazione a cascata in tutto il mondo; l’Italia non è da meno. L’Europa, divisa e ambigua, si sta arrendendo e intende ritirare la direttiva contro le discriminazioni e l’eguaglianza di trattamento. La nostra Dyke March guarda a ciò che succede in Italia, in Europa e nel mondo e rivendica che la nostra identità lesbica non può prescidere dai luoghi, dalle culture e dalle politiche in cui si sono svolte le nostre storie di lotta.