"Gone This Ya Style"

Data di trasmissione
Durata 1h 4m 52s

Dopo l'accorato prologo di protesta, regalo di Michael Exodus di casa Dub-O-Matic Records, che rimaneggia “Palestina Rossa”, scritta e cantata nel 1973 dal poeta Umberto Fiori (voce e chitarra degli Stormy Six), la puntata riparte da  New York con “Revolutionary Youth”, dal fortunato EP di esordio di Jonnygo Figure  (Crucial Showcase– 2019), che invoca la rivoluzione come unica soluzione per superare la confusione di questi tempi.

Si prosegue – inna rub a dub style – con Lyrical Benjie, che cavalca la – bassline- su “ Gone This Ya Style”, e Sister Nancy aka Muma Nancy, che ripercorre la sua carriera  di -first female dancehall DJ - dal 1976 a oggi, in “Rub a Dub Story”.

Il secondo EP che tocchiamo è un altro -sold out- degli ultimi anni, “ Noise and Emptiness” di Joe Yorke, nel quale è accompagnato dal producer, songwriter e musicista  Eeyun Purkins, titolare dei Waggle Studios di Bristol, e founder dei The Co-Operators. La traccia che ascoltiamo è intitolata “ Downtown”. Dopo un salto nella Nuova Zelanda dei Fat Freddy’s Drop, che ascoltiamo con “ Slings And Arrows”, torniamo negli UK  per incontrare il – one man army - Kiko Bun, e la fulminante “How You Want Me”, scritta per il primo appuntamento con la sua fidanzata,  e rilasciata per lo scorso San Valentino.

Rimaniamo a Londra con due produzioni targate Prince Fatty, e accompagnate da Horseman al mic, prima con i The Skints e Tippa Irie in “London Town”, e poi in prima persona con la cover dei Cypress Hill “Insane in The Brain”.  L’ Hip Hop della – golden era – riecheggia  ancora nell’aria con di Jstar & The Dubmatix, e il remix di “ Scenario” dei A Tribe Call Quest, prima della mega combo orchestrata da  L'Entourloop  in  “Florilège” con  Lyricson, Queen Omega & Red Fox.

Chiudiamo il segmento con “Dey” , che celebra l’incontro tra l’afrobeat e il mondo del reggae nella  legacy  di due artisti militanti e rivoluzionari, Fela Kuti e Bob Marley, con i loro figli minori Oluseun  Anikulapo aka Sean, e Damian aka “ Jr Gong” .

More Fire - turn dub - nell’ultima  parte della puntata , con le atmosfere tribali di “African Step” di Toroki feat. Isayah , e il barrito animale di “ The Elephant” di Jah Shulz.  A seguire tre artisti di Barcelona Matah, Adala e  Chalart58, tornano con “ Steppa Boy”, un anthem che ci proietta direttamente sotto le casse del  sound system, coniugando l’habit delle radici giamaicane con il messaggio controculturale ormai tipico di questa scena.

La chiusura è affidata al grido di denuncia di Yt, affiancato dai Wicked Dub Division,  che con “Not In My Name” chiude il cerchio di apertura di puntata sulle attuali guerre, discostandosi dai “warmonger games” dei pochi, che giocano con il sacrificio dei molti per i loro interessi.