Radio Africa: i paesi sicuri per il Decreto Cutro
Radio Africa oggi parla della lista, aggiornata nel Decreto Cutro, dei paesi d’origine sicuri.
In particolare racconta la situazione in Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio e Tunisia.
Radio Africa oggi parla della lista, aggiornata nel Decreto Cutro, dei paesi d’origine sicuri.
In particolare racconta la situazione in Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio e Tunisia.
Musica della Nigeria
Scaletta
- Babatunde Olatunji - Oyin Mamo Ado (Sweet As Honeybee)
- Twins Seven Seven - Komalobe
- King Sunny Adé - Ka jo mu jo, Mo bebe fori, Jek
- Celestine Ukwu & his Philosophers National - Grade by grade
- Ali Chukwuma and his Peacemakers lnternational - Uko family special
- Easy Kabaka - Belema
- The Anambra Beats - Ayamma
- Orlando Julius with The Heliocentrics - In The Middle
- Fela Kuti - Palm wine sound
- Tony Allen - Elewon po
- The Lijadu Sisters - Not Any Longer
- Fela Kuti - Colonial Mentality
- Tony Allen - Eparapo
- The Lijadu Sisters - Bobby
Tunisia, dopo gli arresti di giornalisti della scorsa settimana, il presidente Kais Saied ha dichiarato che “c’è la volontà, dall’inizio di questo secolo, di cambiare la composizione demografica della Tunisia” spostando l’attenzione dalle limitazioni alla libertà di stampa ed alla crisi economica interna, al tema della sicurezza nazionale incentrata sull’immigrazione irregolare degli africani sub-sahariani in Tunisia.
Rd Congo, il generale Chiko Tshitamnwe, vice capo di stato maggiore responsabile delle operazioni dell’esercito congolese, in una conferenza stampa a Goma, città del Congo orientale ha dichiarato che tutte le aree sotto l’occupazione dell’M23 saranno riprese dalle forze armate. Alcuni contratti con società cinesi vengono messi in discussione per la scarsità di benefici economici che hanno portato al paese.
Nigeria, duplice scadenza elettorale, il 25 febbraio si terranno le presidenziali e le parlamentari, l’11 marzo si voterà per i governatori e i parlamenti dei singoli stati. Peter Obi, il candidato dei giovani, è l’outsider di queste elezioni presidenziali. A 61 anni, questo ex governatore, sostenuto da parte dei giovani e dal movimento EndSARS, si è affermato come uno sfidante credibile contro Tinubu e Atiku.
Congo: Re Filippo del Belgio a Kinshasa chiede scusa al popolo congolese in quella che è considerata una visita storica nel paese, un tempo colonizzato e governato brutalmente.
Tanzania: Masai feriti e arrestati, a migliaia in fuga, sfrattati per far spazio ai safari.
Nigeria: nessuno è più al sicuro; un attacco da leggere non solo in chiave religiosa.
Parliamo del Mali, dove nove anni dopo l’inizio dell’intervento militare francese, oggi 15 dicembre gli ultimi soldati francesi hanno lasciato Timbuctù. Il presidente Emmanuel Macron visiterà nei prossimi giorni Bamako per incontrare il capo della giunta maliana il colonnello Assimi Goita.
Del Burkina Faso dove mercoledì scorso il primo ministro, Christophe Marie Joseph Dabiré ha rassegnato le proprie dimissioni, accettate dal presidente Kaboré e ricordiamo l'omicidio di Norbert Zongo, giornalista assassinato il 13 dicembre del 1998 mentre indagava sulla morte dell’autista del fratello del presidente Blaise Compaoré, al potere in Burkina Faso dal golpe del 1987.
Torniamo a parlare del giacimento petrolifero nigeriano Olp 245 e delle presunte tangenti che Eni avrebbe pagato per i diritti di esplorazione di quel blocco petrolifero. Eni su questa vicenda è stata assolta in primo grado, lo scorso marzo, dal tribunale di Milano.
Parliamo delle pressioni degli Stati Uniti sul Sudan per normalizzare i rapporti con Israele,delle piazze che si infiammano sia in Sudan che in Nigeria e delle prossime elezioni del 31 ottobre in Costa d'Avorio che ripropongono lo spettro della guerra civile.
Oggi parliamo di Nigeria e del processo per corruzione internazionale a Eni e Shell per una presunta maxi tangente da 1,1 miliardi di dollari;l’accusa si poggia sull’ipotesi che le dirigenze di Eni e Shell fossero a conoscenza che i soldi per il governo andassero, in realtà, a Dan Etete, l’ex ministro del Petrolio della Nigeria possessore della licenza Opl 245 tramite la società Malabu.
Seguono poi aggiornamenti sul colpo di stato in Mali, le manifestazioni di donne contro la violenza maschile violentamente disperse dalla polizia in Namibia e l'aumento della repressione in Tanzania all'avvicinarsi delle elezioni del 28 ottobre.
Una direttiva del ministero dell'interno vuole "rimpatriare" (verso un paese che quasi non conosce) un compagno che da anni vive e lotta a Bologna.
Ne parliamo con un compagno dal presidio a Malpensa.
Aggiornamento: il compagno non è stato più deportato verso la Nigeria, ma rinchiuso nel CPR di Bari.
I rapporti tra l'Italia e la Nigeria hanno una lunga storia. L'ultima e recente maxi-inchiesta partita in Campania (portata avanti da Polizia e FBI) riguardo ad un presunto giro internazionale di traffico di organi e lavoratrici del sesso ha ridato linfa ad un dibattito mediatico spesso superficiale e colmo di retorica. Retorica che parte da una narrazione strumentale dei motivi che portano una persona a migrare fino ad arrivare alla questione della "tratta", in cui si criminalizzano e allo stesso tempo vittimizzano molte donne provenienti dalla Nigeria. La relazione tra Italia e Nigeria è in realtà più complessa e intreccia differenti problematiche. Intensi rapporti economici e diplomatici, il ruolo dell'ENI e di altre multinazionali, le inchieste scomparse, il traffico di esseri umani, lo smaltimento di rifiuti tossici e la complessità di una cultura molto differente dalla nostra sono solo alcuni degli elementi necessari a fornire un'analisi più attenta di questa lunga storia.
Vi proponiamo un approfondimento in cui, senza la pretesa di essere esaustivi, si prova a far emergere un diverso punto di vista sulla storia dei legami ancora molto forti che esistono tra i due paesi e su come influiscono le disastrose politiche migratorie italiane sulla vita di tante persone migranti.
Buon ascolto!
Sabato 17 settembre presidio al Cie di Ponte Galeria in solidarietà con le donne recluse.
Appuntamento ore 13 Stazione Ostiense, puntuali!