Dec 14, 2007
Una sentenza politica, come spesso si è detto, e dagli intenti repressivi quella emessa alle 17:00 di oggi dal tribunale di Genova.10 persone ritenute responsabili di devastazione e saccheggio, con pene dai 6 agli undici anni, per altre 14 persone (per i fatti avvenuti in via tolemaide) l'accusa di devastazione e saccheggio è stata derubricata in danneggiamento aggravato. una persona è stata assolta.
ascolta un attivista di supporto legale
ascolta l'avvocata tartarini
ascolta l'avvocata crisci
Dec 13, 2007
Nell'anniversario della strage di Piazza Fontana si sono tenute in diverse citta' italiane iniziative sul tema "Dalla strategia della tensione alla strategia della paura". Una corrispondenza da Roma, dove i compagni e le compagne hanno dato vita al "Krapfenattack" e a un presidio/volantinaggio per informare sulla oxus, marca di borse di proprieta' di Delfo Zorzi.
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Dec 11, 2007
Martedì 11 Dicembre ore 14.
Gli ospiti, le uscite del week-end, i suggerimenti sui film in sala e in TV, i link delle nostre recensioni, le news.
Dec 11, 2007
Vogliamo dirlo con parole semplici così che tutti possano capire, ma vogliamo gridarlo forte affinché nessuno possa dire di non aver sentito.
IL LAVORO UCCIDE !
Le vittime del lavoro nel mondo sono più numerose di quelle causate dalle guerre o da qualunque epidemia, e crescono di anno in anno.
Nel Mondo: in un anno muoiono sul lavoro 2.400.000 persone; 274 in una sola ora, 4 per ogni minuto che passa
In Europa: ogni 5 secondi cè un incidente sul lavoro che provoca 15 morti al giorno e 300.000 invalidi allanno
In Italia si contano ogni giorno dai 3 ai 4 morti sul lavoro. Nei cantieri, nelle fabbriche, o sulle strade che li portano al lavoro, uomini e donne di ogni età muoiono schiacciati da una pressa o dal crollo di una impalcatura, bruciati in un incendio o sepolti nelle lamiere di un auto.
MA NON E UNA TRAGICA FATALITA
Perché gli ambienti di lavoro sono fatti a misura della produzione, non di chi produce e ai padroni costa meno un operaio morto che un macchinario nuovo.
Perché la piaga della mobilità, degli straordinari e dei doppi turni ha fatto aumentare lo stress e la fatica, e con essa i rischi di incidenti per i lavoratori, che ricevono in cambio una paga misera e incerta.
Perché il lavoro è diventato una trincea dove chi resta fuori combatte contro la disperazione, e chi sta dentro rischia di crepare per il salario della paura.
E ORA DI CAMBIARE, E TEMPO DI LOTTARE
Perché il lavoro non è un modo di vivere, ma la costrizione a vendersi per vivere.
Ed è lottando contro questa vendita forzata di se stessi che gli operai, i precari e tutti gli sfruttati si scontrano con le regole che governano questa società.
E lottando per lavorare meno, per non venire più uccisi dal lavoro che si combattono gli infortuni e la nocività.
Perché nocivo è alzarsi tutte le mattine per andare a lavorare, nocivo è seguire i ritmi della produzione o essere condannati ad un lavoro precario; nocivo è andarsene a casa con un salario che ti costringe il giorno dopo a tornare al lavoro.
Vogliamo dirlo con parole semplici così che tutti possano capire, ma vogliamo gridarlo forte affinché nessuno possa dire di non aver sentito.
IL LAVORO UCCIDE !
Le vittime del lavoro nel mondo sono più numerose di quelle causate dalle guerre o da qualunque epidemia, e crescono di anno in anno.
Nel Mondo: in un anno muoiono sul lavoro 2.400.000 persone; 274 in una sola ora, 4 per ogni minuto che passa
In Europa: ogni 5 secondi cè un incidente sul lavoro che provoca 15 morti al giorno e 300.000 invalidi allanno
In Italia si contano ogni giorno dai 3 ai 4 morti sul lavoro. Nei cantieri, nelle fabbriche, o sulle strade che li portano al lavoro, uomini e donne di ogni età muoiono schiacciati da una pressa o dal crollo di una impalcatura, bruciati in un incendio o sepolti nelle lamiere di un auto.
MA NON E UNA TRAGICA FATALITA
Perché gli ambienti di lavoro sono fatti a misura della produzione, non di chi produce e ai padroni costa meno un operaio morto che un macchinario nuovo.
Perché la piaga della mobilità, degli straordinari e dei doppi turni ha fatto aumentare lo stress e la fatica, e con essa i rischi di incidenti per i lavoratori, che ricevono in cambio una paga misera e incerta.
Perché il lavoro è diventato una trincea dove chi resta fuori combatte contro la disperazione, e chi sta dentro rischia di crepare per il salario della paura.
E ORA DI CAMBIARE, E TEMPO DI LOTTARE
Perché il lavoro non è un modo di vivere, ma la costrizione a vendersi per vivere.
Ed è lottando contro questa vendita forzata di se stessi che gli operai, i precari e tutti gli sfruttati si scontrano con le regole che governano questa società.
E lottando per lavorare meno, per non venire più uccisi dal lavoro che si combattono gli infortuni e la nocività.
Perché nocivo è alzarsi tutte le mattine per andare a lavorare, nocivo è seguire i ritmi della produzione o essere condannati ad un lavoro precario; nocivo è andarsene a casa con un salario che ti costringe il giorno dopo a tornare al lavoro.
Campagna di informazione e mobilitazione contro gli infortuni sul lavoro
Radio Onda Rossa, Via dei Volsci 56, Roma
Dec 8, 2007
Per fine Gennaio e' prevista anche la sentenza per i 13 attivisti del "Sud Ribelle" accusati di vari reati tra cui il 270 bis (associazione
sovversiva). Iniziano i preparativi per momenti di solidarieta' con gli imputati.
Sentiamo due corrispondenze con un compagno che segue i processi.
mobilitarsi verso la sentenza!
fiordalisi, l'opinione pubblica e il clima mediatico
Dec 6, 2007
Il 5 Dicembre sciopero immediato di 2 ore (dalle 14 alle 16), con adesione del 95% e fermata della catena di montaggio alla Fiat di Pomigliano d'Arco (NA), all'annuncio di Marchionne di chiudere la fabbrica dal 7 gennaio al 2 marzo( in realtà , dalla chiusura natalizia del 22 dicembre) : la polizia intervenuta in forze carica, ferisce i lavoratori e sgombera il grande assembramento davanti ai cancelli a cui ha partecipato anche il delegato RSU-Cobas licenziato , Mimmo Mignano. Corrispondenza.
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Dec 6, 2007
Due giorni fa a Genova, mentre nell'aula al V piano si celebrava la terzultima udienza del processo contro 25 manifestanti, nell'aula della corte di appello Giuseppe De Rosa, in forza alla DIGOS di Milano e distaccato nel capoluogo ligure in occasione del vertice G8, veniva assolto in secondo grado. Per chi non lo ricordasse Giuseppe De Rosa era fino a questo momento l'unico condannato tra le forze dell'ordine per fatti di piazza, ovvero per i pestaggi, gli arresti illegali, le violenze di quei giorni: è uno dei protagonisti del pestaggio dell'allora minorenne MM il sabato pomeriggio e di altri ragazzi che stavano prendendo in giro lo schieramento di polizia seduti per terra.
Un commento di un attivista di Supporto Legale.
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Dec 1, 2007
Una trasmissione di approfondimento sulle valuazioni politiche a seguito del corteo del 17 novembre scorso e in vista delle prossime scadenze processuali per genova e cosenza.
Alcune riflessioni con gli attivisti di supporto legale, un'avvocata del pool genovese e Roberto De Caro, autore de "La sventurata rispose, la sinistra e l'ordine pubblico".
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Dec 1, 2007
Una trasmissione di approfondimento sulle valuazioni politiche a seguito del corteo del 17 novembre scorso e in vista delle prossime scadenze processuali per genova e cosenza.
Alcune riflessioni con gli attivisti di supporto legale, un'avvocata del pool genovese e Roberto De Caro, autore de "La sventurata rispose, la sinistra e l'ordine pubblico".
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