Turchia: tra esercitazioni militari e repressione
Dall’inizio dell’anno il mondo universitario turco è in rivolta. E’ iniziato tutto il 1° gennaio, quando Erdogan ha nominato Melih Bulu, un politico del suo stesso partito e accademico dal profilo discutibile, a rettore dell’Università del Bosforo di Istanbul, la più prestigiosa del paese. Una nomina controversa, anche perchè arrivata direttamente dal governo, scavalcando il principio di autonomia degli atenei. Non si è fatta attendere la risposta di studenti e studentesse, che a partire dal 4 gennaio hanno iniziato la loro protesta pacifica che da Istanbul si è estesa ad altre 35 città in tutto il paese. Agli studenti/studentesse si sono uniti i professori universitari, tutti concordi nel chiedere le dimissioni del nuovo rettore e nuove elezioni universitarie ma la repressione feroce dello stato turco non si è fatta attendere con arresti di centinaia di persone in tutto il paese.
In questi giorni inoltre nelle acque della Turchia, si svolge una delle più importanti esercitazioni militari: Mavi Vatan 2021. Secondo le informazioni diramate dal ministero della Difesa di Ankara, sono attualmente impiegati nelle manovre militari 87 mezzi navali, 27 aerei e 20 elicotteri, insieme alle forze anfibie che si eserciteranno in simulazioni di sbarco.
Su queste due questioni facciamo il punto con il giornalista Murat Cinar.