proteste in carcere

Contro il carcere 15/03

Data di trasmissione
Durata 59m 56s

Chi ci sta in carcere? piccoli spacciatori 31% mentre i "colletti bianchi" 0,9%. Al Lingotto convegno Pd parte la crociata sulla "sicurezza" recuperata a sinistra "la sicurezza è parola di sinistra- urlano i dirigenti Pd- i nemici sono i vagabondi, i poveri, i mendicanti" Che bravi! Proprio come 500 anni fa! In carcere 10.000 casi di autolesionismo e circa 11 mila manifestazioni di protesta, ma non collettive.

Contro il carcere 23/4 - Sulle proteste dei detenuti/e

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Durata 56m 36s

Sulle proteste in carcere dal 5 al 20 Aprile del "coordinamento detenuti": riflessioni e cronaca.

Il ministro della giustizia Orlando va alla Commissione giustizia del Senato per discutere di Amnistia e indulto (che non si faranno) ma anche di abrogare la Legge Cirielli (sulla recidiva) e riscrivere la Fini-Giovanardi (sulle sostanze); queste sono le leggi che tengono in carcere il maggior numero di detenuti e detenute. Inoltre dovranno riscrivere la Bossi-Fini e approvare il Ddl sulla "custodia cautelare". Intanto il 28 maggio (termine dato dalla Corte europea per sistemare le carceri) si avvicina.

Contro il carcere- si preparano le proteste di aprile

Data di trasmissione
Durata 59m 56s

Lettera dal carcere di un detenuto sulle prossime proteste di detenuti e detenute dal 5 al 20 aprile prossimo, indette dal "Coordinamento dei detenuti". Nessuna soluzione dopo la incostituzionalità della Fini-Giovanardi, non si sa ancora che fine faranno le 15- 20mila pesone incarcerate per una legge dichiarata incostituzionale dalla Consulta. La Gran Bretagna rifiuta l'estradizione di un detenuto in Italia in base all'articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani, che vieta di estradare in un paese che non assicura un trattamento rispettoso dei P { margin-bottom: 0.21cm; } diritti dei detenuti.

Contro il carcere 3/7

Data di trasmissione
Durata 59m 56s

Le proteste nelle carceri si espandono ma molto lentamente e timidamente. Si sviluppano iniziative come i referendum per depenalizzare immigrazione e stupefacenti, o i percorsi per l'amnistia, ma le proteste nelle carceri restano sole! Bisogna creare un rapporto di forte solidarietà tra ogni piazza e ogni carcere.

Contro il carcere 22/6

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Durata 56m 42s

 PORTA UN FIORE per l’abolizione dell’ergastolo

Viaggio alle tombe senza nome degli ergastolani nell’isola di S. Stefano (Ventotene)

Il 26 giugno sarà la Giornata internazionale dell’ONU contro la tortura. Il 24-25-26 giugno nelle carceri italiane i detenuti daranno vita a una mobilitazione contro la tortura del carcere e nel carcere. All’esterno degli istituti di pena si mobiliteranno in vario modo associazioni, partiti, sindacati, movimenti e organizzazioni della società civile. Nel quadro di queste iniziative sollecitate dall’Associazione Liberarsi, si stanno raccogliendo le adesioni per un viaggio, proposto da Nicola Valentino verso un luogo simbolico della pena a vita.

 

“L’ergastolo di S. Stefano (1795- 1965) è noto per essere il primo carcere costruito dai Borboni secondo il moderno dispositivo panottico: gli ergastolani o altri reclusi  che vi erano rinchiusi, vivevano costantemente sotto sguardo dei loro reclusori. Ma la vera natura dell’ergastolo la si incontra  all’esterno del carcere, seguendo  un viottolo che porta al cospetto di un arco. Varcata questa soglia si scorge poggiato su un blocco di pietra, un piccolo portafiori vuoto che anticipa alcune file di tombe, ricoperte ormai da erbacce, con croci in legno senza nome. In fondo al piccolo cimitero dimenticato si scorge quel che resta di una vecchia cappella. Attualmente il cimitero è in completo abbandono, diversi anni or sono se ne prese cura un agente di custodia in pensione che scelse di vivere un po’ come un eremita a custodia di quel carcere ormai in disuso e in questa veste si preoccupò di contornare le singole tombe e di mettervi delle croci di legno. Se ne prese cura perché per quegli ergastolani la sola famiglia che era loro rimasta era S. Stefano.

Questo luogo narra al di là d’ogni equivoco la natura dell’ergastolo. Cancellati socialmente e civilmente al momento dell’ingresso in carcere, quegli ergastolani sono morti in solitudine e senza nome, esclusi dal consorzio umano anche dopo morti.

Il cimitero degli ergastolani di S. Stefano è importante da vedere e far vedere perché racconta in modo emblematico e crudo anche ciò che è l’ergastolo oggi, in particolare la tortura dell’ergastolo senza speranza, l’ergastolo cosiddetto ostativo, in base al quale, delle attuali 1500 persone condannate alla pena eterna oltre 1000 sono sostanzialmente escluse da quelle limitate possibilità giuridiche che permetterebbero la concessione dell’uscita dal carcere dopo 26 anni di pena scontata. Si configura in Italia, diversamente da altri Paesi dell’Unione Europea, un “fine pena mai” effettivo, che prevede oltre alla morte sociale e civile delle persone condannate, la loro effettiva morte in carcere”.   Nicola Valentino

 

Un piccolo gruppo di persone è già pronto a partire venerdì 24 giugno ed è in cerca di altri compagni e compagne di viaggio: Giuliano Capecchi, Beppe Battaglia, Antonio Ruffo, (Associazione Liberarsi), Nicola Valentino (Sensibili alle foglie), Salvatore Verde, Dario Stefano Dell’Aquila (Associazione Antigone Napoli)…..

Le persone che partecipano sono invitate a portare strumenti vari per restituire documentazione dell’esperienza…

Il viaggio prevede l’arrivo a Ventotene al mattino con traghetto da Formia, il trasbordo in barca nell’isola di S. Stefano. La partenza da Ventotene nel pomeriggio.  L’accesso al carcere richiede la presenza di guide autorizzate del comune di Ventotene con le quali si stanno prendendo  accordi. 

Traghetto-andata, Formia ore 09:15 – Ventotene ore 11:15         Euro 12.30. Aliscafo-ritorno, Ventotene, ore 16:40 – Formia,ore 17:40 Euro 17.90. Treno andata-ritorno  da Roma. Roma ore 07:39, Formia ore 08:44, Euro 14.50. Formia ,ore 18:14 – Roma. ore 19:21. Treno andata-ritorno da Napoli. Napoli , ore 07:17. Formia, ore 08:12, Euro 9.50. Formia ore 18:18. Napoli, ore 19:30

Per info: 3664937843, assliberarsi@tiscali.it 

Contro il carcere 15/6

Data di trasmissione
Durata 1h 0m

 Ancora suicidi nelle carceri italiane. Ma comincia a allargarsi la protesta. Per ora con scioperi della fame e battiture di sera alle sbarre delle finestre per comunicare alla popolazione esterna le condizioni drammatiche nelle carceri italiane.

Due militanti delle "pantere nere" sono in carcere da 40 anni nella prigione "Angola" dello Stato della Louisiana, in regime di isolamento. Notizie su di loro si possono trovare sui siti:

http://theredphoenixapl.org/2011/04/15/americas-plantation-prisons/

http://angola3action.org/nextaction/index.html 

http://www.angola3.org/default.aspx 

http://www.pmpress.org/content/article.php?story=20090214164914519 

 

 

 

Contro il carcere 25/5

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Durata 58m 13s

 Proteste si stanno sviluippando in tutti i penitenziari della penisola. Si protesta contro il sovraffollamento che rende disumane le già dure condizioni di detenzione. Il Lombardia una settimana di lotta delle carceri regionali; a Marassi Genova, tre giorni di protesta; lo stesso al carcere di Brindisi, e altrove.

 

Intanto si continua a morire, ad essere uccisi dal sistema carcere. Luigi Fallico, detenuto in base ad un teorema assurdo da due anni, trasferito al carcere di Viterbo per partecipare al processo in corso a Roma, viene lasciato morire senza cure nonostante fosse in preda di un grave infarto.