Rivolta al carcere di cassino
Veniamo aggiornati di una rivolta al carcere di Cassino. La causa sembra essere il fatto che una persona detenuta non ha ricevuto la terapia di cui aveva bisogno. Seguiranno aggiornamenti.
Veniamo aggiornati di una rivolta al carcere di Cassino. La causa sembra essere il fatto che una persona detenuta non ha ricevuto la terapia di cui aveva bisogno. Seguiranno aggiornamenti.
Con l'avvocata parliamo delle condanne confermate per gli agenti accusati di torture nel carcere di Ranza, a San Gimignano (SI). Parliamo anche degli effetti e della gravità del Decreto Legge entrato in vigore ieri, 4 aprile.
Due settimane fa, come a settembre 2024, rivolte e proteste all'interno dell'Istituto per minori Casal del marmo. Sovraffollamento, freddo e condizioni disumane i motivi principali.
Come sempre la stampa nazionale considera e riporta il tutto solo dal punto di vista del personale penitenziario, poco interessa infatti delle condizioni dei detenuti o dei motivi delle proteste.
Nell'IPM attualmente ci sono settanta ragazzi e ragazze anche se la capienza sarebbe di massimo cinquantasette. La maggior parte sono minori, il resto giovani adulti.
Secondo Antigone negli IPM il tasso di affollamento medio è pari al 110%: dei 17 IPM presenti sul territorio, ben 12 ospitano più persone di quelle che dovrebbero.
Il decreto Caivano ha, tra le altre cose, ridotto le possibilità di misure alternative alla detenzione e ampliando il numero di reati per cui i minori possono essere reclusi. Una delle conseguenze immediate è stato l’aumento della popolazione carceraria minorile, che ha portato all'attuale sovraffollamento.
Ne parliamo con Kento, rapper, scritto e militante anticarcerario.
A 5 anni dalla strage nelle carceri del 2020, ripercorriamo quanto avvenuto in quel periodo. Era il periodo in cui la paura del virus nella società è deflagrata anche dentro le carceri, dove le informazioni era ancora più ridotte e le misure repressive ancora più restringenti.
Al seguito della corrispondenza ha chiamato una voce da Rieti, che ci ha ricordato come anche nel carcere a Rieti ci sono state 4 morti.
Dopo un anno di detenzione si arriva finalmente a processo per il detenuto politico palestinese Anan. Il 26 infatti ci sarà la prima udienza.
Dopo 49 anni di prigionia in carcere, Peltier è potuto tornare a casa, nonostante non ancora libero visto che è ai domiciliari. e' comunque un momento da celebrare. Nel parliamo con Sibilla Drisaldi, Supoort Group ad Committe Leonard Peltier USA , Healing and Freedom Per Peltier Roma e traduttrice di "La mia danza del sole. Scritti dalla prigione". E' occasione anche per parlare delle condizioni dei popoli nativi negli Usa di cui Peltier è espressione: la lotta continua, anche per la liberazione definitiva di Peltier
26 febbraio 18.30 aperitivo e dibattito alla Villetta, via degli Armatori 3, Garbatella
Un podcast in cui sono raccolte alcune delle lettere e poesie scritte dai detenuti di Regina Coeli a Radio Onda Rossa nei mesi caldi del 2024, un periodo che ha visto il susseguirsi di rivolte in tantissime carceri italiane.
Luigi è stato arrestato ne marzo2024 in maniera preventiva con l'accusa di terrorismo per un'azione contro Leonardo S.p.a. Insieme a lui anche altr* 2 compagn* sono stat* colpit* da misure repressiva, con l'accusa di aver diffuso il video dell'azione che avevano ricevuto come Antudo. Inizialmente Luigi si è trovato nel carcere Pagliarelli di Palermo e successivamente è stato trasferito in Alta Sicurezza nel carcere di Alessandria. A inizio dicembre il tribunale del riesame di Palermo ha disposto la scarcerazione, dopo che l'accusa di terrorismo era già stata esclusa dalla cassazione.
La vicenda che ha coinvolto Luigi Spera e altr* 2 compagn* di Antudo è una storia che abbiamo seguito fin dall'inizio. E' una storia come in Italia ce ne sono tante: persone che non sono disposte di voltarsi dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, persone che si battono nel quotidiano, magistrature che costruiscono castelli pur di criminalizzare chi lotta con l'auspicio di seppellirl* sotto diversi anni di carcere. E' la storia di questi tempi: tempi di guerra, globale e interna, di resistenze e strette repressive.
Lo stato dell'arte è che l'impianto processuale comincia a sgretolarsi, Luigi è uscito dal carcere ma non è del tutto libero (l'intervista a un certo punto è stata interrotta per un controllo della polizia). Anche le altre misure cautelari di obbligo di firma disposte per 2 compagn* sono state revocate dalla Corte D'Assise.
In quest'intervista con Luigi parliamo della sua esperienza in carcere, di come l'ha vissuta e di quello che ha visto. Parliamo del carcere come spaccato di questa società, in un momento in cui, solo nel 2024, le condizioni delle carceri hanno condotto 87 persone a suicidarsi fino ad oggi. Sempre durante il 2024 in decine e decine di carceri ci sono stati episodi di disperazione, rabbia, rivolta, denunciando la disumanità che sono questi luoghi. In carcere si muore e resiste ogni giorno.
Rilanciamo l'appuntamento di venerdì 20 dicembre alle 9:30 del processo contro Luigi e l* altr*; il presidio di lunedì 23 dicembre alle 17 sotto al carcere di Velletri e il presidio del 31 dicembre sotto al carcere di Rebibbia.
Nell'intervista Luigi fa riferimento all'appello Vogliamo rompere un tabù: https://www.rompiamountabu.org/index.html
Segnaliamo anche la raccolta fondi per le spese legali: https://www.produzionidalbasso.com/project/dalla-parte-giusta-della-sto…
In collegamento una compagna del DopoLavoro Ferroviario di Velletri per parlare insieme dei percorsi in solidarietà alle persone detenute.
Di seguito l'appuntamento:
CONTRO OGNI CARCERE GIORNO DOPO GIORNO
LUNEDI' 23 DICEMBRE
-Presidio in solidarietà con le persone detenute. ORE 17.00 - Casa Circondariale Velletri -
Indirizzo: S.P. CISTERNA CAMPOLEONE, 97 - VELLETRI
In questo redazionale abbiamo commentato e letto una lettere arrivata a fine Novembre in redazione da parte dei detenuti del carcere di Regina Coeli, di seguito la sua trascrizione:
"Cara Radio Onda Rossa,
intanto grazie. Grazie sempre per esserci e portare voci, musiche e lotte dentro queste mura. Per usare le parole di un uomo indegno, cinico e affetto da un'oscena deriva securitaria, io vorrei confessarvi di "provare un'intima gioia" ogni volta che salutate i radioascoltatori privati della loro libertà personale. Perchè voi l'aria riuscite a darcela. Vi sentiamo qui. Vi sentiamo con noi. E siamo tanti, più di quanti possiate pensare. Voi siete "quelli della radio che odia il carcere": Siete "quelli che gridano dal gianicolo". Siete "quelli dell'agenda". Quindi grazie! Certe volte siete l'unico modo che abbiamo per sentirci ancora portatori di valori e idee. Attraverso la radio partecipiamo alle lotte, alle manifestazioni, ai momenti in cui anche noi vorremmo urlare ma non possiamo. Ieri eravamo col cuore in piazza a dire no al patriarcato e al sessismo. Eravamo alla Sapienza. In piazza per fermare la mattanza sul popolo palestinese. Così non siete solo voi ad entrare qui, ma noi a "uscire" con voi. Ho scritto ad amici e parenti di passare da voi per acquistare la nuova Scarceranda, che mi piacerebbe ricevere anche qui. Avendo ascoltato l'appello per la sottoscrizione, vi vorrei anche chiedere come contribuire da qui ( c'è un iban che si possa usare?). Grazie ancora! Non mollate! Vi aspettiamo qui al gianicolo!"