Vula: crittografia senza risorse nella lotta all'apartheid
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Oggi raccontiamo la storia dei mezzi di comunicazione dell'ANC e dei movimenti contro l'apartheid in sudafrica negli anni 80. Vediamo come gradualmente si passa da sistemi crittografici "manuali" - molto lenti e scomodi da usare - a sistemi via via più assistiti dall'elettronica e dai computer. La storia non è lineare, ma al contrario è ricca di trovate interessanti e di passi indietro. Culmina nell'89 con l'operazione Vula: l'ingresso in sudafrica di quadri dell'ANC prima in esilio, operazione che non si sarebbe mai potuta compiere senza una rete di comunicazione sicura ed efficace.
Tra le notiziole del giorno abbiamo:
- Bridgefy, un'app di messagistica usata (e pubblicizzata) per la attivisti e manifestanti che usa una rete mesh per fare comunicare persone vicine, ma piena di problemi di sicurezza che la rendono poco adatta ad un uso "sensibile"
- Uno studio sui cellulari ultralowcost per il mercato africano mostra una preoccupante presenza di malware preinstallato sui cellulari stessi, gettando un'ombra sulle intenzioni delle aziende che commercializzano questi prodotti
- Facebook e i suoi problemi: 1) l'ex-direttore della sezione monetizzazione denuncia che Facebook si è ispirata alle tecniche dell'industria del tabacco per creare dipendenza negli utenti; 2) una class action in Illinois, a cui \e possibile aderire fino a novembre) riconosce tra 200 e 400$ a persona agli utenti le cui caratteristiche biometriche della faccia sono state acquisite da Facebook tramite il "Face Tagging" senza consenso; 3) la registrazione obbligatoria su Facebook per tutti gli utenti dei nuovi Oculus Quest si scontra con il GDPR, e in Germania Facebook blocca preventivamente la vendita degli Oculus.