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Continua la resistenza Notav all'ex autoporto di San Didero: 2 compagni incatenati sul tetto

Dopo sette giorni di resistenza sul tetto, i compagni e le compagne sono rimasti senza cibo e acqua. Dopo che due compagne sono riuscite ad eludere guardie e filo spinato per dare un cambio e portare viveri, la polizia ha ormai circondato con torri faro l'ex-autoporto e abbattuto gli alberi che potevano essere un rifugio sicuro per eventuali sortite notturne. Ora la situazione è critica. In segno di protesta, all'impossibilità di ricevere rifornimenti due compagni si sono incatenati ad una struttura di ferro sul tetto, da cui non è prevista la possibilità di liberarsi autonomamente.

Durata 15m 34s

No Tav:militarizzazione del territorio e repressione

Ancora una corrispondenza dalla Val Susa con una compagna che ci racconta dei fatti di ieri, che hanno portato al ferimento gravissimo di Giovanna, e un racconto della situazione di pesante militarizzazione e  repressione, di nuovi territori che vengono invasi dal megaprogetto in cui si continua a resistere. 

Durata 11m 19s

No tav: una compagna colpita al volto da un lacrimogeno

Ieri grande giornata di mobilitazione in Val di Susa contro autoporto di San Didero. A fine giornata un gruppo di manifestanti è stato attaccato con il lancio di lacromogeni ad altezza testa. Una compagna è stata colpita in fronte, ora si trova in condizioni gravi all'ospedale.

Maggiori info su https://www.notav.info/post/18-04-conferenza-stampa-lacrimogeni-ad-alte…

 

 

 

Durata 3m 4s

L'ergastolo ostativo è incompatibile con la Costituzione

La Corte costituzionale, come prevedibile, ha stabilito ufficialmente l'incostituzionalità dell'ergastolo ostativo: il parlamento adesso avrà un anno per provvedere, in caso contrario sarà la stessa Corte ad abolire la norma che prevede l'ergastolo ostativo in quanto ritenuta "in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione". Quale panorama si apre adesso? E quali sono le possibili evoluzioni dell'ordinamento giudiziario?

Lo abbiamo chiesto al professor Luigi Manconi e ad Andrea Oleandri, dell'associazione Antigone