Torino: compagna denunciata di diffamazione

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Durata 9m 20s
6 mesi fa, il 12 Aprile, eravamo davanti al tribunale di Torino in solidarietà a Laura, che ha denunciato le violenze e minacce subite per anni sul posto di lavoro -la Croce Rossa Italiana- e ha visto assolto il suo stupratore Massimo Raccuia, perchè, secondo la giudice Diamante Minucci, non ha urlato e in questo modo avrebbe manifestato il suo consenso. La sentenza ha suscitato l'indignazione generale e in molte città italiane in quel giorno Non Una di Meno era in piazza a dire basta alle violenze nei tribunali e che senza consenso è stupro.
Oggi una compagna ha subito una perquisizione a casa per via di quel presidio. Lo stupratore, forte dell'assoluzione, ha infatti ben pensato di sporgere una denuncia per diffamazione e alla solerte questura non è certo dispiaciuto cogliere l'occasione per venire a ficcanasare a casa di una di noi, in maniera peraltro del tutto pretestuosa. Dopo le perquisizioni per via delle scritte contro la giudice che ha pronunciato l'odiosa sentenza, una nuova indagine si è quindi aperta contro chi ha avuto il coraggio di sostenere che se una donna dice "basta" è stupro.
Sappiano, giudici, polizia e stupratori, che non saranno questi mezzi a farci cambiare strada. Un abbraccio solidale a chi ha avuto la visita non gradita della polizia e a chi con lei riceverà la denuncia per diffamazione. La solidarietà non si processa! Come prima, più di prima, ci basta il basta di Laura!