Emergenza casa: assemblea popolare alla Regione Lazio
Mercoledì 29 gennaio, alle ore 11.00, assemblea dei movimenti per il diritto all'abitare di Roma alla sede del consiglio regionale in via della Pisana. Di seguito il comunicato di indizione dell'assemblea
ASSEMBLEA POPOLARE ALLA REGIONE LAZIO:
USCIRE DALL'EMERGENZA CASA.
RILANCIARE POLITICHE ABITATIVE PUBBLICHE.
Il 29 gennaio alle ore 11 il movimento per il diritto all'abitare di Roma, i sindacati di base dell'inquilinato, gli abitanti delle case popolari e dei piani di zona si riuniranno in assemblea in via della Pisana, durante la discussione in consiglio del collegato regionale e per seguire le comunicazioni previste sul piano rifiuti.
Un momento indispensabile di presenza e di confronto per seguire le vicende del dibattito in aula che verterà su temi importanti e urgenti. Tra questi la vicenda legata ai provvedimenti necessari sul diritto alla casa.
Dopo l'ordine del giorno approvato a dicembre durante la votazione del bilancio regionale e le dichiarazioni del governatore Zingaretti, ci aspettiamo che vengano mantenuti gli impegni presi, ribaditi anche nell'assemblea del 15 gennaio al teatro Mongiovino dall'assessore Valeriani, alla presenza di numerosi consiglieri regionali e del presidente dell'ottavo municipio Ciaccheri.
L'urgenza di un rilancio di politiche abitative pubbliche che non siano dettate dall'emergenza è più che mai attuale. Per questo riteniamo utile ciò che sta producendo la Regione nell'affrontare le procedure di sgombero che riguardano stabili e alloggi occupati per necessità. Utile ma non esaustivo. Ci aspettiamo, infatti, interventi successivi che mettano in campo risorse importanti per sostenere una nuova stagione di edilizia residenziale pubblica, anche utilizzando l'ingente patrimonio vuoto e invenduto esistente.
Siamo solo all'inizio di un percorso che può essere virtuoso e per questo riteniamo importanti i passi che si stanno producendo. Dobbiamo fare in modo che si superi il piano di risposta alle urgenze, definendo gli strumenti validi per affrontare il fabbisogno abitativo della capitale. Ci aspettiamo quelle case che oggi un largo settore sociale fa fatica a garantirsi a causa di affitti e mutui non sostenibili. Una risposta non più derogabile e soprattutto necessaria anche per evitare possibili guerre tra poveri che spesso vengono accese anche strumentalmente mettendo i penultimi contro gli ultimi, quelli con il titolo contro quelli senza, gli autoctoni contro i migranti.
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