Terremoto L'Aquila: per il Tribunale ci fu condotta incauta
Nel 2016 la Cassazione per il processo alla Grandi Rischi condonnò a 2 anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni l'ex vice capo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. Nella sentenza della Cassazione si legge che si è trattato di una "scorretta condotta informativa" e una "comunicazione di contenuto inopportunamente e scorrettamente tranquillizzante", ha finito per indurre "taluni destinatari all'abbandono di consuetudini di comportamento autoprotettivo rivelatosi fatale". Cioè la protezione civile tranquillizzò ragazzi e ragazze dello studentato de L'Aquila che quindi anche se con molte scosse ancora attive, rientrarono a dormire nelle stanze dove poi in 24 persero la vita il 6 aprile del 2009.
Il 23 ottobre scorso invece il Tribunale Civile del L'Aquila ha così sentenziato "è fondata l'eccezione di concorso di colpa delle vittime - si legge a pagina 16 della sentenza firmata dalla giudice Monica Croci, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile". Così il Tribunale, ha riconosciuto una corresponsabilità delle vittime ricorrenti pari al 30% perché ha ritenuto siano stati imprudenti a non uscire dopo la seconda scossa (ci furono due forti scosse, una verso le 23 e una verso l'una di notte, prima di quella devastante delle 3.32); ha condannato i Ministeri dell'Interno e delle Infrastrutture (15% responsabilità ciascuno) e le eredi del costruttore (40% di responsabilità), mentre ha respinto le domande nei confronti del Comune.
Sentiamo una voce da L'Aquila.