Prima conferenza verso il piano di adattamento climatico urbano

Data di trasmissione
Durata 6m 14s

PRIMA CONFERENZA VERSO IL PIANO DI ADATTAMENTO CLIMATICO URBANO

Le priorità e le azioni per l’adattamento climatico nel territorio di Roma” L’amministrazione capitolina si avvia a progettare un futuro di salvaguardia della città che vede nell’acqua e nella forestazione i due elementi cardine per affrontare le sfide climatiche generate dall’inquinamento antropico e per proteggere gli spazi pubblici.

Il cambiamento climatico è una realtà Il piano di adattamento della città è una necessità e Roma ha gli anticorpi giusti, ha un lago naturale - il Monumento Naturale del Lago Ex Snia - con un altissimo livello di biodiversità (89 specie di uccelli, a nidificare sulle pareti scambiate per rupi calcaree, oltre 350 specie botaniche, 4 habitat protetti da norme europee e il 30 % di tutte le specie presenti in Italia) generata grazie alla presenza dell’acqua sorgiva e dei ruderi di un’antica fabbrica, la Snia Viscosa, significativo esempio di archeologia industriale.

L’area, una vera foresta urbana, è “un importante collegamento della rete ecologica di Roma” e rappresenta “un nuovo ecosistema urbano per una diversa città, decarbonizzata, più verde, più selvatica e meglio adattata ai cambiamenti climatici”, come afferma la rivista scientifica Geologia dell’Ambiente (SIGEA 2/2021)

Dunque ci siamo, Il Campidoglio parte da qui? Individua un simbolo della sua politica ambientale in questo gioiello donato dalla natura e protetto dalla comunità che se ne è presa cura consentendo ad uno dei quartieri più inquinati e densamente abitati, di sviluppare la resilienza necessaria per affrontare i cambiamenti climatici come indicato dalla più recente per le metropoli di tutto il pianeta? No.

La scelta è un’altra, rilasciare un permesso per trasformare i 280 mila metri cubi di ruderi in disuso da settant’anni, in un polo logistico per lo smistamento delle merci. E così la Regione Lazio che, illuminata dal medesimo colore politico, lascia languire il procedimento in corso per l’allargamento del Monumento Naturale che tutelerebbe tutta l’area mettendola al riparo dalle mire speculative che la oltraggiano da più di 30 anni. Roma ha bisogno di atti concreti per affrontare l'emergenza climatica.

L'esproprio del sito dell’antica fabbrica della Viscosa al Prenestino e l'estensione del Monumento Naturale a tutta l’area dell’ExSnia possono dimostrare la via del cambiamento scelta da questa amministrazione

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