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Il conflitto capitale/lavoro

Data di trasmissione
Durata 1h 18m 4s

 

Serie di redazionali di analisi teorica a cura delle trasmissioni sul lavoro. Questo primo redazionale si concentra sul conflitto capitale/lavoro. Argomenti trattati, in sintesi:

 

- breve premessa su lotte del lavoro e sociali; della crisi economica e sua strutturazione
 
- critica delle posizioni politiche "post-moderniste" (esodo, moltitudine, fine del lavoro, enfasi sull'autonomia dell'operaio sociale, lavoro immateriale)

 

- crisi basata su sovrapproduzione non di servizi, ma di beni materiali nati da lavoro vivo.
 
-illusione dell'autonomia del lavoro e dell'esodo dal sistema produttivo, siamo convinti infatti che  al pari di tutte le fasi di crisi e ristrutturazione capitalistica, non è affatto caratterizzata da un accresciuta autonomia del lavoro, bensì da una potente controffensiva capitalistica che, per la prima volta, non si limita a ridimensionare i rapporti di forza del lavoro, ma tenta addirittura sussumerli e dominarli completamente e totalmente, nella misura in cui riesce a far credere che una serie di attività vitali si stiano «liberando» dal mercato proprio quando quest'ultimo si prepara a colonizzarle.
 
- posizione ideologica post modernista ha portato ad una scissione della sfera sociale da quella politica, enfatizzando l'autonomia dei due campi. (esodo come costruzione e gestione di spazi liberati = concentrarsi su lotte categoriali prevalentemente sociali, perdendo complessità e funzione del capitalismo)
 
- ritorno alla complessità, da parte nostra, attraverso rimessa al centro della creazione del valore e quindi dello sfruttamento di classe, della contraddizione capitale/ lavoro come funzione connaturata al capitalismo anche se modificata negli anni a seconda dei suoi cicli storici. funzione nel contempo causa ed effetto delle contraddizioni sociali (immigrazione, cie, ambiente, territorio, ecc ecc...),
 
- ritorno nell'azione politica della contraddizione capitale/lavoro come elemento centrale, naturalmente mantenendo autonomie lotte sociali, ma in un canale ricompositivo dei soggetti produttori e al contempo sfruttati sotto un'unica ottica. guardare a noi tutti principalmente come lavoratori.