La Parentesi del 17/06/2015 "Putin"
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Putin, prendendo a pretesto l’Expò, ha fatto una visita di un giorno in Italia. A Milano ha detto che le sanzioni economiche nei confronti del suo paese provocano danni enormi all’economia italiana e in particolare al comparto agro .alimentare, cioè ha ricordato quello che tutti già sanno, che l’Italia subisce un grave danno economico ed occupazionale per le limitazioni nei confronti della Russia imposte dagli Usa, limitazioni a cui l’Italia con la scusa dell’appartenenza all’Unione Europea, ha aderito.
In un’ intervista a due giornalisti del Corriere della Sera ha altresì ricordato quello che tutti già sanno e volutamente omettono o fanno finta di dimenticare cioè che gli Stati Uniti hanno ufficialmente trecento basi all’estero e duecento agenzie di informazione e investono per la spesa militare da soli più di tutti i paesi del mondo messi insieme. Naturalmente queste sono le cifre ufficiali.
Putin, poi, è venuto a Roma e ha incontrato il papa per ribadire che la Russia vuole e persegue la pace. Ha pensato che fosse la visita in Vaticano l’occasione giusta per dare risalto a questa aspirazione.
La scelta dell’interlocutore potrebbe anche essere stata indovinata perché Francesco I, finora, ricorda Benedetto XV, il papa della prima guerra mondiale che lanciò invano tanti moniti e appelli per la pace.
Però, Putin, un errore sicuramente l’ha fatto. Aveva il ricordo di un’Italia che, pur nell’ambito dell’alleanza atlantica, manteneva dei margini di autonomia che si esprimevano in un ruolo privilegiato nei confronti del mondo arabo e delle ex colonie. Ma non ha tenuto conto del fatto che tutto questo è finito. L’Italia da paese a sovranità limitata è diventata una colonia. Le recenti vicende libiche ne sono una manifesta dimostrazione.
La sera, a Fiumicino, in partenza per Mosca, ha voluto incontrare Berlusconi, ricordando, a chi ha la memoria corta, che le disgrazie dell’ex primo ministro italiano sono dovute essenzialmente a quei margini di autonomia e di asimmetria che erano nel solco della politica economica ed estera democristiana.
Berlusconi è stato mandato ai servizi sociali, Blatter è stato costretto a dare le dimissioni, Strauss Kahn ha dovuto lasciare l’FMI ed è stato assolto dopo diversi anni dall’accusa di sfruttamento della prostituzione.
Il quadro geopolitico è completamente cambiato, gli Stati Uniti perseguono una politica di potenza imperialista unipolare, si pongono come Stato del capitale ed ammettono solo potenze imperiali regionali, comunque subordinate in modo piramidale all’impero statunitense, situazione che assume tinte fosche e drammatiche perché negli Usa comandano le multinazionali, le istituzioni politiche sono loro subordinate, eseguono le loro direttive e usano le articolazioni dello Stato come braccio esecutivo delle loro mire e progetti.
Questo è il senso dell’aggressione alla Jugoslavia, all’Iraq, alla Libia ed ancora alla Siria e all’Ucraina.
A proposito di quest’ultima, molte uccisioni in piazza sono state fatte scientemente da agenti statunitensi come quelle d’altro canto in Lituania di cui si hanno adesso le prove. Sempre in Ucraina, al governo ci sono i nazisti e i fantocci filo americani si prestano ad ogni provocazione, come del resto i dirigenti delle repubbliche baltiche.
Le multinazionali anglo-americane hanno la pretesa di voler trasformare la Russia in una colonia a cui predare le ricchezze naturali e la Cina in una grande fabbrica e in un mercato aperto alla loro espansione e hanno messo in preventivo una guerra mondiale.
Un conflitto internazionale è nella natura autoespansiva del capitale.
Le preoccupazioni rispetto a questo scenario sono lecite e non si rimuovono prendendolo alla leggera, liquidandolo come complottista e catastrofista e tanto meno mettendo la testa sotto la sabbia.
E’ necessario, prima di tutto fare chiarezza fra noi.
Tutti/e quelli/e che, ancora, in nome di principi tanto nobili quanto astratti, confondono l’aggredito con l’aggressore, parlano di rivoluzioni popolari là dove non ce ne sono e si accodano alla strategia statunitense, oggi non possono più accampare scuse.
Il gioco è scoperto e di facile lettura, e quindi non sono più utili idioti, ma altro, qualche cosa di peggio.
E’ necessario sconfiggere politicamente il PD che ha il compito di naturalizzare il neoliberismo in Italia ed è il terminale degli interessi delle multinazionali anglo-americane ed è il riferimento dei circoli atlantici.
Vediamo di uscire dalla Nato e non per motivi ideologici, non solo perché non vogliamo essere complici dei crimini che questa compie in tutto il mondo, ma anche e soprattutto perché in un eventuale conflitto mondiale il paese che pagherà di più in termini umani e ambientali sarà proprio l’Italia.