L’allontanamento dal territorio nazionale di Madalina perché attivista è contro la partecipazione politica degli stranieri e la cittadinanza europea.
In quanto esponenti del mondo scientifico impegnati a vario titolo nella ricerca sulle migrazioni e i processi di integrazione chiediamo la revoca del provvedimento del Prefetto di Roma che dispone l’allontanamento dal territorio nazionale di Madalina Gavrilescu. cittadina rumena, attivista dei movimenti per il diritto all’abitare di Roma.
Il Prefetto le ordina di lasciare l’Italia entro 30 giorni «per motivi di sicurezza non imperativi», motivando la decisione con le seguenti parole: «gli atti e i comportamenti posti in essere, anche reiteratamente, dal soggetto (…) evidenziano la mancanza di integrazione».
Gli atti e i comportamenti contestati sono stati tutti compiuti nella sua attiva partecipazione al movimento del diritto all’abitare e per nessuno di questi è stata condannata penalmente. La sua partecipazione ai movimenti sociali per i diritti, dunque, sarebbe indicativa di una sua “mancata integrazione”.
Madalina, tuttavia, da oltre dieci anni vive, studia e lavora precariamente a Roma; comunica in tre lingue, consolida legami sociali e cultura della solidarietà attraverso consistenti esperienze di lavoro civico nei servizi educativi rivolti a bambini e nel sostegno alla genitorialità per famiglie svantaggiate e fragili.
La più aggiornata letteratura scientifica internazionale e le stesse istituzioni nazionali e internazionali indicano nel percorso della partecipazione sociale e politica uno dei requisiti più importanti nel valutare i processi di integrazione delle persone immigrate. In assenza del diritto di voto attivo e passivo, i non cittadini si trovano a vivere i rispettivi percorsi di partecipazione civica e politica intervenendo in tutti quei movimenti della società civile tesi a individuare nell’allargamento dei diritti sociali un orizzonte condiviso con i cittadini italiani.
Indicare nel percorso biografico di Madalina una “mancata integrazione” significa, a nostro avviso, smentire quanto affermato con forza dalle stesse istituzioni italiane e internazionali. Il Parlamento italiano, l’Ocse, l’Unione Europea, la Commissione Europea, le Nazioni Unite hanno ribadito in numerosi documenti – facilmente reperibili – che uno degli indicatori più importanti per misurare l’integrazione è proprio la partecipazione politica.
Madalina ha declinato la partecipazione politica attraverso il diritto alla casa, costruendo numerose mobilitazioni in cui i movimenti di cui ha fatto parte sono stati individuati come interlocutori dagli organi competenti in occasione di vertenze che hanno previsto l’apertura di tavoli di confronto interistituzionali. Le sue azioni in difesa del diritto all’abitare ne provocherebbero la mancata inclusione?
La partecipazione politica sempre più ampia e diffusa dei cittadini stranieri alla vita sociale e alle scelte delle comunità rappresenta un elemento che non può in alcun modo essere
criminalizzato; anzi, si tratta di un supporto fondamentale alla coesione sociale e alla creazione di una società più giusta e più equa.
Madalina è inoltre cittadina europea, titolare della libertà di circolazione e soggiorno. Da oltre dieci anni, vive, studia e lavora a Roma, e ora riceve un ordine di allontanamento perché lotta per il diritto alla casa. È legittimo svuotare di ogni senso la titolarità della cittadinanza europea? È legittimo ridurre l’integrazione a passiva accettazione della privazione dei diritti? Noi riteniamo di no.
Per queste ragioni, chiediamo che il provvedimento venga ritirato.
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The estrangement of Madalina from Italy because of her activism is against the political participation of migrants and European citizenship.
As members of academia who are variously engaged in research about migration and processes of integration we demand the withdrawal of the provision issued by the Prefect of Rome (Italy) who is asking the estrangement from the national territory of Madalina Gavrilescu, Romanian citizen, and activist of Housing Rights Movement in Rome.
The Prefect is imposing her to leave, effective in 30 days, «because of non-imperative security reasons», explaining the deliberation with the following: «the acts and behaviours enacted, also repeatedly, by the person in question (…) display her lack of integration».
The notified acts and behaviours were all enacted during her active participation to the Housing Rights Movement, and none of them has been penally sentenced. Therefore, her participation to social movements advocating rights would indicate her ‘lack of integration’.
Nevertheless, Madalina has been living, and working precariously, in Rome for over ten years; she speaks three languages, consolidated social bonds rooted into the culture of solidarity through remarkable experiences of civic work, especially in the educational services directed to children, besides supporting the parenthood of fragile and disadvantaged families.
The more updated international academic literature, as well as national and international institutions, indicate social and political participation as one of the more important requisites for assessing migrant people’s processes of integration. Whereas active and passive vote cannot be exerted, non-citizens find themselves experiencing pathways of civic and political participation by joining those civil societies movements that seek to expand social rights in conjunction with national citizens.
In our opinion, considering Madalina’s biography as lacking integration means retracting what is powerfully established by Italian and international institutions themselves. The Italian Parliament, OSCE, the EU, the European Committee as well as the UN repeated in different documents – easy to track – that one of the main indicators for measuring integration is precisely political participation.
Madalina articulated political participation through the right to housing, contributing to manifold mobilisations during which the Movements she has partaken in have been appointed as interlocutors by public authorities during negotiations that entailed the opening of inter -institutional tables. How would her action in defence of right to housing cause her lack of inclusion then?
The wider and spreading political participation of migrant citizens to social life and community decision-making represents an element that cannot be criminalised in any way. On the other hand, it represent a fundamental support to social cohesion, and the creation of a fairer, and more equal, society.
Furthermore, Madalina is an European citizen, entitled to freedom of movement and stay. She has been living, studying and working in Rome for over ten years, and now she has received an order of estrangement because she is struggling for housing rights. Is it legitimate to empty altogether the entitlements of European citizenship? Is it legitimate to downplay integration to the passive acceptance of being deprived of essential rights? We think this is not the case.
For all these reasons we demand the withdrawal of the Prefect’s deliberation, effective immediately.
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