senza tempo
i sandali, il corto chitone, una placca bronzea ad agghindare l'addome, una sacca di ruvida canapa per trasportare le sue cianfrusaglie. lo scorgiamo vagabondare spaesato per via dei volsci. sembrerebbe uscito da una altra dimensione temporale, non parla la nostra lingua, né idiomi in qualche misura riconoscibili, viceversa maneggia congegni che sviluppano suoni. sappiamo che è scosso se si pronuncia la parola "velester".
ebbene, mercoledì scorso istintivamente sale al primo piano di via dei volsci 56, in radio, produce la sua forma comunicativa e scappa. chissà se ne incroceremo nuovamente la strada...certo è che ci pare attratto da questi vicoli a impianto ippodameo di san lollo.