- Ivan Zuleta - lmprovisation
- Trio Morales Pino - lrradiacion
- Los Folkloristas - Chimbililf
- Canalón de Timbiquí - Quitate de mi escalera
- Combo Los Galleros - Tabaco Mascao
- Gabriel Romero y su Orquesta - Las Lavanderas
- Quantic Presenta Flowering Inferno - Cumbia sobre el mar
- Marta Gymez - La Ronda
- Tot6 La Momposina - Oye Manita
- Joe Arroyo - Yamulemau
- Frente Cumbiero - Jaley Jaley
- Meridian Brothers - Salsa caliente (Versión aumentada)
- Bomba Estéreo - Vuelve
- Quantic & Frente Cumbiero - Tiene Sabor, Tiene Sazón
- Natty Fyah - Politruko
Abbiamo intervistato in collegamento telefonico un compagno in Cile che ci ha raccontato le proteste esplose in questi giorni a seguito dell'aumento del prezzo dei mezzi pubblici di 30 pesos. 30 pesos come 30 anni dalla dittatura mai risolta di Pinochet. La protesta all'inizio portata avanti da un gruppo di giovani delle scuole di Santiago è presto divampata in tutto il paese e chiede molto più che venga abbassato il prezzo del biglietto.
Continua la resistenza della popolazione Mapuche nelle aree di confine tra il Cile e l'Argentina dopo la violenta repressione dello scorso Gennaio. Ne parliamo con una compagna della Red Internacional de defensa del Pueblo Mapuche.
Corrispondenza dal presidio sotto la sede romana dell'Enel.
CONTRO LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE CHE L’ENEL ESPORTA IN GIRO
PER IL MONDO
VENERDI’ 2 MARZO ORE 15,00 MANIFESTAZIONE VLE R. MARGHERITA 137
L’Enel oggi è una multinazionale dell’energia di primo livello per
quanto riguarda i profitti, ma di ultimo per quanto riguarda il rispetto
dei diritti umani.
In Guatemala, Cile, Colombia sta portando avanti progetti disastrosi
contro i quali lottano le popolazioni locali, spesso represse da governi
autoritari su ordine della stessa Enel.
MA COSA CI FA LA VECCHIA IMPRESA PUBBLICA ITALIANA IN SUD AMERICA?
Nel 2008 L’ENEL Acquista la Società Spagnola ENDESA. Da quel momento
continente SUDAMERICANO diventa di grande interesse per la società
italiana, grazie alle enormi risorse naturali da SACCHEGGIARE.
INFATTI DELLE DIGHE CHE L’ENEL VUOLE COSTRUIRE IN GUATEMALA, CILE,
COLOMBIA, NESSUNA SERVE A PRODURRE ELETTRICITÀ PER LA POPOLAZIONE
RESIDENTE, ma a soddisfare l’enorme richiesta di elettricità delle
miniere dove altre imprese straniere saccheggiano le ricchezze di questi
paesi indipendenti solo di nome e affamati dai loro Governi.
IN GUATEMALA LA DIGA DI PALO VIEJO (DA 84 MW, COSTO 135 MLN) verrà
completata alla fine di marzo. La popolazione locale, gli indigeni del
popolo Ixil, non hanno accesso all’energia elettrica e, visto che la
costruzione della diga non può essere ormai impedita, chiedono che
almeno possano usare il 20% dell’elettricità prodotta. Durante le
proteste e i blocchi stradali che gli indigeni hanno organizzato negli
ultimi due anni l’Enel non ha esitato a chiedere l’intervento del
governo che ha inviato nella regione centinaia di militari con
intimidazioni e violenze. Due giovani sono morti dopo essere stati
investiti dai camion dell’impresa costruttrice della diga.
IN PATAGONIA – CILE – DOVE VERRANNO COSTRUITE 5 DIGHE tutto il
Paese è insorto contro la devastazione portata da questo progetto.
Infatti, visto che le dighe verranno costruite a 2.300 km dalle miniere
di rame che si trovano nel nord del Paese, ai danni causati dalle
centrali idroelettriche si sommeranno quelli di una gigantesca linea di
trasmissione ad alta tensione che attraverserà tutto il Cile, con 6000
torri elettriche di 70 m. Nonostante le imponenti manifestazioni
(l’ultima settimana scorsa) e le irregolarità commesse nello studio
di impatto ambientale, che hanno bloccato i lavori per qualche mese, il
Governo e Enel-Endesa continuano a portare avanti un progetto scritto
durante la dittatura di Pinochet.
IN COLOMBIA – SUL RIO MAGDALENA – LA DIGA DELL’ENEL VIENE
COSTRUITA DA IMPREGILO, multinazionale italiana specializzata in opere
devastanti come la Tav in Val di Susa di cui è responsabile per il 75%.
Verrà inondata una regione agricola altamente produttiva, è stato
dimostrato da uno studio tecnico che la diga causerà la perdita, nei
primi 50 anni di attività, di 480 mln mentre ne produrrà 135.
Perché allora viene costruita? Non per portare lo sviluppo, ma per
portare soldi nelle casse dell’Enel, dello Stato colombiano e delle
imprese che sfruttano le vicini miniere di oro. A loro dei contadini che
perderanno casa e lavoro non importa niente. Questi ultimi si sono
organizzati per bloccare i lavori e hanno circondato il cantiere e la
zona del fiume per impedire di deviarlo, sono stati sgomberati
violentemente dagli squadroni antisommossa colombiani due settimane fa,
e ora sono di nuovo in pericolo visto che la deviazione del fiume è
prevista per il 6 marzo.
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE CONTRO QUESTI DELINQUENTI PRONTI A
SACRIFICARE LA VITA DI MIGLIAIA DI PERSONE PER DECENNI SOLO PER
AUMENTARE I LORO MILIONI DI EURO!
ENEL GIÙ LE MANI DA GUATEMALA, CILE, COLOMBIA
Roma 29/02/2012
RETE ITALIANA DI SOLIDARIETÀ CON LA COLOMBIA, CRMB – COMITATO
RIFORMIAMO LA BANCA MONDIALE, SPAZIO SOCIALE EX-51 – VALLE AURELIA,
CONFEDERAZIONE COBAS, COMITATO CARLOS FONSECA, A SUD, ASSOCIAZIONE
ITALIA – NICARAGUA/ROMA – SUTTVUES, ASS. AMICIZIA ITALIA MAPUCHE