Tappabuchi del 2 marzo 2015
Notizie dal mondo del lavoro e della disoccupazione e focus sulle delibere del comune di Roma sul contratto decentrato e le partecipate
Notizie dal mondo del lavoro e della disoccupazione e focus sulle delibere del comune di Roma sul contratto decentrato e le partecipate
Un aggiornamento sulla situazione del comune di Roma, in attesa di conoscere i contenuti del piano di rientro triennale della giunta Marino, al cui interno ha fatto il proprio ingresso Silvia Scozzese, neoassessora al bilancio.
Il "salva Roma" comincia ad ammazzare Roma: la voce delle lavoratrici della Multiservizi, azienda partecipata al 51%, che si ritrovano con un appalto al ribasso e 52 licenziamenti. Anche i lavoratori dei canili presenti, contro la delibera che prevede 3 strutture con conseguenti licenziamenti.
La corrispondenza con una RSU USI di Zetema per parlare dell'assemblea pubblica di oggi, alle 17.30, in piazza del Campidoglio indetta dai sindacati di base e dello sciopero di domani indetto dai confederali.
Le cifre parlano chiaro: il livello dei servizi pubblici, già scadenti in alcuni settori, nei prossimi tre anni peggiorerà drasticamente. A dirlo sono le previsioni di bilancio del comune di Roma in un documento che l'Usi sta rendendo pubblico.
Sciopero del comparto delle municipalizzate oggi a Roma, sotto la scure dei tagli di bilancio imposti dalla giunta in ossequio ai diktat del Governo. In subbuglio soprattutto il mondo delle scuole per l'infanzia, che inquadra personale precario. Marino ha delegittimato le proteste ritenendole frutto di uno "sciopero politico".
Oggi alle 17 in piazza del Campidoglio assemblea sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici delle biblioteche di Roma aperta tutte e tutti.
Ieri si è svolta un'assemblea in cui sono state discusse le problematiche delle aziende municipalizzate del comune di Roma e la messa in comune dei percorsi di lotta.
Consiglio straordinario ieri in Campidoglio per discutere delle norme contenute nel decreto SalvaRoma. Oltre ad un atteggiamento poco aperto alle istanze di movimento (la cui delegazione non è stata ammessa a prendere parola), cresce l'allarme per il mantenimento dei servizi pubblici, già scadenti, e dei posti di lavoro nelle municipalizzate.