Da mercoledì 13 novembre va in scena a Firenze il G7 sul turimo che dà voce solo ai padroni e non si occupa di nessuno dei problemi che l'industria del turismo causa in tutte le città, dalla speculazione allo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori.
Ne parliamo con Francesca Conti del Laboratorio politico Per un'altra città e direttrice della rivista Per un'altra città che con altri pezzi di città porta avanti l'opposizione al G7 e alla sovraesposizione al turismo di Firenze anche attraverso la campagna per il referendum Salvi-amo Firenze.
Lavoro vuol dire anche guerra, sciopero vuol dire anche antimilitarismo. Contributi audio sulla vertenza Maxidì di Belfiore, sul contrasto alle armi nel porto di Genova e sulla mobilitazione contro la Fiocchi Munizioni di Lecco.
Raccontiamo della catena di produzione all'interno del distretto tessile pratese/fiorentino: la storia, il legame con il territorio, le rodate dinamiche di sfruttamento e segregazione che stanno alla base dei marchi "made in Italy" fiore all'occhiello dell'industria italiana.
Nella puntata di oggi di Ponte Radio parliamo di lavoro nell'informatica.
Ascoltiamo le voci di lavoratori e lavoratrici che ci dicono la loro sulle condizioni di lavoro nel loro ambiente: smart working, reperibilità, body rental mascherato da consulenza, sessismo e razzismo.
Intervento telefonico dallo sciopero regionale dei servizi amministrativi che si svolgono dentro il Centro Unico di Prenotazioni (CUP), che si trovavano davanti alla sede della Regione Lazio per protestare contro la situazione di appalto che ormai dura da decenni, creando una situazione di precarietà per i lavoratori e le lavoratrici e un servizio inefficiente per i cittadini.
Moira Aloisio (CUB SUR Roma) ci parla dello sciopero nazionale dei settori socio educativo, socio assistenziale e socio sanitario, proclamato per oggi 10 aprile dalle OO.SS. ADL Cobas, CLAP, CUB, SIAL Cobas, SGB, USB e che vedrà la partecipazione anche di comitati autorganizzati di lavoratrici e lavoratori.
In studio con Chiara Davoli, autrice insieme a Valeria Tarditi, de 'Il lavoro diseguale, voci, esperienze e immaginari delle donne', per presentare questo loro lavoro.
Puntata 18 di EM, quinta del ciclo di Estrattivismo dei dati. Parliamo ancora di Intelligenza Artificiale e lavoro. Presentiamo il libro "Nell'occhio dell'algoritmo. Una storia sociale dell'intelligenza artificiale", di Matteo Pasquinelli, nel quale l'Intelligenza Artificiale viene descritta come un insieme di tecnologie che emergono dal tentativo di accaparrare l'intelligenza sociale insita nelle relazioni umane.
L’autore attribuisce all'IA una radice storica profondamente estrattivista e colonialista, collegando lo sviluppo delle attuali IA alle automatizzazioni del lavoro risalenti all'epoca industriale del diciannovesimo secolo. Lo fa raccontando i tentativi di Charles Babbage (1791 - 1871), considerato il padre dei computer moderni, di quantificare e automatizzare il lavoro cognitivo umano attraverso i suoi esperimenti. La macchina analitica di Babbage (in inglese analytical engine) è stato il primo prototipo di un computer interamente meccanico.
All’epoca di Babbage, l'automazione del lavoro cognitivo umano mirava a velocizzare e perfezionare i calcoli manuali essenziali per produrre le tavole logaritmiche, fondamentali nel calcolo delle rotte navali utilizzate dalle navi mercantili dell'impero britannico.
Charles Babbage, collaborando con Ada Lovelace (figlia di Lord Byron e prima programmatrice della storia), puntava a meccanizzare l'elaborazione dei dati utilizzando macchine calcolatrici azionate a vapore, con l'obiettivo iniziale di monitorare le prestazioni dei lavoratori per poi rimpiazzarli con macchine.
La macchina analitica e ChatGPT condividono lo stesso antenato concettuale e perseguono lo stesso scopo: automatizzare ciò che Marx nei Grundrisse denominava "General intellect", ovvero l'intelligenza collettiva, che in seguito ne "Il Capitale" avrebbe identificato come "lavoratore collettivo", una fusione di competenza tecnologica e intelligenza collettiva o sapere sociale generale, emergente dalle relazioni tra i lavoratori.