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Lavoro

Peroni, vincono i lavoratori

Data di trasmissione
Durata 13m 35s

Dopo 15 giorni di sciopero, nella tarda serata di ieri, è stato firmato l'accordo che salva tutti i posti di lavoro, tutti i lavoratori avranno la turnistica che coinvolgerà tutti i lavoratori e verrà riconosciuto integralmente il CCNL Logistica e Trasporto Merci.

Un compagno del SI Cobas ci illustra i contenuti dell'accordo, una vittoria per i lavoratori in sciopero da diverse settimane e un esempio per le vertenze future

Prosegue il presidio alla Peroni

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Durata 10m 27s

Continua, di fronte allo stabilimento Peroni di Roma, in via Birolli al collatino, il presidio permanente dei facchini che chiedono alla multinazionale proprietaria dello storico marchio il rispetto dei propri diritti e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Sabato scorso un corteo in solidarietà con i lavoratori ha attraversato le strade del quartiere, altre iniziative sono in preparazione nei prossimi giorni.

Continua il presidio alla Peroni

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Durata 10m 36s

Continua la mobilitazione degli addetti alla logistica dello stabilimento della birra Peroni di via Birolli, nel quartiere collatino a Roma. Sabato 29 febbraio è indetta una manifestazione che partirà alle 13.30 da piazza De Cupis e terminerà di fronte allo stabilimento.

Dal piazzale di fronte all'impianto un compagno del SI Cobas ci aggiorna sullo stato della mobilitazione.

Negozi Zara, la lotta paga

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Durata 14m 16s

Si è conclusa con una vittoria la mobilitazione di lavoratori e lavoratrici del gruppo Zara, che sono riusciti a confermare i propri livelli salariali e l'applicazione del contratto nazionale rigettando l'offensiva della controparte. Un risultato ottenuto grazie a scioperi e manifestazioni che adesso si cerca di replicare anche nella vertenza che riguarda gli stabilimenti della birra Peroni.

Abbiamo raggiunto un sindacalista del SI Cobas proprio davanti lo stabilimento capitolino della Peroni, in via Birolli, per farci raccontare come sono andate le cose con il gruppo Zara e quali siano le prospettive per la vertenza alla Peroni

USA: continuano scioperi e mobilitazioni alla University of California

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Durata 24m 17s

Torniamo a seguire la mobilitazione dei Teacher Assistant all'università della California.

L'università della California ha minacciato prima il licenziamento e poi l'espulsione a chi proseguisse nello sciopero in corso a Santa Cruz. Da domani i TA risponderanno passando ad una forma di sciopero totale (prima si limitavano a non correggere gli esami).

Intanto anche al campus di Santa Sarbara sta crescendo la mobilitazione. Una compagna ci racconta le possibilità e i limiti di questa lotta.

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

USA: sciopero degli assistenti universitari

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Durata 17m 7s

In california i Teacher Assistant (assistenti di docenti universitari) stanno scioperando per chiedere un consistente aumento dello stipendio. Gli assistenti sono contemporaneamente degli studenti e dei lavoratori, e in particolare hanno la responsabilità di assegnare i voti agli studenti. Voti che dovevano essere pronti entro il 15 Dicembre, ma in molti casi - soprattutto nelle facoltà umanistiche - non sono stati presentati. Si tratta di una situazione senza precedenti, tanto che non è chiaro se i Teacher Assistent hanno il diritto formale di scioperare.

Foggia e Rosarno: sciopero attaccato da cariche, pestaggi e fermi. La tenacia di chi lotta e lavora nelle campagne.

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Durata 11m 45s
Durata 17m 11s

Un resoconto della giornata di sciopero dalle strade di Foggia e Rosarno attraverso due corrispondenze.

Breve aggiornamento: due lavoratori sono feriti. Il primo dopo essere stato investito da una macchina che ha scelto di travolgere il picchetto davanti il porto di Gioia Tauro. Il secondo a seguito del fermo e del pestaggio della polizia, durante le cariche davanti il centro commerciale GrandApulia (FG). I compagni e le compagne fermate di ritorno da Reggio Calabria sono state rilasciate con alcune denunce.

Ascoltate le voci dirette di chi lotta e lavora nelle campagne.
Di seguito il comunicato diffuso questa mattina, appena iniziato lo sciopero.

PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE! BASTA SEGREGAZIONE, VIOLENZA E SFRUTTAMENTO: DOCUMENTI PER TUTTI/E!

Si avvicina il Natale, le feste e i buoni propositi…e noi oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo.

Abbiamo deciso di organizzarci e scioperare ancora una volta e oggi scendiamo in strada uniti e unite, italiani ed immigrati, per rispondere alla repressione, agli sgomberi e alle leggi che ci vogliono sempre più controllati e sfruttati.

Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio.

Per questo oggi abbiamo deciso di bloccare alcuni degli snodi più importanti di una filiera di sfruttamento che, dai distretti agro industriali ai centri dello shopping consumista, risucchia tantissimi lavoratori e lavoratrici come noi, italiani ed immigrati, in un vortice di precarietà e ricatto.

Solo pochi giorni fa l’ennesimo incendio nell’ex Gran Ghetto di Rignano, in provincia di Foggia, ha distrutto le case di molte persone, e ancora una volta il governo risponde con una tendopoli emergenziale. Nella Capitanata, come nella piana di Gioia Tauro, l’unica soluzione abitativa per chi lavora in campagna sono le tende o la strada, mentre a Rosarno esistono case vuote costruite addirittura con i fondi europei dedicati ai braccianti stagionali. Siamo stanchi di ripeterlo, non possiamo più accettare l’enorme business che lucra sul contenimento e il controllo degli immigrati attraverso campi container, tendopoli e centri di accoglienza. Siamo lavoratori e abbiamo diritto a vivere nelle case, a contratti di affitto regolari e alla residenza!

Ma oggi ci rivolgiamo soprattutto al ministero dell’interno, responsabile delle leggi che ci rendono sempre più precari e sfruttabili. Ad oggi, oltre ad essere praticamente impossibile entrare in Italia in maniera regolare, è anche sempre più difficile rinnovare il titolo di soggiorno. L’entrata in vigore del decreto Salvini ha reso irregolari moltissime persone che prima, pur con grandi difficoltà, riuscivano a vivere e lavorare regolarmente con un permesso di soggiorno di tipo umanitario. Dal momento che le questure e le commissioni territoriali ci hanno detto chiaramente di non poter far nulla perché bloccate dalla legge, oggi usiamo la nostra forza per interloquire direttamente con il governo.

Ultimamente si sta parlando di riformare gli ultimi decreti sicurezza: pensiamo che nessuna riforma possa davvero cambiare la situazione. Vogliamo quindi la regolarizzazione per tutte e tutti attraverso l’abrogazione totale degli ultimi due decreti, la reintroduzione del permesso umanitario, dei flussi per lavoro e le sanatorie; la possibilità di rinnovare il permesso e accedere ai servizi di base anche senza la residenza. A questo proposito abbiamo preparato una piattaforma di rivendicazioni, per portare al dibattito pubblico delle proposte concrete riguardo la legislazione che regola l’immigrazione.

Pur consapevoli di essere l’anello più sfruttato della filiera, sappiamo anche bene di esserne l’ingranaggio principale. Se ci fermiamo noi, si ferma tutto il sistema. Senza la nostra manodopera da dove si ricava profitto?

Vogliamo i documenti e, come ripetiamo da anni, case vere per tutti e tutte, libertà di movimento e la fine di ogni politica e dispositivo di controllo e contenimento.

Oggi dalla Puglia alla Calabria vogliamo farci sentire e allargare il nostro fronte di lotta a tutto il paese: fino a quando non avremo risposte, vi blocchiamo il Natale.

UNITI/e CONTRO SEGREGAZIONE, CONFINI E SFRUTTAMENTO! PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE!

 

Usa: gli scioperi nella gig economy

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Durata 27m 34s

Negli USA dallo scorso anno sono in atto diverse mobilitazioni e scioperi nella zona della Bay Area riguardante i lavoratori/trici della gig economy. Dai tecnici alle maestranze passando per i fattorini, uniti nelle lotte, che vanno a rivendicare non soltanto un diverso trattamento salariale o contrattuale ma che mettono al centro anche cosa producono queste società, così come nel caso della Palantir, società che fornisce software di data mining utilizzato per schedare gli immigrati privi di documenti e pianificare raid per l'ICE (La United States Immigration and Customs Enforcement è un'agenzia federale statunitense responsabile del controllo dell'immigrazione).

Durata 25' ca.