Alfonso Natella al Cinema Palazzo
Presentazione al Nuovo Cinema Palazzo del libro di Alfonso Natella La dignità del lavoro.
Presentazione al Nuovo Cinema Palazzo del libro di Alfonso Natella La dignità del lavoro.
In collegamento telefonico con un lavoratore, parliamo dello sciopero e della giornata di lotta del 2 Settembre.
Buon ascolto!
Di seguito il comunicato ripreso da: http://campagneinlotta.org/
HA VINTO IL CORAGGIO DEI LAVORATORI IN SCIOPERO: CHE PARTA DA FOGGIA UNA NUOVA STAGIONE DI LOTTE!
La giornata di ieri, 2 settembre, ha rappresentato un grande e importante momento di lotta, segnato dal protagonismo assoluto e dalla determinazione degli abitanti dei diversi insediamenti della Capitanata che lavorano in campagna e che ha visto anche il sostegno di persone solidali da tutta Italia.
Dagli insediamenti di Borgo Tretitoli (Cerignola), San Severo, Foggia e Borgo Mezzanone i lavoratori sono entrati in sciopero e alle 6:30 di mattina é partito un corteo spontaneo fino all’ingresso del CARA, il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Borgo Mezzanone, un obiettivo di grande importanza in quanto sede della Commissione Territoriale che decide l’esito delle richieste d’asilo e che risponde a queste con un’altissima percentuale di dinieghi. Oltre ad essere lo stesso CARA luogo di segregazione e abuso, presentato da più parti come alternativa al ghetto mentre non è altro che uno dei tasselli fondamentali del circuito che produce la precarietà e lo sfruttamento, che portano le persone a vivere proprio nei ghetti.
I lavoratori hanno chiesto un incontro immediato con Prefettura, Questura e organizzazioni datoriali (Confagricoltura, Coldiretti e CIA), inchiodando anche il padronato agricolo alle sue responsabilità nel sistema di sfruttamento delle campagne foggiane: contratti mai rispettati quando non del tutto assenti, nessuna garanzia di trasporto o alloggio a carico dei datori e una serie di inadempienze che impediscono il rinnovo del permesso di soggiorno costringendo le persone a comprare documenti falsi.
Davanti al loro ostinato silenzio e al rifiuto di presentarsi presso la sede della commissione per incontrare chi stava scioperando da ore in strada, mentre una parte delle persone e’ rimasta in presidio davanti al CARA bloccandone l’accesso per mezza giornata, l’altra parte dei manifestati ha deciso di spostarsi e bloccare la statale 544 che attraversa Borgo Mezzanone, con l’obiettivo di fare pressione sulle istituzioni ed ottenere ascolto. Il blocco e’ durato 10 ore, e ha dovuto fronteggiare le esplicite minacce, i ricatti e le violenze da parte della polizia, oltre che gli insulti a sfondo razzista degli abitanti del luogo.
Al suono di “SENZA NERI, SENZA POMODORO!” i lavoratori hanno bloccato il passaggio di numerosi camion carichi di pomodori, diretti alle aziende di trasformazione, ribadendo il loro ruolo, indispensabile all’ interno dell’intera filiera agroalimentare nazionale, ed esigendo documenti per tutti come condizione fondamentale per superare la situazione di violento sfruttamento.
Solo la forza, la determinazione e il grande coraggio dei manifestanti hanno permesso, dopo ore di insistenza, di ottenere un incontro in Prefettura con Questore, Prefetto, dirigente Ufficio Immigrazione e alcuni esponenti di Confagricoltura.
Dopo ore di contrattazione, il blocco a oltranza da parte dei manifestanti ha permesso di ottenere alcune importanti vittorie: l’accesso alla residenza agli abitanti di alcuni insediamenti, come l’Arena e Borgo Tre Titoli, fino ad allora negata, ma indispensabile per accedere ai servizi e rinnovare i documenti. La possibilità, per chi non ha il permesso di soggiorno, di effettuare una nuova domanda d’asilo e ottenere la regolarizzazione per condizioni di gravi sfruttamento.
Continueremo a vegliare, e a batterci, finché l’ultima persona senza documenti ottenga il permesso di soggiorno!
Malgrado queste vittorie, le istituzioni non hanno ceduto rispetto alla volontà di sgomberare i ghetti. Ma lo sgombero non è mai una soluzione: se non vogliono i ghetti, devono dare le case!
In un periodo storico in cui la violenza istituzionale e la repressione verso chi lotta per un mondo più libero sono sempre più feroci e generalizzate e in cui si é sempre più spinti a stare chiusi in casa, impauriti e isolati, il coraggio, la determinazione e la rabbia dei lavoratori delle campagne deve essere stimolo ed esempio per chi in tutta Italia subisce condizioni di sfruttamento e precarietà.
E’ l’inizio di una nuova stagione di lotta, i lavoratori delle campagne continueranno a spingere per ottenere documenti per tutti, migliori condizioni di lavoro e di vita, senza farsi intimidire.
Ancora una volta e sempre più la loro lotta é la lotta di tutti noi.
Nella mattina di venerdì un gruppo di lavoratori delle campagne è andato a far visita al sindaco di San Ferdinando per pretendere soluzioni immediate invece di violenze e repressione.
Durante l'incontro il sindaco ha preferito imporre la mediazione della CGIL, piuttosto che dare ascolto alle persone che vivono sulla propria pelle la segregazione in un campo di stato fatto di tende, con l'impossibilità di accedere all'acqua potabile, riunirsi liberamente in assemblea, cucinarsi autonomamente un pasto, scegliere quando uscire o quando rientrare. Tutto questo avviene tra i continui abusi sul rilascio delle residenze e in un clima di violenze razziste nelle strade e incursioni della polizia nel campo.
Il sindacato è stato costretto a lasciare gli uffici del comune perché i lavoratori hanno scelto di non delegare a nessuno le loro rivendicazioni.
La corrispondenza con un compagno che vive nella tendopoli si apre con un saluto solidale nei confronti dei lavoratori colpiti dalla repressione a Saluzzo.
Il raid ICE in Mississippi di qualche settimana fa aveva preso di mira lavoratori e lavoratrici di un'azienda della lavorazione della carne, un settore in cui è molto diffuso il lavoro di migranti latinxs senza documenti.
L'ICE non conferma né smentisce, ma è sempre più chiaro che il raid è stato motivato dal fatto che le lavoratrici di quella fabbrica avevano fatto causa al padrone per molestie sessuali. Ne parliamo con una compagna.
Questa mattina il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, inaugura l'azienda Fortore - chiamata anche casa Sankara - in realtà l'implementazione di un luogo già esistente, che passa dalle tende ai container, dove si vuole obbligare a trasferirsi lavoratori immigrati che vivono in case in muratura a San Severo, consegnandoli inoltre nelle mani di caporali che gestirebbero il loro trasporto nei luoghi di lavoro che oggi possono raggiungere in bicicletta.
ne parliamo con una compagna di Campagne in lotta e con uno dei lavoratori che vogliono spostare forzosamente nella struttura di Fortore
La vertenza Italpizza scavalca i confini della mera sfera sindacale: gli interessi in gioco non sono solo quelli di un’azienda, ma riguardano gli equilibri di potere del nostro territorio e la capacità dal basso di contrastarli e piegarli al bene comune. I compagni chiedono a tutte le realtà e singol* solidali con questa lotta di farsi nodi della rete di pressione su Italpizza, attraverso i propri canali e con i propri contributi. Scopo della campagna di boicottaggio è colpire i marchi e le catene di supermercati che vendono le pizze surgelate prodotte, sia a marchio Italpizza che con i propri marchi: Coop, Esselunga, Conad, Carrefour, Findus, Selex, Lidl, Pam, Eisman, ecc. La posta in gioco è alta, ma sappiamo bene che solo uniti si vince: se toccano uno, toccano tutti!
Il 29 maggio 1969 le lotte alla Fiat Mirafiori anticipavano la stagione dell'"autunno caldo". Dal rifiuto del lavoro alienato della catena di montaggio, alla perdita di dignità del lavoro odierno. Riflessioni atutto campo con il protagonista di "Vogliamo tutto".
Settimana puntata del ciclo sull'Intelligenza Artificiale. In questa puntata parliamo di cosa sta succedendo al mercato del lavoro e quali scenari potrebbero verificarsi nel prossimo futuro. Ospite della puntata, Riccardo Campa, Professore associato di Sociologia della scienza e della tecnica all'Università Jagellonica di Cracovia, autore del libro "La società degli automi".
Prendendo spunto dalle novità sui "giochi" in azienda di Amazon parliamo di gamificazione con Karlessi di CIRCE: come distinguere i contesti gamificati da quelli di semplice gioco? Perché la gamificazione - idea non nuovissima - si va diffondendo sempre di più, fuori e dentro il mondo del lavoro ma soprattutto in quell'area intermedia che è la sharing/gig economy.
Il libro citato nell'intervista è Addiction by design di Natasha Dow Schüll
Parliamo poi delle consuetudini all'interno di Snapchat: l'azienda era così abituata a rispondere a richieste legali da aver sviluppato addirittura una applicazione per farlo con maggiore efficienza; applicazione che ovviamente è sfuggita di mano ed è stata spesso usata indiscriminatamente.
Chiudiamo con facebook, che si merita ben due notizie:
Affrontiamo il discorso del salario minimo garantito e dalla proposta di legge del movimento 5 stelle. In studio con Carla Filosa e Carlo Guglielmi