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Lavoro

San Ferdinando - Case subito per chi vive nelle tendopoli e lavora nelle campagne

Data di trasmissione
Durata 12m 32s

Il comune di San Ferdinando è stato teatro dell'ennesima passerella istituzionale sulla pelle di chi lavora nelle campagne.
Al centro della riunione di ieri, partecipata dai sindaci della piana di Gioia Tauro, sindacato USB, SOS Rosarno, Alex Zanotelli e Mimmo Lucano, c'è una delle rivendicazioni costanti della lotta: la casa.

Nessuno degli organizzatori ha ritenuto importante la partecipazione delle persone direttamente interessate, ovvero chi è costretto a sopravvivere tra tende e baracche mentre lavora nelle campagne.
Alcuni compagni che lottano e vivono nelle tendopoli sono andati a far sentire la loro voce: le case ci sono, sono pronte e devono essere destinate, come da bando, a chi lavora nelle campagne.

Mentre nel comune si impegnavano a confondere le acque con una fantomatica mappatura delle case vuote in Calabria, la polizia è impegnata da giorni nell'ennesima schedatura di massa di chi vive in tendopoli, con l'intento di dividere tra container e sprar chi da anni lotta per un tetto, i documenti e i contratti.

Breaking news: gli immigrati non ci fregano il lavoro

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Operaie e operai immigrati sono da tempo in lotta all'Italpizza: l'azienda le ha assunte con un contratto capestro contando sulla loro ricattabilità, ma i lavoratori hanno protestato e scioperato. Ascoltiamo alcuni frammenti di intervista dopo gli ultimi avvenimenti.

Da qui partiamo per un approfondimento sulla relazione tra lavoro, sfruttamento e immigrazione: ne parliamo con Mauro Vanetti, che sull'argomento ha scritto alcuni interessanti articoli. Gli immigrati ci fregano il lavoro e ci abbassano i salari perché sono disposti a tutto? Sicuri sicuri? chiedetelo ai padroni di Italpizza...

Aggiornamento sulla situazione nella tendopoli di S. Ferdinando

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Durata 37m 35s

Nella tendopoli di San Ferdinando le condizioni di vita e di lavoro continuano ad essere inaccettabili. Mentre la presenza delle forze dell'ordine è assillante, l'operato di diverse sigle sindacali non fa che peggiorare la situazione di chi da tempo vive e lavora in quest'area. In collegamento telefonico ne parliamo insieme ad un lavoratore che abita nella tendopoli e ad una compagna di Campagne in Lotta.  

Sgombero a Saluzzo: storie di sfruttamento sul lavoro

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Durata 33m 29s

In collegamento con una compagna parliamo di quanto accaduto nelle ultime settimane a Saluzzo in provincia di Cuneo. In una situazione di sfruttamento lavorativo e inaccettabili condizioni di vita, centinaia di migranti occupano uno stabile che viene sgomberato dalla polizia accompagnata dalla croce rossa. 

Udienza al Tribunale del Lavoro per Alessia e Lorenzo dello Spallanzani

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Durata 10m 15s

Presenza solidale davanti al Tribunale del Lavoro, via Giulio Cesare, 54 in concomitanza con la prima udienza del ricorso di Alessia e Lorenzo, lavoratori dell'ospedale Spallanzani, sospesi per 4 mesi dal lavoro, per aver denunciato dai microfoni di radio onda Rossa le condizioni del lavoro e del servizio dell'ospedale in cui lavorano.

Nella corrispondenza si ricorda anche il percorso politico intrapreso contro la repressione aziendale per cui è previsto un prossimo incontro il 13 Dicembre prossimo all'Alberone.

Dopo l'arresto nel ghetto di Borgo Mezzanone un quadro sulla repressione contro chi lavora nelle campagne del foggiano

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Durata 30m 48s

In collegamento con una compagna della Rete Campagne in Lotta discutiamo a partire dall'arresto di un abitante del ghetto di Borgo Mezzanone.
Dalla cronaca dei media alle dichiarazioni feroci dello Stato, dalla realtà dei fatti alla lotta, parliamo della quotidiana repressione contro chi lavora e vive nelle campagne del foggiano.

A Foggia si scende in strada: "Basta uccidere la nostra gente! Senza paura! Documenti, trasporti e contratti!"

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Durata 8m 30s

Al telefono con una compagna che vive nei ghetti del foggiano raccontiamo la protesta autoconvocata da chi da anni lotta nelle campagne.

Dopo le stragi degli ultimi giorni i lavoratori e le lavoratrici delle campagne hanno voluto far sentire nuovamente la loro voce e la loro rabbia nelle strade di Foggia. Diverse persone, stanche di sentire parole e promesse vuote e di subire costantemente l'indifferenza e gli abusi delle istituzioni, si sono mosse unite, e sono ora davanti alla prefettura e nelle strade per parlare con tutti i foggiani e per raccontare le ingiustizie e gli abusi quotidiani che sono costretti a subire e che creano le condizioni in cui stragi come quelle di sabato e di lunedì non sono episodi isolati ma elementi integrati e omogenei allo sfruttamento dei e delle braccianti.