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Repressione

EX SNIA: INIZIATIVA + CONCERTO

Data di trasmissione
Durata 5m

Venerdì 29 novembre, all’ @exsnia per un’intera giornata all’insegna della solidarietà e della socialità.
In tempi di guerra, con il rafforzamento delle politiche securitarie e la conseguente repressione e criminalizzazione dei movimenti sociali e politici, abbiamo bisogno di confronti continui che facciano dialogare realtà al fine di far convergere le lotte.
L’iniziativa è pensata in quest’ottica, fuori da protagonismi e settarismi, nell’intento di riflettere su tutte le sfere sociali e gli ambiti di lotta in cui le politiche repressive dello Stato si esplicano. Per questo abbiamo pensato, nelle ore dedicate al dibattito, di riservare uno spazio alla dimensione artistica e sottoculturale che spesso viene svuotata delle sue forze destituenti e degli elementi potenzialmente contestatori per sussumerli nelle logiche di profitto e di mera rappresentazione estetica. Consce/i che solo un’arte libera e antagonista rispetto al mainstream e al potere costituito sia in grado di esprimere nuove forme di aggregazione e capacità di praticare o quantomeno pensare la conflittualità.

Muoversi dialetticamente significa organizzarsi oggi nelle complessità del vivere quotidiano, pensare e prenderci spazi, segnalare e protestare contro le ingiustizie in tutte le sue manifestazioni: sui corpi, sui territori, sulle popolazioni. Consapevoli che la solidarietà è reale se siamo capaci di rompere inferriate e fili spinati costruiti sulle nostre vite tramite l’unione delle/degli sfruttate/i nella lotta di classe. È la storia a chiedercelo, siamo noi a chiederlo.

PROGRAMMA

ore 17 – Apertura
ore 17:30 – Dibattito sulla repressione intervengono: Zerocalcare, Mattia Tombolini e Murubutu in dialogo con realtà politiche cittadine
ore 21 – Concerto con: showcase di Murubutu, 612 co2, Serpe In Seno, Bull Brigade (acoustic session)
Durante la serata la parte ristoro sarà aperta e l’intero ricavato andrà benefit.
Ingresso 5 euros
NO VETRO – NO CANI – NO NAZI

Exitinction Rebellion: letame al Viminale

Data di trasmissione
Durata 8m 22s

Ieri, 22 novembre, 2024 un centinaio di persone ha risposto all’appello lanciato da Extinction Rebellion, occupando in tenda la piazza del Viminale, sede del Ministero dell’Interno, dopo aver scaricato 5 quintali di letame davanti all’ingresso. “L’unica sicurezza è questo clima di merda” .

La scelta del luogo non è casuale. “Questo ministero è uno dei promotori del nuovo DDL sicurezza che aumenta notevolmente le pene per chi protesta pacificamente” commenta Paola, una delle persone in tenda. “Occupiamo questa piazza per pretendere che chi ha il compito di tutelare la nostra sicurezza faccia tutto ciò che è necessario per contrastare il collasso ecoclimatico e per garantire il diritto di dissentire”. Il riferimento è al DDL 1660

L'Egitto non è un paese sicuro. Rasha sotto attacco

Data di trasmissione

La collega giornalista e cofondatrice di Sahafiyyat Masriyyat (Giornaliste egiziane), Rasha Azab, è stata oggetto di una campagna di minacce e persecuzioni durata un mese, che ha messo a rischio la sua sicurezza personale.
Il primo episodio registrato è avvenuto l'8 ottobre. Due individui in borghese a bordo di motociclette hanno iniziato a seguire Azab mentre usciva dal Sindacato dei giornalisti egiziani dopo una conferenza. Gli stessi due individui sono stati visti pedinare la nostra collega il 28 ottobre mentre copriva la demolizione di cimiteri storici autorizzata dal governo - sono rimasti sulle sue tracce dal quartiere di al-Daher, attraverso diverse fermate del centro del Cairo e infine al cimitero di al-Imam al-Shafei a Salah Salem.
Il 5 novembre c'è stata un'escalation: l'auto di Azab è stata rubata in una strada trafficata e ben percorsa di Zamalek. Rasha ha prontamente denunciato il furto alle autorità (caso 8046/2024 presso il circuito di Kasr al-Nil), ma i colpevoli non sono ancora stati identificati.
Gli stessi due individui che avevano pedinato Azab a ottobre sono stati nuovamente sorpresi a inseguirla ad al-Daher l'8 novembre. I residenti locali hanno temporaneamente trattenuto i due uomini, che si sono rifiutati di mostrare i loro documenti di identità, in un negozio. Azab li ha poi accompagnati alla stazione di polizia di al-Daher. La polizia si è rifiutata di sporgere denuncia, violando i diritti legali e costituzionali di Azab.

Un ufficiale investigativo le ha infine detto che i sospetti erano “fuggiti” dalla stazione.
Il 9 novembre, la giornalista ha rilasciato una dichiarazione alla procura di Kasr al-Nil sul furto della sua auto. Durante l'udienza, ha denunciato la sorveglianza mirata e le minacce di cui è stata vittima e ha accusato il ministro degli Interni e il capo della sicurezza nazionale di essere responsabili di questi incidenti, chiedendo alla procura di indagare.

Lo stesso giorno, il Sindacato dei giornalisti egiziani ha presentato una denuncia al procuratore capo di Kasr al-Nil in merito alle azioni contro Azab. Il legale del Sindacato ha anche inviato una lettera di notifica certificata al Ministero degli Interni, indicandolo come responsabile delle violazioni denunciate. Il giorno successivo, 10 novembre, il Sindacato ha presentato la denuncia numero 982058, chiedendo alla Procura generale di indagare.
La Costituzione egiziana protegge la vita privata e la sicurezza dei cittadini.
L'articolo 57 recita: “La vita privata è inviolabile, protetta e non può essere violata”.
Ogni persona ha diritto a una vita sicura”, recita l'articolo 59. “Lo Stato provvede alla sicurezza e alla rassicurazione dei cittadini e di tutti coloro che risiedono nel suo territorio”.
Inoltre, l'articolo 99 stabilisce che “qualsiasi attentato alle libertà personali o alla sacralità della vita privata dei cittadini, o ad altri diritti o libertà generali previsti dalla Costituzione e dalla legge, è un crimine senza prescrizione per i cittadini”. La parte lesa può presentare direttamente una denuncia penale”.


Pertanto, chi sottoscrive esprime l’inequivocabile solidarietà alla collega Rasha Azab.
Queste minacce criminali e illegali alla sua vita e alla sua sicurezza, volte a ostacolare il suo lavoro giornalistico e come rappresaglia per le sue opinioni politiche, non devono essere tollerate.

CHIEDIAMO CHE I RESPONSABILI SIANO INDAGATI E LI RITENIAMO RESPONSABILI DI QUALSIASI DANNO POSSA ACCADERE ALLA NOSTRA COLLEGA GIORNALISTA.

Dichiarazione di singoli, gruppi, istituzioni e partiti politici

Aggiornamenti sulla situazione di Alaa Abdel Fattah, blogger e storico oppositore del regime egiziano, in carcere dal 2014, la cui madre è al 44^ giorno di sciopero della fame.

 
 

È morta Licia Rognini Pinelli

Data di trasmissione
Durata 23m 21s

Ieri 11 novembre 2024 è morta 96 anni Licia Rognini che per tutta la vita ha lottato per far emergere la verità sull'omicidio del marito Giuseppe Pinelli. Ai nostri microfoni il ricordo e la testimonianza di Roberto Gargamelli che, insieme a Pietro Valpreda e ad altri militanti anarchici, fu arrestato per la strage di piazza Fontana e costretto a subire un'odissea giudiziaria durata decenni.

Viaggio neanderthaliano nel DDL 1660

Data di trasmissione
Durata 2h 2m 14s

La formalizzazione di tecniche repressive è l'ennesimo effetto della strategia di controllo nella società occidentale. Il viaggio neanderthaliano divora il disegno di legge sicurezza 1660 e lo vomita con il racconto delle lotte più accese in citta. Non è la democrazia ad essere in pericolo, ma il suo fantasma che continua a provare a schiacciarci.

SE C'E' TUTTO C'E' LA SALUTE

Data di trasmissione
Durata 1h 28m

1) Intervento di presentazione dei seminari sul movimento comunista all'Università;

2) Corrispondenza dall'Assemblea "Riapriamo Villa Tiburtina" sull'inizio dei lavori e le iniziative nel territorio;

3) Una donna racconta la sua esperienza con la Carovana Salvavisite contro le liste d'attesa;

4) Dall'Avvocato Francesco Romeo un focus sulla portata repressiva e la torsione autoritaria del disegno di legge "Sicurezza" in discussione al Senato. Ci racconta quindi la tre giorni di sciopero (4-5-6/11) e mobilitazione delle Camere Penali

Marocco: dal sostegno alla Palestina all'espulsione delle classi popolari dal centro delle città

Data di trasmissione
Durata 29m 9s

Una compagna del Marocco, che attualmente vive in Francia, ci racconta le mobilitazioni della popolazione marocchina a fianco di quella palestinese; il discorso si allarga poi a tratteggiare la disastrosa situazione economica in Marocco e le politiche di gentrificazione che stanno espellendo la classe popolare dal centro delle città.

Egitto: la crisi avanza, aumenta la repressione

Data di trasmissione
Durata 27m 52s

A una compagna chiediamo un aggiornamento sulla crisi economica e sociale in Egitto, sulla repressione nei confronti di chi si mobilita a fianco del popolo palestinese e, più in generale, di chi lotta  per migliorare le proprie condizioni di vita.

In conclusione, un approfondimento sulla situazione di  Alāʾ Abd al-Fattāḥ, attivista, blogger, in carcere dal 2019, la cui madre, Layla Suʿeyd,  docente di matematica presso l'università del Cairo, è in sciopero della fame da 17 giorni per chiederne l'immediata liberazione.