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mobilitazioni

Marocco: dal sostegno alla Palestina all'espulsione delle classi popolari dal centro delle città

Data di trasmissione
Durata 29m 9s

Una compagna del Marocco, che attualmente vive in Francia, ci racconta le mobilitazioni della popolazione marocchina a fianco di quella palestinese; il discorso si allarga poi a tratteggiare la disastrosa situazione economica in Marocco e le politiche di gentrificazione che stanno espellendo la classe popolare dal centro delle città.

NO TAV: NUOVI ESPROPRI E PRESIDIO A SAN GIULIANO

Data di trasmissione
Durata 33m 52s

Con una voce dalla Val di Susa presentiamo le prossime giornate di lotta contro la costruzione del tav. Cominciamo lo spazio redazionale dando uno sguardo al passato, al 2012, un anno di fermento sociale. Raccontiamo cosa è stato il 2012 per la Val di Susa ma non solo, una valle che è scesa fino alle città, da Torino a Roma. Riportiamo di seguito il comunicato del movimento notav:



E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

L’obiettivo: acquistare collettivamente quell’appezzamento in modo da diventare proprietari legali di una parte della propria terra, per poter dare battaglia e alimentare la resistenza popolare in un futuro in cui i proponenti dell’opera, (allora LTF, oggi TELT) decidessero di espropriare quei terreni.

Quel futuro è qui e comincia adesso!

Il Presidio No Tav di San Giuliano e i terreni sui quali è stato costruito, sono oggi minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Nel mese di ottobre, infatti, dovrebbe iniziare l’iter per portare a termine le procedure di esproprio. Prassi, questa, volta prima di tutto a sgombrare il campo da chi, da anni, si oppone all’inizio dei lavori legati alla linea Tav Torino – Lione nella piana di Susa.

La furia devastatrice di chi vede la Valsusa come un mero corridoio di passaggio da distruggere e cementificare e fonte di guadagni facili, non può e non deve avere la strada spianata verso l’ennesimo scempio da compiere sul nostro territorio!

È arrivato di nuovo il momento di difendere la nostra valle da quest’opera inutile ed ecocida!

A partire da queste ultime settimane di settembre e nel corso del mese di ottobre, il Movimento No Tav chiama ad una mobilitazione di tutte e tutti per la salvaguardia dei terreni del Presidio. Molte iniziative sono già in calendario, tante altre verranno proposte.

Il 27 settembre ci incontreremo alle ore 21 a Susa per un’assemblea informativa e dal 5 ottobre fino alla fine delle operazioni, sarà attivo a San Giuliano un presidio permanente con campeggio e cucina.

Avanti No Tav, alimentiamo la resistenza popolare!!!

Aggiornamenti sulle mobilitazioni nell'università di Palermo, solidali con Luigi

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Corrispondenza con un compagno del collettivo studentesco Scirocco dell'Università di Palermo sulla contestazione a Leonardo dello scorso giovedì 18 aprile, giorno del Career day. Inoltre il compagno ci riporta il legame tra la mobilitazione e la solidarietà nei confronti del compagno Luigi, attualmente detenuto nel carcere di Alessandria.

COMUNICATO DEL COLLETTIVO SCIROCCO IN RISPOSTA ALLE MENZOGNE DELL’ A.D. CINGOLANI SULLA CONTESTAZIONE A LEONARDO AL CAREER DAY DELL’UNIVERSITA’ DI PALERMO

Rispondiamo a Roberto Cingolani e alla ministra Bernini in merito alle loro parole di ieri, ricostruendo prima i fatti accaduti durante la contestazione e poi il quadro politico che ci ha spinti alla contestazione. Abbiamo scelto di contestare la Leonardo spa al Career day della nostra università. Ci siamo organizzat3 per bloccare lo svolgimento del seminario della Leonardo, spingendoli a smontare il loro banchetto informativo, perché non possiamo tollerare che dentro i luoghi che attraversiamo ogni giorno vengano accolte a braccia aperte le aziende che sono in prima linea nella progettazione di tecnologia bellica di ultima generazione. Tecnologia che ha un uso sia militare, come i droni che permettono la guerra da remoto, che civile, come ad esempio i più moderni sistemi di controllo attraverso intelligenza artificiale. Non potevamo restare in silenzio mentre ci venivano a raccontare che il nostro sudore e i nostri sacrifici fatti per studiare sarebbero dovuti servire a progettare nuove macchine infernali con le quali combattere le guerre del presente e del futuro. Riconosciamo e abbiamo riconosciuto la differenza tra il gruppo dirigente della Leonardo spa e chi, invece, lì vi si trovava per lavorare. Così - ci sono video e foto a dimostrarlo - nessuna aggressione a danno di "tecnici e impiegati" è avvenuta né sarebbe mai potuta avvenire. Parlare ad un megafono e distribuire volantini è ben altra cosa. Abbiamo portato avanti un atto di democrazia, di informazione verso l3 nostr3 collegh3 e di contrasto ad un'azienda che specula sulla morte di interi popoli. Siamo studenti e studentesse che portano avanti una lotta giusta, quella contro la guerra sui popoli. Per noi, giovedì al Career day abbiamo scritto una grande pagina di democrazia portata avanti dagli studenti e delle studentesse, che sin dall'inizio dell'evento hanno trovato dentro i luoghi del sapere un preoccupante e grave numero di agenti della Digos politica, che hanno ripreso con le loro videocamere tutta la protesta della mattinata. Non abbiamo aggredito nessuno, come dichiarato dal Rettore Midiri dopo essere stato contattato dalla Ministra Bernini, e non l'avremmo mai fatto perché si tratta di lavoratori e lavoratrici, che sicuramente non vedranno neanche un euro dei 15 miliardi di utile netto che la Leonardo spa fa dall'escalation militare. Il nostro intervento ha avuto l'obiettivo di rovinare la loro presentazione, dando volantini che rivelano le operazioni militari della Leonardo, per informare l3 student3 interessat3. Il danno d'immagine però era diventato evidentemente troppo grosso, e così, quando divers3 student3 hanno fatto marcia indietro cambiando opinione sulla Leonardo e mostrandoci solidarietà e complicità, i tecnici e l3 lavorator3 hanno deciso sarebbe stato meglio allontanarsi dall'università. Ministri e gruppi dirigenti della Leonardo da ormai troppo tempo stanno cercando di criminalizzare coloro che si battono per la pace e che chiedono lo stop al genocidio. È avvenuto a Napoli, Roma e nelle altre università d'Italia, tra cui adesso quella di Palermo. Questo è quello che avviene in un momento di escalation militare: chiunque provi a far passare un messaggio opposto a quello governativo viene tacciato come terrorista, ironia della sorte anche chi lotta per chiedere lo Stop al Genocidio dell3 Palestinesi. Per questo giovedì abbiamo cacciato via Leonardo dalla nostra università, e per questo continueremo a lottare perché vengano rescissi anche tutti gli accordi di collaborazione con Israele. Oltre a questo pretendiamo che il professore Antonello Miranda, membro della fondazione Med-Or, si dimetta dal suo ruolo in questo braccio "culturale" di Leonardo.

Ma critichiamo anche più in generale che l'università neoliberale sia diventata inevitabilmente e ancora più di prima una vetrina costruita sulla base delle esigenze delle aziende con le quali si stabiliscono rapporti di collaborazione, normalizzando la retorica bellicista e guerrafondaia. E a pagarne il prezzo più di tutt3 è il popolo palestinese. La terra di Gaza in questi mesi è stata e continua ad essere macchiata dal sangue versato nel nome del colonialismo e dell'apartheid sistematica da parte dell'entità di Israele che, nei confronti del popolo palestinese, sta compiendo in questo momento un vero e proprio genocidio sotto l'egida dell'ideologia sionista. In un quadro di venti di guerra che imperversano in giro per il mondo abbiamo voluto poi ancora una volta gridare anche il nome di Luigi, Ali, Mansour, Anan e di tutt3 le compagn3 che in questo sono colpit3 dalla repressione. Vogliamo dire forte e chiaro che per noi Luigi, che si trova nel carcere di massima sicurezza di Alessandria a causa della violenta repressione dello Stato, è un esempio da seguire per il suo impegno antifascista e per la pace e che anche noi ci schiereremo contro la guerra con tutte le nostre forze, perché vogliamo che le spese militari vengano cancellate e vengano finanziati invece servizi sociali, scuole, ospedali. Noi non saremo mai il peso morto della storia, e per questo continueremo a lottare nei nostri luoghi di studio e di lavoro per chiedere la liberazione di Luigi e la cessazione di ogni rapporto di collaborazione accademica con Israele e con le fabbriche di morte come Leonardo. Giovedì abbiamo ottenuto una prima vittoria, Leonardo spa fuori da tutte le università italiane per almeno un mese. Continuiamo a testa alta a fare rete e ad organizzarci, per ribadire il nostro No alla guerra e al Genocidio palestinese, per far interrompere ogni accordo tra Unipa e Israele. Martedì 23 assemblea universitaria sul No alla Guerra, alle 17.30 all'edificio 1312 (di fronte all'ed. 19)
 
COLLETTIVO SCIROCCO Palermo,
20/4/2024

Coordinamento Regionale Sanità

Data di trasmissione
Durata 2h 5m 1s

Collettivo Femminista Rosse di Ostia

Iniziativa del 20 dicembre

Prossime mobilitazioni Asl Rm3

 

Usi Sanitá

Tentativo di Chiisura Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano

Mobilitazioni

 

Comitato di Lotta Viterbo

Si Cobas Viterbo

Iniziativa del 19 dicembre

Riapertura Ospedale Sant'Anna

 

Riapriamo Villa Tiburtina

Iniziativa del 23 dicembre

Prossimi appuntamenti

 

Presidio Rebibbia del 31 dicembre

Situazione sanitaria carceri

Repressione carceri

 

Cronache in Corsia

 

Portogallo

Intervista ad un medico locale

Radio Africa: le mobilitazioni in Algeria - Sudan e ricordo del genocidio in Ruanda

Data di trasmissione
Durata 27m 33s

Con il compagno di radio Africa parliamo di:

Algeria: le manifestazioni continuano nonostante le dimissioni del presidente Consiglio Costituzionale Tayeb Belaiz con l'obiettivo di un cambio totale del sistema.

Sudan: le mobilitazioni continuano dopo la caduta di Al-Bashir. La piazza chiede un governo formato totalmente di civili 

Ruanda: ricordo del genocidio di 25 anni fa e degli interessi francesi in questa area del continente africano