A una settimana dal blitz dei consiglieri di destra del Cda, che hanno ratificato la nomina di Luca De Fusco, dopo una partecipatissima assemblea, oggi pomeriggio Artiste*, lavorat e operat^ hanno manifestato davanti al Teatro Argentina, in una piazza militarizzata dalla polizia in tenuta antisommossa.
Ieri manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo davanti al Ministero del Lavoro, ne parliamo con un conpagno di Autorganizzati Spettacolo Roma
Oggi lavoratori e lavoratrici autorganizzat dello spettacolo in piazza, alla manifestazione di questa mattina indetta dalla Cub in piazza Santi Apostoli, poi in piazza delle Gardenie a Centocelle per la Festa di Nessuno (h 16), infine nella diretta streaming di Taranto libero e pensante.
Dalla piazza della Cub parliamo con una lavoratrice delle spettacolo della "falsa ripartenza" del settore, del concertone di CGIL CISL UIL ma soprattutto delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori stessi
A seguire un lavoratore Alitalia fa il punto sulla sityuazione del vettori e sulle lotte per mantenere "tutti a bordo"
Fermi e ferme da marzo, per alcuni il bonus da 600 euro non è arrivato e i contratti, per lo più a chiamata, scaduti.
Non solo attori, musicisti e artisti ma anche una vasta categoria di tecnici, assistenti, costumisti, operatori e maestranze, macchinisti, elettricisti i cosiddetti lavoratori e lavoratrici dello spettacolo.
Migliaia di lavoratori e lavoratrici fermi in tutta Roma, circa 340mila in tutta Italia secondo la Fondazione Centro Studi Doc, che per il mondo dello spettacolo ha stimato una perdita di 8 miliardi di euro in un solo mese di fermo.
Un mondo frammentato dal punto di vista delle tipologie contrattuali, fatto in prevalenza di intermittenti, di lavori ‘a chiamata’ (spesso una settimana per l'altra, se non un giorno per l'altro) con retribuzioni discontinue.
I contratti temporanei (a tempo determinato, a progetto e a collaborazione) interessano infatti l’80% dei lavoratori, il 10% ha un contratto stagionale e solo il restante 10% ha una posizione stabile a tempo indeterminato.
Alcuni lavorano attraverso cooperative, altri ancora vengono costretti ad aprire partita IVA (che mascherano un lavoro subordinato e tolgono ulteriormente diritti e protezioni). L’emergenza Coronavirus e il lockdown che ne è seguito oltre a mettere più a nudo la precarietà e la ricattabilità su cui da sempre si fonda il settore hanno cancellato quasi subito le loro attività lasciandoli senza alcuna forma di sostegno.
Prosegue la protesta del mondo dello spettacolo: il movimento 'Tutti a casà, dopo l'occupazione del red carpet inaugurale del recente Festival di Roma, si è dato appuntamento alle 18 a Piazza Montecitorio per poi spostarsi alle 21 a Fontana di Trevi, per un sit-in.per lunedì 22 novembre, invece, è prevista una manifestazione unitaria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil Roma e Lazio, con sciopero nazionale generale della produzione culturale e spettacolo.