Stamane a Roma si è tenuta la conferenza stampa sull'arresto dei 3 giovani baschi a cui ha partecipato anche un'avvocatessa basca che si occupa della persecuzione e della torture che subiscono i giovani baschi arrestati. Dei tre giovani, la ragazza è reclusa a Rebibbia mentre i due ragazzi sono a Regina Coeli. Si può scrivere ai tre giovani detenuti presso Rebibbia femminile e Regina Coeli.
Del tutto inaspettatamente la prima sezione della corte di Cassazione ha annullato la misura cautelare nei confronti di Manolo e Costantino accogliendo il ricorso presentato dal loro legale.
Dal 21 al 29 di maggio ci saranno per le strade di Roma diverse espressioni di protesta contro i CIE: presidi, manifestazioni, proiezioni, concerti, azioni...
La volontà è quella di portare a conoscenza della città le proteste e le lotte dei e delle migranti reclusi nei CIE, che da mesi si stanno succedendo sempre con più intensità.
La loro resistenza ci incoraggia e ci spinge alla mobilitazione.
Le rivolte si sono sempre succedute, fin dalla creazione dei CPT, oggi CIE, ad opera di un governo di centro-sinistra.
Oggi, con l'approvazione del "Pacchetto Sicurezza" e il conseguente aumento della detenzione da 2 a 6 mesi, le rivolte e gli episodi di autolesionismo sono aumentati.
L'esistenza di questi lager della democrazia è perfettamente funzionale al sistema capitalista, che vede le persone come merce e i migranti in particolare coma manodopera da sfruttare o rifiutare econdo le esigenze del mercato di produzione e di lavoro.
L'Europa Unita, ormai divenuta fortezza, si sostenta su queste leggi securitarie che giustificano la detenzione e l'espulsione di tutti coloro a cui non è stato concesso lo status di cittadino.
Questa fortezza può reggere non solo per le leggi razziste, ma anche grazie alla paura e all'atomizzazione che impone questo sistema sociale, un sistema che ci vuole divisi tra buoni e cattivi, lavoratori e studenti, comunitari ed extracomunitari, fomentando l'isolamento.
I mezzi di informazione di massa creano l'allarmismo necessario e il falso consenso per far sì che sia possibile imporci la loro sicurezza: più carceri variegate e per più tempo e più polizia e militari per le strade.
Per contrastare questa società del controllo e queste istituzioni repressive e razziste, lanciamo una settimana di mobilitazione per a chiusura dei CIE dal 21 al 29 maggio, nella quale ognuna e ognuno, individualmente o collettivamente, si possa esprimere nel modo che considera più opportuno.
La settimana verrà attraversata da un presidio sonoro davanti al Ministero dell'interno e si concluderà con un presidio sotto al CIE di Ponte Galeria, per portare la nostra lotta davanti a quelle infami mura e per far sentire ai reclusi e alle recluse che non sono soli/e nella loro resistenza.
Per la chiusura di tutti i CIE
e per dare forza ed essere solidali
con le lotte dei e delle migranti!
giovedì 27 maggio ore 16.00 a piazza dell'Esquilino
In risposta allo sgombero del 18 maggio, verso l'assemblea di giovedì 20 maggio (19:00 Volturno occupato) ed il corteo di domenica 23 alle 14:30 a piazza Anco Marzio (lido centro).
E' stata rimandata al 20 luglio l'udienza che apre il processo in appello alle tredici persone della rete del Sud RIbelle accusate di associazione sovversiva per le attività svolte nel 2001 tra il Global Forum di Napoli e il G8 di Genova. Uno dei processi "genovesi" che hanno forse aperto un nuovo capitolo nella storia della repressione in Italia. In primo grado le attiviste e gli attivisti erano stat* tutt* assolt* perché il fatto non sussisteva. Ascolta la corrispondenza realizzata il 18 Maggio all'uscita dal tribunale.
I tredici attivisti erano stati in precedenza assolti dalla corte di assise di Cosenza perché il "fatto non sussiste" . La Procura della Repubblica di Cosenza ha ostinatamente presentato ricorso all'assoluzione dei tredici imputati. Per il 18 è previsto un presidio davanti al tribunale.