Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

Si Cobas

Basta armare Israele: bloccato il porto di Genova

Data di trasmissione

Oggi sciopero nazionale del settore della logistica indetto dal SI Cobas e da varie altre realtà, a Genova una delle manifestazioni più affollate e il blocco di un'intera giornata di quattro varchi del porto partendo dalla consapevolezza che le guerre e il genocidio a Gaza partono da qui e qui bisogna lottare per fermarli.

Le nostre corrispondenze dalla piazza, due realizzate la mattina e una conclusiva nel pomeriggio.

No licenziamenti ingiusti al magazzino Maxi Di di Verona

Data di trasmissione
Durata 11m 40s

Corrispondenza con una compagna del SI Cobas di Verona dove prosegue lo sciopero nei magazzini Maxi Di di Belfiore, nonostante le provocazioni orchestrate dall'azienda contro le lavoratrici e i lavoratori.

Tra le altre rivendicazioni, lo sciopero chiede la reintegrazione di un operaio, licenziato per aver denunciato l'azienda per irregolarità su un infortunio subito sul lavoro e l'applicazione del CCNL Logistica con malattia e infortunio pagati al 100%.

Sciopero generale il 23 febbraio

Data di trasmissione
Durata 7m 30s

Il 23 febbraio numerose sigle del sindacalismo di base hanno indetto uno sciopero nazionale in solidarietà con la Palestina, le valutazioni di un compagno di Modena del SI COBAS.

L'ANOMALIA GIUDIZIARIA MODENESE

Data di trasmissione
Durata 13m 24s

Negli ultimi dieci anni il tribunale di Modena si è andato intasando di centinaia e centinaia di processi contro uomini e donne sindacalisti, lavoratori, attivisti e studenti impegnati nei movimenti sociali.

Per finire alla sbarra basta aver scioperato pacificamente davanti alla propria azienda, aver distribuito volantini o partecipato ad una manifestazione. Le denunce cadono a pioggia su cittadini e lavoratori che esercitano i propri diritti costituzionali, trasformandosi poi in lunghi anni di udienze e, talvolta, in aspre condanne.

Stiamo parlando di 593 imputati tra lavoratori e sindacalisti (circa 520 persone fisiche, dato che i funzionari sindacali hanno più procedimenti) per il periodo 2017-2022, oltre a circa 150 imputati per reati politici e sociali (manifestazioni, volantinaggi, occupazioni dimostrative, ecc), e ai 13 procedimenti a carico di giornalisti che hanno raccontato quelle vicende o semplici cittadini che hanno scritto qualche commento critico sui social.

Lo zelo del tribunale modenese nel perseguire operai e attivisti stride con l’immobilismo di fronte alle decine di denunce sugli abusi, anche gravissimi, commessi dalle forze dell’ordine. I casi più eclatanti riguardano le recenti richieste di archiviazione per i 120 agenti accusati di torture e lesioni al carcere Sant’Anna durante la rivolta del 2020, così come la frettolosa archiviazione per 8 dei 9 detenuti morti in quei giorni.

Marcello, del SI cobas di Modena, ci parla dell'iniziativa su questa vicenda che si tiene proprio a Modena nel pomeriggio di sabato 25 novembre

Leroy Merlin: attacco padronale contro i lavoratori del magazzino Castel San Giovanni di Piacenza

Data di trasmissione
Durata 14m 2s

Duro attacco di Leroy Merlin verso i 500 lavoratori impiegati presso il sito di Leroy Merlin a Castel San Giovanni di Piacenza. Un magazzino dove inizialmente erano impiegati 60 lavoratori e che attualmente conta circa 500 persone che hanno fatto crescere l’azienda enormemente a livello nazionale, 500 lavoratori che hanno dato la loro totale disponibilità a lavorare di sabato e di domenica per far si che l’azienda crescesse ed ora, con il cambio dell’amministratore delegato, hanno come unico ringraziamento lo spostamento delle merci in altri tre magazzini che fino ad oggi non esistevano.

Mantova, Settala e Rivalta le nuove destinazioni per le merci, magazzini che per l’appunto fino a ieri non esistevano e che ora accoglieranno la merce destinata a Castel San Giovanni dimezzando il lavoro e lasciando a casa 300 operai.

Il magazzino di Castel San Giovanni negli ultimi 4 anni ha lavorato ininterrottamente, senza mai fermarsi, per aumentare il profitto ed il guadagno della multinazionale che ha nel sito di Castel San Giovanni l’Hub di smistamento merci di tutta la penisola e che ricopre una posizione strategica fondamentale nella logistica.

Il S.I Cobas da due giorni è in sciopero davanti ai cancelli dell’impianto di Mantova dove e’ stata spostata la merce del magazzino di Castel San Giovanni, hanno aderito gia più di 500 lavoratori e siamo pronti a continuare la lotta davanti ai siti di Rivalta di Tortona (AL) e Settala (MI), la lotta coinvolgerà anche i magazzini del sud e negozi su tutto il territorio nazionale esattamente come lo scorso anno con Fedex dove per 10 mesi il S.I. Cobas ha lottato al fianco di ogni lavoratore.

Ne parliamo con il delegato provinciale del SI Cobas di Piacenza.

Mondo Convenienza: continuano gli scioperi

Data di trasmissione
Durata 9m 42s

A Prato continua la lotta di lavoratori e lavoratrici della logistica, in particolare su Mondo Convenienza, la famosa catena di mobili che deve il suo successo all'utilizzo di manodopera con condizioni di lavoro vessatorie.

Dalla prossima settimana iniziative nelle principali città italiane sotto lo slogan di "Mondo Convergenza".

Tutta colpa dei padroni?

Data di trasmissione
Durata 25m 22s

Marcello, del SI Cobas di Modena, ci presenta "Tutta colpa dei padroni?", una serie di podcast dedicati alla comprensione dei rapporti di lavoro.

"Tutta colpa dei padroni?" è un podcast che cerca di spiegare nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i "contratti mostro", come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos'è lo sciopero e come si fa.

A questo link la serie completa

Mondo Convenienza: a Bologna violenze contro il picchetto dei lavoratori

Data di trasmissione
Durata 8m 33s

La vertenza iniziata con lo sciopero a Campi Bisenzio (Fi), che da ormai oltre venti giorni e venti notti resiste in picchetto davanti ai cancelli di Mondo Convenienza, si allarga. Dopo i lavoratori di Roma e San Giuliano Milanese si sono uniti allo sciopero anche i lavoratori di Bologna, tutti in lotta contro le condizioni schiavistiche imposte dall’azienda. Proprio davanti ai magazzini di Bologna ieri mattina, il picchetto di lavoratori del Si Cobas è stato aggredito a più riprese da una decina di preposti e caporali della società RL2, venuti anche da altre città. Due lavoratori sono stati portati in ospedale con molteplici traumi. Ne parliamo con un compagno delegato sindacale del Si Cobas di Firenze.

Mondo Convenienza: ancora sciopero dei lavoratori a Firenze. Resistenza alla violenza poliziesca

Data di trasmissione
Durata 9m 17s

Prosegue da due settimane la lotta coraggiosa e determinata dei lavoratori - facchini e autisti dipendenti RL, una società che fornisce servizi in appalto al noto marchio di trasporto e assemblaggio mobili “Mondo Convenienza” di Campi Bisenzio (FI) - nonostante i ripetuti sgomberi violenti di polizia che ormai si susseguono ogni mattina da una settimana per permettere il passaggio delle merci bloccate da un picchetto sostenuto dal Si.Cobas.

Turni da 12/15 ore al giorno, un contratto quello delle pulizie multiservizi, una giornata di lavoro che inizia prestissimo il mattino e finisce molto tardi la sera,un lavoro che distrugge fisicamente e moralmente, un lavoro che mina la salute, le relazioni e dal quale non si vede l’ora di scappare: questo il sistema di sfruttamento e oppressione contro il quale i lavoratori si sono ribellati, sfidando padroni, forze dell’ordine, crumiri e istituzioni compiacenti. Siamo davanti ancora una volta nella “democratica toscana” ad un lavoro i cui contorni sono lo sfruttamento e sulle cui modalità sono state aperte diverse inchieste giudiziarie in varie città del nostro paese.

Per ora l’ unica risposta alle rivendicazioni dei lavoratori e del S.I. Cobas è stato il tentativo goffo e mal riuscito di organizzare altri lavoratori contro chi sciopera e l’unica parola è stata quelle dei manganelli, dei calci e dei pugni della polizia. L'azienda tace così come la ditta appaltatrice.