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Gaza

Gaza Ora, ritratti da Hossam - Ascolto collettivo del diario di una persona vissuta a Gaza

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Iante Roach, attrice  e creative producer, ci presenta GAZA ORA - RITRATTI DA HOSSAM Ascolto collettivo del diario di una persona vissuta a Gaza, che andrà in scena questa domenica 26 gennaio alle ore 19.00 con seconda replica straordinaria alle 21:30 perché la prima è sold out, a Tedacà Bellarte a Torino.

Link all'evento:

https://www.fertiliterreniteatro.com/events/gaza-ora-ritratti-da-hossam/

Sinossi:

Hossam al-Madhoun, noto attore e produttore teatrale di Gaza, mentre vive la distruzione della sua casa, dei suoi amici e della sua famiglia, inizia a scrivere.

Le straordinarie storie del teatrante ci invitano allascolto e a diventarne testimoni. Hossam dà voce non solo al dolore ma anche allassurdo, e persino al comico. Rivela come la vita quotidiana e la ricerca della dignità e dell’amore persistano irriducibili nell’inferno in cui Gaza è stata costretta a trasformarsi.

Questa nuova edizione della lettura scenica delle sue lettere immerge il pubblico in ritratti suggestivi. Incontriamo un accorto analista politico di nove anni, una fornaia improvvisata, un superstite di torture inimmaginabili nelle carceri israeliane, un ragazzino che sopravvive vendendo alla gente il loro riflesso nel frammento di uno specchio, e un coro di bambini che imbarazzano i genitori con domande metafisiche.

Lette da persone amiche e da artisti in tutto il mondo, le lettere di Hossam sono state adattate per la scena in GAZA ORA messages from a dear friend, ottenendo il tutto esaurito al Festival delle Migrazioni di Torino e in numerose città italiane.

Contatti:

distribuzione@tedeca.it

iantegaia@gmail.com

info@aztheatre.org.uk

 

 

Gaza Ora – Ritratti da Hossam,  progetto di AZ Theatre in coproduzione con Tedacà,
testi di Hossam al-Madhoun, in collaborazione con Theatre for Everybody.
Adattamento scenico a cura di Jonathan Chadwick. Creative producing di Iante Roach.
Traduzioni in italiano di Fabrizia Baldissera, Giovanni Bienne, Omar Elerian, Victoria Fiore, Umberto Mazzei, Tommaso Nelli, Yasmina Moussaid, Isabella Prigione, Orsola Privitera, Fulvia Zeuli, Giuliana Zeuli.
Editing dei testi originali inglesi di Jonathan Chadwick e Ruth Lass. Editing dei testi italiani
di Fabrizia Baldissera, Tommaso Nelli, Iante Roach. Una coproduzione Az Theatre e Tedacà.

Roma: Fuori i genocidi dalla storia

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Sabato 25 gennaio 2025 Corteo per la Palestina Piazza Vittorio h 15.00

Un compagno del Comitato solidarietà con la Palestina in terzo ci aggiorna sulle iniziative e mobilitazioni messe in campo dalla neo nata Rete Antisionista Palestina Roma e sulla necessità di scendere in piazza sabato per una Palestina libera dall'occupazione.

Cagliari: Siamo ancora qui...per la Palestina

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Sabato 25 gennaio 18.30 piazza Costituzione a Cagliari

Siamo qui per rendere attuale il valore della giornata della memoria... per non dimenticare! Abbiamo dato valore a questa data perché come un faro ci aiutasse a riconoscere la discriminazione l’abuso il fascismo e ci permettesse di fermare un genocidio prima che questo si compia definitivamente. Oggi vediamo questi segni. Oggi un nuovo genocidio è sotto in nostri occhi, visibile tutti i giorni, in diretta, un orrore senza fine. Per fermare Israele non basta una tregua un progetto che prevede lo sterminio di un intero popolo, con la pulizia etnica a Gaza nella Palestina occupata e l’occupazione di territori in Libano in Siria e chissà dove ancora... per fermare Israele non basta una tregua, serve l’impegno di tuttә Questa violenza parte anche da qui * da qui dalla fabbrica di bombe RWM di Domusnovas dove si producono queste bombe * da qui dove nei poligoni NATO i piloti israeliani si addestrano per colpire meglio i civili * da qui dove i soldi sottratti a sanità e istruzione vanno ad ingrassare i fabbricanti di armi. Se non vogliamo più essere complici possiamo fare la nostra parte con tante piccole azioni più o meno coraggiose: - boicottare le aziende che partecipano al massacro e all’occupazioni - informarsi e parlare della questione a chi ci sta vicino - pretendere l’arresto dei criminali internazionali che vengono qui in vacanza - e lottare perché i nostri soldi vengano investiti in sanità e istruzione e non in armamenti! Sta a noi decidere se dire NO è nostra responsabilità reagire difendere il popolo palestinese e noi stessi dal sionismo globale perché mai più deve voler dire: mai più per nessunә

Ne parliamo con un compagno palestinese dell'UDAP

TI senti come se fossi subumano

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La rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) esprime sconcerto e profonda preoccupazione per l'ennesimo episodio avvenuto in ambito accademico e scientifico di censura e di annullamento di un incontro pubblico avente per oggetto la tragica attualità di Gaza. Il prestigioso Ateneo veneto avrebbe dovuto ospitare Giovedì 9 gennaio la presentazione del rapporto di Amnesty International "TI senti come se fossi subumano. Il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza, ma inseguito ad una lettera di rimostranze inviata dalla comunità ebraica veneziana, in cui si contestava l'opportunità "di dare ospitalità a posizioni da sempre preconcette e preconfezionate, come quelle di Amnesty" e l'uso del termine genocidio che ha "implicazioni terribili e demagogiche", l'Ateneo Veneto ha preferito fare marcia indietro, adducendo come motivazione vaghe ragioni di "cautela e tutela della sede"

L'incontro sui è svolto comunque ospitato dall'Un8iversità Ca' Foscari, su iniziativa del Comitato "Guerra e Pace"

Ne parliamo con Simone Sibilio, che insegna Lingua e Letteratura Araba" all'Università Ca' Foscari

Lettera di "Napoli per la Palestina libera"

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Lettera-documento, con i nomi dei primi firmatari, rivolta all'Ambasciata Palestinese in Italia per iniziativa del gruppo "Napoli per la Palestina Libera"

Siamo un gruppo di giornalisti, avvocati, docenti, sindacalisti, artisti, registi e professionisti vari, che alcuni mesi fa hanno dato vita al gruppo “Napoli per la Palestina Libera”, per denunciare l'indifferenza nella quale si sta consumando un atroce genocidio e per sostenere nei modi più incisivi possibili la causa della libertà palestinese. Negli ultimi mesi, oltreché indignati di fronte agli efferati episodi quotidiani di guerra e di distruzione sistematica delle condizioni materiali minime di sopravvivenza del popolo di Gaza, da parte israeliana (favoriti e appoggiati dai paesi occidentali a guida statunitense), assistiamo alla repressione nelle città della Cisgiordania occupata, a cominciare da Jenin, dei resistenti palestinesi ad opera delle milizie dell’ANP. A questo proposito, ci sembra molto grave che l’ANP abbia silenziato una delle poche fonti d’informazione che riuscivano ad aggirare la censura imposta da Israele e dai paesi occidentali, impedendo ai giornalisti di Al Jazeera di svolgere il rischioso lavoro di libera testimonianza e informazione. Siamo consapevoli che le guerre, e in questo caso il genocidio, si facciano sia con le armi che col controllo dell’informazione, fino a trasformarla in propaganda. Da qui la richiesta di chiarimento e un’eventuale e augurabile dissociazione da parte della rappresentanza diplomatica palestinese in Italia, rispetto ad azioni e comportamenti dell’ANP che aggravano il genocidio perpetuando lo stato di sofferenza e martirio dei palestinesi.

Ne parliamo con Guido Piccoli, giornalista e sceneggiatore, uno dei firmatari

 

Palestina: bombardamenti a Gaza, uccisioni ed arresti in Cisgiordania

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Con una compagna commentiamo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite che lancia ancora una volta l’allarme sulle condizioni nella Striscia di Gaza dove i raid colpiscono ovunque. Ci aggiorna poi sulla situazione in Cisgiordania dove continuano gli arresti, le incursioni dell’esercito israeliano nei campi profughi palestinesi e gli attacchi violenti delle milizie dei coloni.

Fermare il genocidio e l'escalation di Israele

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Israele è ormai una minaccia per il Medio Oriente e per tutti noi: l’onda lunga della guerra può abbattersi con violenza sul resto del mondo, incluso il nostro paese.

Mentre continua il genocidio a Gaza con le sue oltre 43000 uccisioni e la distruzione totale, Israele procede impunemente nel progetto della "grande Israele", con la riannessione dei territori palestinesi ,del Libano meridionale, e del Golan siriano già occupato da decenni.

Anche la nuova amministrazione statunitense, che emergerà dalle elezioni del 5 novembre, verrà messa di fronte al fatto compiuto, grazie al potere di condizionamento della lobby sionista negli Usa sia verso Trump che verso la Harris.

I gravissimi arroganti attacchi alle Nazioni Unite sia a livello istituzionale che militare, sono frutto dell’impunità di cui Israele gode da decenni, diventando uno stato-canaglia che minaccia non solo i popoli del Medio Oriente ma anche la stabilità e la pace nel resto del mondo.

Lo scontro tra la legittima aspirazione del popolo palestinese alla propria autodeterminazione e l’occupazione coloniale-militare israeliana, avviene oggi in un quadro in trasformazione.

Una guerra di Israele contro l’Iran avrebbe conseguenze ben più pesanti, anche in termini economici, delle operazioni militari e terroristiche israeliane fin qui condotte contro le organizzazioni della resistenza palestinese o Hezbollah in Libano. Anche I ripetuti bombardamenti sulla Siria avvengono in un'area dove sono rilevanti il protagonismo della Russia e la collaborazione con questi paesi.

Siamo in una fase di profondi sconvolgimenti del sistema mondiale uscito dalla seconda guerra mondiale, sembrano saltati tutti gli spazi di concertazione, mentre avanzano in tutto il mondo il riarmo e le opzioni militari.

Questa guerra " illimitata" condotta da Israele non mette al riparo nessuno, neanche chi come i Governi Italiani ed europei continuano a vendergli armi, mantenere accordi economici privilegiati, collaborazioni scientifiche, accettando le giustificazioni ideologiche.

Tuttavia oggi gran parte dell’opinione pubblica italiana è con le ragioni dei palestinesi.
I tentativi di criminalizzazione e repressione governativi non fermano le manifestazioni in solidarietà con la Palestina

Diventa urgente che la generosa mobilitazione sviluppata fino ad oggi al fianco dei popoli palestinese e libanese ridefinisca i propri obiettivi sulla base del nuovo scenario che si va delineando in Medio Oriente.

Intendiamo discutere collettivamente di queste urgenze in una assemblea il 9 novembre per preparare una grande manifestazione. Vogliamo mandare un potente segnale di opposizione all’escalation della guerra di Israele in Medio Oriente, di protesta contro la complicità del nostro governo con il genocidio. Vogliamo riaffermare la solidarietà popolare con la causa palestinese.

Assemblea Nazionale 09/11/2024 - dalle 14:00 alle 20:00

Nuovo Cinema Aquila - Via L'Aquila 66/74

Mr. Dubllioner

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Settima puntata, della Stagione 24/25, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Durante la prima ora abbiamo aggiornato la situazione a Gaza, nello specifico sui campi profughi che vengono attaccati dallo Satto sionista d'Israele. Poi abbiamo parlato del caso di Moussa Diarra, cittadino maliano ucciso dalla polizia a Verona, che rappresenta un altro caso di razzismo strutturale da parte delle forze repressive italiane nei confronti dei migranti.

Nella seconda metà abbiamo avuto come ospite telefonico a Andrea, aka No Fingers Nails, che ci ha presentato alcune delle sue productions mentre abbiamo chiacchierato del suo background musicale e di come si è avvicinato alla dub culture.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

The Ethiopians - Monkey man

The Wailers - Clim the ladder

Little Roy meets Prince Fatty - Comes as you are (Nirvana cover)

 

Tony Tuff & Jah Stich - Rumors of war

Big Youth - Cool Breeze

 

Italghana - Mr. Officer

Tony Benjamin - Africa is Zion

Sister Audrey - English girl

 

No Finfer Nails:

Mc Baco & No finger Nails - Rumors of war

No finger Nails - Life is a dream

Tom Spirals & No Finger Nails - Mr. Trillionaire (Michael Exodus remix)

 

Dub Judah - Unity is strength

Ranking Delah & Blu Sheperd - Calie Weed

King General - You are wrong

Likkle I meets Gary Clunk - What dem say

Yuggen - Roots Masashi