In corrispondenza con una compagna del Coordinamento di solidarietà per la Palestina, presentiamo l'incontro che si terrà Mercoledì 26 febbraio, alle ore 17.00 all'Università La Sapienza - Aula 6 di Lettere, con Samah Jabr, psichiatra, psicoterapeuta, scrittrice ed ex Direttrice del Unità di Salute mentale del Ministero della Sanità palestinese, che presenterà il suo ultimo libro "Il tempo del genocidio" e racconterà la vita quotidiana nella Palestina occupata e il trauma collettivo della popolazione palestinese, che resiste al colonialismo sionista brutale e devastante,
Il 28 febbraio, invece, Samah Jabr incontrerà il Collettivo antipsichiatrico Senzanumero e Nontantoprecisi, al Centro culturale Posto Zero, in via di Castel Guidone, 4, alle ore 17.30
Il 18 maggio, alle 17:00, in Via di Valco San Paolo, a Roma, zona San Paolo/Ostiense, sarà inaugurato il murale nel ricordo di Shireen Abu Akleh, giornalista palestinese uccisa nel campo profughi di Jenin l'11 maggio del 2022 da parte delle forze d’occupazione israeliane.
Ad un anno dall'uccisione di Shireen Abu Akleh, ancora, nessuna giustizia è stata fatta.
In occasione dell'anniversario della sua uccisione, Giovani Palestinesi di Roma, Radio Roma e Join The Resistence hanno promosso questa opera volta anche a sensibilizzare sul tema della libertà di stampa e di espressione.
L'evento è organizzato con la collaborazione al progetto dell'VIII Municipio di Roma Capitale con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Saranno presenti durante l'inaugurazione delle realtà locali e i promotori.
Seguirà poi lo stesso giorno alle ore 18:00 a La Villetta Social Lab in Via degli Armatori 3-Roma un dibattito sulla condizione dei/delle reporter e dei/delle giornalisti nel mondo e della libertà di informazione. Modererà Il dibattito Andrea Candelaresi di Radio Roma. Interverranno: •Maya Issa - Giovani Palestinesi di Roma •Join The Resistence •Ilaria Masinara - Amnesty International •Chiara Cruciati-giornalista di Il Manifesto •In collegamento con Tony Abu Akleh-Fratello di Sheren Abu Akleh •Naser Abu Baker- presidente dei giornalisti palestinesi
Con Maya dei Giovani palestinesi di Roma raccontiamo la situazione in Cisgiordania, dei profughi e la diaspora palestinese, le differenze tra ieri ed oggi le prospettive, i desideri e gli obiettivi futuri.
Un modo per riflettere e rilanciare l'Assemblea di domenica 5 febbraio alle h 16.00 al LOA Acrobax, Via della Vasca Navale 6
Dai microfoni della Radio con due compagni dal campo profughi di Aida, Betlemme, West Bank, Palestina, parliamo della vita nel campo e dei progetti che in quel luogo si stanno sviluppando. Ci aggiornano sui recenti sviluppi dell'occupazione sionista e della Resistenza palestinese. Un compagno di Casale Alba Due ci presenta l'iniziativa che proprio nella struttura sottratta alla speculazione all'interno del parco di Aguzzano, si svolgerà sabato 1 ottobre a sostegno di Aida Camp.
Abbattiamo i Muri • Sonidos de Palestina📍 Sabato 1 Ottobre • @casalealba2
Questa mattina, mercoledì, un giovane, Younis Ghassan Tayeh (21 anni), è stato ucciso dai proiettili israeliani nel campo di al-Fara’a, tra le città di Nablus e Tubas, nella Cisgiordania settentrionale occupata. Sempre questa mattina le forze di occupazione israeliane hanno sparato contro gli agricoltori palestinesi che lavoravano la loro terra nel sud della Striscia di Gaza.
Ieri martedì, un giovane palestinese, Muhammad Musa Muhammad Sabaaneh, 29 anni, è stato ucciso e altri 16 sono rimasti feriti durante l’assalto delle forze di occupazione israeliane a Jenin.
Lunedì, coloni israeliani hanno aggredito agricoltori palestinesi che lavorano nelle loro terre a Kafr al-Dik, ad ovest della città occupata di Salfit, in Cisgiordania.
Della grave situazione e delle continue aggressioni delle forze di occupazione israeliane ne parliamo in diretta con una compagna.
Presidio per rompere il silenzio sulla Palestina Venerdì 6 Maggio 2022 a Piazza dell' Esquilino h 18.00
Ne parliamo con Bassan,giornalista palestinese, di seguito l’appello:
GERUSALEMME TI CHIAMA!
Anche quest’anno, si è ripetuto il solito copione, con ancor più atrocità: durante il mese del Ramadan, gli oppressori israeliani hanno intensificato le violenze e i saccheggi ai danni della popolazione palestinese. Approfittando della distrazione generale, focalizzata sulla guerra in Ucraina, i sionisti hanno devastato la Moschea Al-Aqsa a Gerusalemme, sito sacro ai musulmani di tutto il mondo, invadendola e lasciandola allo scempio dei coloni ebraici, scortati da un gran numero di soldati che non hanno esitato ad esplodere granate stordenti e gas lacrimogeni. I fedeli musulmani, sono stati allontanati con proiettili di gomma e manganellate, senza distinzione alcuna tra uomini, donne, anziani, bambini, giornalisti, paramedici. Allo stesso modo, ai Palestinesi cristiani è stato impedito di raggiungere i propri luoghi di culto in città. Solo dall’inizio del Ramadan, sono stati uccisi decine di Palestinesi, e Gaza è stata nuovamente bombardata. In questo modo, lo scopo dei sionisti è quello di esacerbare gli animi, devastare il morale civile, radicalizzare la popolazione e strumentalizzare le questioni religiose, trasformando agli occhi del mondo che per loro conta l’Occidente la vittima in estremista. Rispetto alla consuetudine cui ormai siamo costretti ogni anno da molto tempo, oggi tutto questo è reso ancor più insopportabile dalla doppia morale dei nostri governi: le “vesti strappate” per le vittime innocenti in Ucraina, non sono minimamente riproposte per un’identica guerra d’invasione che si consuma da decenni, quella israeliana ai danni dei Palestinesi, tra il silenzio-assenso della stampa nostrana. Non intendiamo avallare un silenzio complice, e diciamo NO a questa scia interminabile di violenza e sopruso! Il cuore della Palestina, Gerusalemme, è ferito e non possiamo permetterci di restare in silenzio!
Vi invitiamo a rompere questo silenzio assordante e di partecipare al PRESIDIO il 6 MAGGIO 2022 A PIAZZA DELL'ESQUILINO dalle 18.00 alle 19.00 "La Resistenza di un oppresso è lotta di tutti!"
Con una compagna parliamo dell'aggravarsi della situazione, degli ultimi giovani palestinesi uccisi dall'esercito israeliano, dell'aumento delle violenze dei coloni e della possibilità, come ha dichiarato il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Aviv Kohavi, " che l' esercito è pronto a invadere Gaza e altre città palestinesi in modo più efficace di quanto accaduto a Jenin nel 2002", secondo quanto riferito domenica da Arab48.
Lo status eccezionale di Gaza è il risultato attivamente pianificato di una serie di regimi particolari invocati per il territorio, ma radicati in un quadro di pratiche coloniali e di occupazione israeliane.