Stato di agitazione per oltre 50 precari e precarie dell'AIFA, che questa mattina hanno manifestato di fronte la sede del ministero della salute. Di seguito l'indizione della mobilitazione.
Di fronte al silenzio assordante dell’amministrazione e del Ministero della Salute alle nostre reiterate richieste di essere ricevuti, ci siamo risolti a manifestare, ancora una volta, DOMANI 15 FEBBRAIO, DALLE 9 ALLE 13, DAVANTI ALLA SEDE DEL MINISTERO DELLA SALUTE IN LUNGOTEVERE A RIPA. Esigiamo chiarezza sulle intenzioni che AIFA e il Ministero hanno circa le nostre sorti, dato che il 30 giugno i nostri contratti scadranno senza una possibilità di proroga o di rinnovo lasciandoci senza lavoro.
Siamo oltre 50 persone, precari anche da oltre 10 anni, e abbiamo lavorato con impegno costante per garantire il funzionamento dell’Agenzia, ancor più in questi ultimi tre anni di pandemia. Eppure da quasi due anni ci troviamo a vivere questo stillicidio di precarietà, con contratti che durano pochi mesi e che ci costringono ogni volta a implorare un rinnovo o una proroga. Tutto questo mentre in altre amministrazioni si sono da tempo avviati percorsi di reale valorizzazione e progressiva stabilizzazione del personale precario. La nostra situazione è paradossale: da un lato siamo coinvolti in prima linea nella gestione della grande mole di lavoro che l’Agenzia deve portare avanti per assicurare l’accesso al farmaco e alle cure in questa situazione emergenziale, dall’altro non vediamo alcuna programmazione che rispetti e valorizzi i nostri ruoli e la nostra esperienza pluriennale e anzi veniamo lasciati senza alcuna prospettiva di tutela. In un momento in cui l’incremento delle risorse e degli investimenti stanziati a tutela della salute pubblica viene dalla politica considerato una imprescindibile priorità, ci troviamo invece ad essere ignorati. Non intendiamo arrenderci di fronte a questa assenza di riguardo per la nostra dignità di lavoratori e continueremo a levare la nostra voce fino a quando non ci verranno prospettate soluzioni concrete e adeguate alla nostra drammatica situazione. Facciamo nuovamente appello al Ministro del Lavoro Orlando, affinché levi la sua voce all’interno del Governo per richiamarne l’attenzione sulla nostra condizione e chiediamo a tutti i precari della pubblica amministrazione che condividono la nostra situazione di unirsi a noi in questa battaglia a tutela della dignità del lavoro.