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lago di Albano

Laghi in lotta: domenica 17 novembre presidio a Nemi

Data di trasmissione
Durata 10m 24s

Un compagno del Comitato protezione boschi colli albani racconta la manifestazione di sabato scorso e lancia il presidio di domenica 17 novembre.

I LAGHI IN LOTTA:

PRESIDIO PER SALVARE I LAGHI DI NEMI E ALBANO

DOMENICA 17 NOVEMBRE

ORE 11.00 - PIAZZA "UMBERTO I" - NEMI

_PORTIAMO DI NUOVO IN PIAZZA I SECCHI CON GLI SLOGAN !_

Il "Comitato per la protezione dei boschi dei Colli Albani" invita la popolazione a scendere di nuovo in piazza, stavolta a Nemi, per
continuare la battaglia a difesa dei laghi le cui acque stanno diminuendo pericolosamente e per contrastare i progetti di speculazione
che incidono pesantemente all'interno del "Parco dei Castelli Romani".

Le riuscitissime "secchiate" hanno simbolicamente iniziato a far capire alle istituzioni che la cittadinanza non tollera più il disinteresse
verso i laghi che si stanno prosciugando.

Oltre a non far nulla per salvare lo Specchio di Diana, l'amministrazione sta iniziando progetti di attività commerciali per
attrarre turismo di consumo che nuocciono gravemente al mantenimento del delicato ecosistema del lago di Nemi, così come purtroppo già avvenuto
per quello di Albano.

Si è sbandierato orgogliosamente sui giornali locali la volontà di creare "Il parco urbano della conca del lago" con "Centro Canoa" (piu
che altro uno stabilimento con annesso pub e movida), area ristorazione, attrezzi ginnici e pedane a bordo lago.

Noi vogliamo che il lago di Nemi resti naturale e che i soldi pubblici vengano investiti per non farlo sparire anziché regalarli ai privati
che creano attività altamente impattanti.

E' significativo che, anche stavolta, il sindaco di Nemi Bertucci sia intervenuto a mezzo stampa poche ore prima della prima "secchiata"
indicendo un tavolo tecnico con responsabili politici ed - alcuni - enti specifici.

Riteniamo incredibile che solo ora sia stata fatta la convocazione di un tavolo tecnico che, in altri ambiti, spesso si è anche rivelato poco
concreto, e ci sembra assurdo che sia stato indetto per individuare "le cause del progressivo abbassamento del lago e la pianificazione di
interventi immediati per arginare il fenomeno".

Le cause dell'abbassamento della falda sono note a tutti gli enti preposti.

Il sindaco di Nemi ricopre questo ruolo dal 2012: se 12 anni non sono serviti per comprendere quali sono i motivi principali dell'abbassamento
del livello delle acque, bastava andare sui siti ISTAT ed ACEA che parlano per il comune lacustre di una dispersione del 77% dei prelievi
idrici, di un consumo di 110 mc l'anno di acqua per abitante e di prelievi al 100% effettuati da fonti locali (quelle che alimentano il
lago).

Si potrebbe cominciare dal capire perché nulla è stato fatto per evitare tale situazione.

Risalta l'assenza dell'Ente Parco, neanche invitato dal sindaco e comunque silente in merito.

VOGLIAMO CHIEDERE DI ESSERE ASCOLTATI DURANTE IL TAVOLO TECNICO, IN QUANTO DA TEMPO CI STIAMO OCCUPANDO DELLA SITUAZIONE e siamo molto preoccupati.

Andremo anche a chiedere conto della mancata attuazione del tanto sbandierato "Contratto di falda" che impegnava le amministrazioni
locali, comune di Nemi ed Ente Parco inclusi, ad attivarsi per la tutela dei laghi.

Chiediamo la DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA AMBIENTALE DEI LAGHI ed azioni immediate che si possono fare già applicando alcune direttive
regionali esistenti.

Pretendiamo il blocco di progetti speculativi turistici, il controllo e il fermo degli emungimenti idrici irregolari.
I piani edilizi comunali, la perdita del 65% delle acque prelevate dall'unica falda dei Castelli, il disboscamento degli 8.000 ettari di
Parco, il disinteresse delle amministrazioni e dell'Ente Parco sono i veri problemi.

E' inutile appellarsi, in questo caso, al cambiamento climatico: sicuramente la siccità e il caldo aggravano la situazione, ma i motivi principali sono molto evidenti e già studiati.

In questo quadro già terribile, non c'è alcuna giustificazione per il disboscamento per una nuova conduttura idrica dal lago di Albano ad Ariccia, né tanto meno si può immaginare che ACEA prelevi ulteriori centinaia di migliaia di metri cubi di acqua l'anno per i sistemi interni all'inceneritore di S.Palomba che vorrebbe costruire.

Per questo e per molto altro, compresa la vergognosa variante al PRG che trasforma un vivaio di un'area boscata in un benzinaio "di pubblica utilità" su via dei Laghi, invitiamo tutti/e a scendere in piazza a Nemi domenica 17 novembre.