Solidarietà con i reclusi del Cie di Ponte Galeria
facciamo sentire la nostra solidarietà!
CONCENTRAMENTO MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
ORE 21.00
IN VIA TIBURTINA, DAVANTI ALL'INGRESSO DEL PARCO
DEI CADUTI DEL 19 LUGLIO 1943 (San Lorenzo)
3/6 Cariche e pestaggi delle guardie in seguito a un'evasione esplosa al termine di una delle tante giornate d'oppressione e violenza all'interno del lager di Ponte Galeria.
Nella sezione maschile è rivolta, da questa mattina prendono fuoco lenzuola e materassi, inizia lo sciopero della fame e della sete e in serata tentano la fuga almeno 10 persone.
Quattro persone fermate durante la fuga sono state pestate violentemente; un recluso in particolare sembra essere in condizioni gravissime. Intanto in 5 hanno conquistato la libertà.
4/6 Il giorno dopo. Ci sono 9 imputati (marocchini, algerini, egiziani e UN rumeno) portati in tribunale per la rivolta del giorno prima. Dopo l'udienza, sono tutti "liberi" e quindi torneranno al CIE in giornata. Il loro processo è stato fissato per il 22 luglio.
6/6 La vendetta delle guardie. La risposta degli sbirri non si fa attendere e nella notte tra il 5 e il 6 pensano bene di pestare diversi reclusi autori delle proteste e della rivolta. Un recluso è in infermeria con la gamba ferita, altri trasferiti non si sa dove.
Da dentro fanno sapere che continuano le restrizioni: hanno tolto loro pure la possibilità di usare una specie di sevizio che distribuisce acqua, sigarette, ecc.
Per protesta hanno gettato il cibo a terra nell’indifferenza del personale in servizio; sono rimasti digiuni, viene vietato loro di uscire dalle celle con la loro rabbia compressa in spazi sovraffollati.
7/6 Alta tensione. La situazione nel Cie è molto critica: un uomo ha un piede viola – «sembra che il piede sia stato schiacciato da una macchina».
Una ragazzo ha trasportato un altro recluso sulle spalle sino all'infermeria altrimenti sarebbe stato lasciato a sé. Avvertono che la tensione è molto alta e che non ce la fanno più.
8/6 Nella notte tra il 7 e l’8 due ragazzi algerini hanno tentato di impiccarsi perché hanno saputo di una grossa deportazione prevista per l’8.
Uno dei due algerini è stato trasferito d'urgenza in ospedale con un'ambulanza, l'altro è stato visto con un lenzuolo al collo mentre lo trascinavano in infermeria con la bava alla bocca, insomma in pessime condizioni. Si teme il peggio...
La grande deportazione verso l’Algeria ha in effetti luogo e oltre ai reclusi di Ponte Galeria una decina e più sono stati trasferiti a Roma da altri Cie per questo infame viaggio.
Tutto questo mentre il lager si affolla di sbirri che con ulteriori quattro volanti controllano la situazione. Dal maschile affermano che sembra di stare in una caserma. I reclusi raccontano che la tensione e molto alta e che non ce la fanno più: la vita a Ponte Galeria – affermano – è peggio della schiavitù.
Un recluso dice di sentirsi molto male e che gli vengono negate cure mediche e viene preso in giro dagli aguzzini dell’Auxilium.
11/6 Due casi di sifilide spaventano i reclusi della sezione maschile del Cie di Ponte Galeria.
L'estate è arrivata e tra mura incandescenti, un litro d'acqua al giorno, i servizi che non funzionano e gli psicofarmaci distribuiti come medicine, le malattie infettive si propagano.
All'inizio si trattava di un unico caso, un detenuto che pur di farsi portare in ospedale si è rotto la mano dando un pugno al muro, piangendo e scongiurando che risolvessero questa situazione, poi è bastato un favore, un asciugamano e un paio di pantaloncini prestati per un po' di giorni, per contagiare anche un' altra persona.
14/6 Ennesimo tentato suicidio, un ragazzo algerino che è salito sopra le sbarre della cella tagliandosi in diverse parti del corpo, tra cui la gola, ha poi tentato d'impiccarsi.
Verso le 22.00 un folto gruppo di reclusi del maschile sale sui tetti per protesta: dicono di essere a un passo dalla libertà, ma il Cie si riempie di polizia e carabinieri con varie camionette e vengono fatti scendere.
Intanto una trentina di solidali si ritrova davanti al Cie: con cori e urla e molto rumore si fa sentire dai reclusi facendo riecheggiare la parola libertà al di sopra delle infami mura dell’oppressione.
ricordiamo il Comunicato di un gruppo di detenuti del Cie di Ponte Galeria (Roma)
http://roma.indymedia.org/node/21383