Fuori l'obiezione di coscienza dai consultori!
Autodeterminazione
Il Coordinamento delle Assemblee delle Donne e delle Soggettività LGTBQIPA+ dei Consultori del Lazio ha da anni intrapreso una lotta in difesa dei Consultori e, fin dalla scrittura del primo documento inviato in Regione nel luglio del 2018, ha chiesto il rispetto della legge che non riconosce la possibilità di obiezione nei consultori. Le nuove linee guida del governo, che allargano fino alla nona settimana la possibilità di assunzione della RU486 indicando che questa assunzione possa avvenire anche presso i consultori pubblici come sempre abbiamo richiesto, sono una grande vittoria, frutto delle mobilitazioni del movimento femminista e transfemminista. Si potrà finalmente, come già avviene in molti altri paesi, abortire senza ricovero e senza inutili interventi chirurgici!
Ma tutto questo non ci basta. Dalle parole bisogna passare ai fatti! L'obiezione di coscienza non può essere tollerata all'interno dei consultori
VOGLIAMO RISPOSTE CHIARE E IMPEGNI PRECISI:
il trasferimento in altre strutture di tutto il personale obiettore ad oggi presente nei consultori in conformità con la legge 194 e il Decreto 152/2014 della Regione Lazio
l'applicazione immediata delle nuove Linee Guida sulla 194 emanate dal Ministro della Salute Speranza e che si individui nei consultori la sede privilegiata per l'aborto farmacologico (RU486)
la riapertura dei consultori chiusi e le assunzioni necessarie a garantire equipe al completo
programmi di educazione alla contraccezione, alla sessualità, all'affettività e alle differenze di genere nelle scuole e all'interno dei consultori
programmi partecipati e condivisi dalle donne e dalle libere soggettività, senza limiti di età per l'autodeterminazione sul proprio corpo, sul proprio genere e orientamento sessuale.
Coordinamento delle Assemblee delle Donne e delle Soggettività LGTBQIPA+ dei Consultori del Lazio