'Riccardo alla terza' + 'Emporium' - Martedì 31 Maggio ore 14
Martedì 31 Maggio 2011
ore 14
Palme srl in collaborazione con Orto degli Ananassi
presenta
RICCARDO ALLA TERZA
disappunti di un dittatore
di e con Andrea Gambuzza
Il Re ha ottenuto la corona con raggiri ed efferati omicidi, perpetrati sotto gli occhi di tutti. Si è servito di chi appoggiava la sua causa, sia che lo facesse per tornaconto che seguendo un ideale. Il Re è sempre e comunque stato solo, nelle imprecazioni, nei timori, nelle frustrazioni e, soprattutto, quando se ne stava scompostamente seduto sul trono in perenne bisogno di conferme. E' un personaggio che della rappresentazione ha fatto la sua arma vincente. Sobillatore, assassino, cospiratore, paranoico, ma anche simpatico, affascinante, sagace intrattenitore e virtuoso oratore. Egli è ben cosciente che quello che conta non sono i mezzi che si usano per raggiungere i propri obiettivi, ma la messa in scena che si riesce ad allestire. In questa perenne recita egli si autoalimenta e avidamente incarna il ruolo di seduttore per sfoggiare impunemente i paramenti del regnante “unto dal Signore”, e diventa poi il povero incompreso sgridato ingiustamente. Ogni gesto, ogni parola tende a massimizzare i consensi e non c’è spazio per le prove, per i ripensamenti, l’urgente bulimia di trionfi comanda i giochi. Egli è farsa e tragedia. A raccontarci le sue imprese ci saranno quelli che lo hanno aiutato, quelli che lo hanno subito e quelli che ancora non hanno capito…
Info: http://www.teatrailer.it/spettacoli/riccardo-alla-terza-disappunti-di-un-dittatore
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ore 15:15
EMPORIUM
poemetto di civile indignazione
di Marco Onofrio
voci narranti Maria Enrica Prignani, Ernesto D’Argenio, Barbara Frascà
Un allarme introduce lo spettatore in uno stato di allerta, di ascolto. Il contenuto del poemetto, e in definitiva la realtà in cui viviamo, si trovano in uno stato di allarme che se trascurato porta alle fiamme. Questo incendio rappresenta, da un lato, la naturale conseguenza di un allarme che, rimasto per troppo tempo inascoltato, ha procurato dei danni visibili agli occhi di tutti e, dall’altro, la volontà dei cittadini di non rimanere inermi e quindi di bruciare metaforicamente una situazione che non va, attraverso la voglia reale di cambiare le cose e da lì, dalle ceneri, finalmente rinascere. L’incendio ha quindi un significato ambivalente ed opposto: uno negativo ed uno positivo, ma entrambi portano comunque alle ceneri da cui ripartire. Lo spettacolo si conclude con un messaggio ottimistico, perché le ceneri sono il simbolo di una ripresa, indicano la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. Dalle ceneri risorgiamo.
Info Teatro Petrolini - Roma, 6-7 Giugno
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(pg.14)
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