'Teatro proibito' + 'La Terra è mia' - Martedì 13 ore 14
Martedì 13 Settembre 2011
ore 14
Teatro23
presenta
TEATRO PROIBITO
scene di teatro mai visto
di e con Federica Festa
regia Ennio Coltorti
Per annullare uno spettacolo, fino al 1962 decideva l’Ufficio della Censura Teatrale. In un secolo di storia italiana, più di 700 copioni non hanno raggiunto il pubblico in sala. Dal 1862 i Prefetti del Regno vietano la messa in scena di 29 testi su 30 perché incentrati sulla figura di un eroe ormai scomodo, Giuseppe Garibaldi. Il governo fascista centralizza dal 1929 la funzione del controllo preventivo creando l’Ufficio della Censura Teatrale: fino al 1943 più di tredicimila copioni inventariati, conservati all’Archivio Centrale dello Stato di Roma, di cui circa il 9% censurati del tutto o in parte. Dal 1945 al 1962, il timbro RESPINTO del periodo fascista si trasforma in quello NON APPROVATO, anche se l’Ispettorato per il Teatro preferisce tagliare alcune battute che possano offende la morale, il costume, la religione e gli organi istituzionali, piuttosto che operare la censura integrale, che genera scomodi dibattiti giornalistici. Infine, nel 1962 una nuova legge abolisce la censura preventiva e dichiara di voler eliminare “ogni criterio di carattere politico nell’attività di censura”.
La censura ora dicono non esista più, eppure tutti i miei colleghi hanno sempre un aneddoto in tasca: qualcuno (produttore o politico) che suggerisce di evitare quell'argomento o quel soggetto, “se no poi è difficile venderlo”...
Info www.federicafesta.it
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ore 14:45
L'Almanacco del Giorno d'Oggi
presenta
LA TERRA E' MIA
una commedia nera
con Stefano Greco, Savino Italiano, Olga Mascolo, Laura Pece
Quando all'improvviso non hai più un posto dove andare, si inizia a sentire quell'angoscia profonda e nera che si potrebbe chiamare angoscia del sole assente.
La Commedia all'improvviso ci conduce dentro la tradizione per trarre una rilevanza attuale da essa. La maschera come attrazione affascina, ma diviene soprattutto un elemento simbolico, animalesco, rappresentante delle più profonde grettezze umane. La privazione della terra, gli accordi tra i potenti, i contrasti tra i servi, la presa di coscienza, la determinazione, la fame, la terra. Una lettura trasversale del conflitto israelo-palestinese, dai servi fino alle dinamiche di potere che conducono allo scontro. Altresì ne cogliamo l'aspetto simbolico a
rappresentare i luoghi dove i giochi di potere impediscono una reale vita pacifica. In
questi scenari di guerra i servi non ne escono mai vivi, ma sulla scena, in questo
spazio minuscolo, è possibile trovare un riscatto, dove il mondo può realmente essere diverso.
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(pg.14)
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