Emauele Vezzoli in 'Ocean terminal' + Oreste Scalzone in 'Per Farla finita col giudizio di dio' - Martedì 08 Aprile 2014 ore 14
Data di trasmissione
★ Radio Onda Rossa 87.9 FM ★
Martedì 08 Aprile 2014 ore 14
OCEAN TERMINAL
produzione Teatri&Culture
dall'omonimo romanzo di Piergiorgio Welby
adattamento drammaturgico di Francesco Lioce ed Emanuele Vezzoli
diretto e interpretato da Emanuele Vezzoli
Il libro di Piergiorgio Welby, pubblicato postumo, è un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (“stream of consciousness”). Da queste pagine di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di un intellettuale, pittore e fotografo, nasce l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in 'Lasciatemi morire', esprime l’insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.
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ore 15:15
PER FARLA FINITA COL GIUDIZIO DI DIO
di Antonin Artaud
interpretato da Oreste Scalzone
Un testo “maledetto”, proprio come lo fu per lungo tempo il suo autore. Nel 1947, il direttore delle trasmissioni letterarie di Radio France propose ad Artaud di registrare una trasmissione: nacque 'Per farla finita col giudizio di dio'. La messa in onda venne subito bloccata. Una censura lunga 41 anni cadde su questa testimonianza di uno dei padri del teatro contemporaneo: soltanto nel 1999, infatti, Radio France trasmetterà la pièce radiofonica, una sorta di “apocalissi capovolta”, attraverso cui arrivare alle verità metafisiche. E' l'urlo della rivolta, la sconcertante manifestazione del rinnovato teatro della crudeltà nell'ultimo periodo di vita di Artaud. Poco si salva dalla sua ferocia critica. Si salva, però, l'uomo, che ha riconquistato la propria immortale libertà, e ha superato la soglia della colpa sfidando Dio e il suo giudizio.
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Buon ascolto!