Boxe contro l'assedio in Palestina
Corrispondenza con due compagni della Palestra Popolare del Quarticciolo, che dopo una settimana a Gaza si trovano in West Bank, per il progetto Boxe contro l'assedio. A Gaza hanno portato avanti allenamenti quotidiani con pugili di varie età, e ci raccontano come, oltre la narrazione dei media che spesso si concentra solo sulla devastazione e la guerra che affligge questi territori, visitandoli si incontra tanta forza e voglia di lottare, e di ribaltare la condizione di oppressione imposta dallo stato israeliano.
Dalla pagina di Boxe contro l'assedio:
“Boxe contro l’assedio” è un progetto che unisce palestre popolari italiane (la palestra Popolare di Palermo, e la palestre Valerio Verbano e Quarticciolo di Roma) e l’impegno dell’Ong Ciss in Palestina e che vuole usare il pugilato come strumento di riscatto sociale, di libertà e di benessere psicofisico per i giovani palestinesi
L'assedio e i continui bombardamenti su Gaza oltre a provocare centinaia di morti lasciano traumi, specie sui bambini e sulle bambine. Chi sopravvive, tra le altre cose, soffre di disturbi della memoria, iperattività, difficoltà di concentrazione e vive in uno stato di perenne ansia.
Il pugilato aiuta a combattere esattamente tutto ciò: è in grado di infondere coraggio ai più piccoli, di rafforzare l'autostima, avere coscienza di sé e del proprio corpo e contribuisce a combattere le paure.