Domani, Mercoledì 25 Gennaio, presidio alle ore 11 a Piazza Cavour, in solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro l'ergastolo ostativo e il 41 bis, durante la discussione sull'ergastolo ostativo.
La Corte costituzionale, come prevedibile, ha stabilito ufficialmente l'incostituzionalità dell'ergastolo ostativo: il parlamento adesso avrà un anno per provvedere, in caso contrario sarà la stessa Corte ad abolire la norma che prevede l'ergastolo ostativo in quanto ritenuta "in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione". Quale panorama si apre adesso? E quali sono le possibili evoluzioni dell'ordinamento giudiziario?
Lo abbiamo chiesto al professor Luigi Manconi e ad Andrea Oleandri, dell'associazione Antigone
Corrispondenza con un compagno del movimento No Tap per parlare della sentenza della Corte Costituzionale del'11 ottobre che dà ragione al governo sul contestato gasdotto Tap in Salento. I giudici della Consulta hanno ritenuto inammissibile il conflitto sollevato contro lo Stato dalla Regione Puglia, che riteneva lese le proprie prerogative nel procedimento di autorizzazione. La decisione conferma dunque la validità del provvedimento che ha dato l’ok alla costruzione dell’opera. Le motivazioni si conosceranno nelle prossime settimane. La messa in opera del Tap, nel frattempo, è ancora bloccata all'espianto degli ulivi di Aprile.
Oggi la Corte costituzionale emetterà la sentenza se mantenere le ulteriori restrizioni al regime carcerario 41bis, oppure permettere di ricevere libri e riviste. Ripercorriamo la storia del 41bis e le sue evoluzioni peggiorative, al punto che si caratterizza oggi come imposizione di regime di tortura.