In corrispondenza con un avvocato romano, per capire meglio come la richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi si inserisce all'interno di tendenze, in parte contraddittorie in parte coese, nello scenario giuridico europeo e nazionale.
Commentiamo con un compagno da Milano i fatti relativi alla richiesta dell'estradizione per Vincenzo Vecchi. Un aggiornamento ma anche la restituzione di un cambio di passo del diritto tanto nazionale quanto al livello comunitario; approfondiamo in questa corrispondenza quello che ci sembra sia un allineamento dei governi europei basato su una stretta repressiva che lascia sempre meno spazio alle lotte e alle protesta.
Inoltre Approfondimento con l'avvocato di Vincenzo Vecchi in merito al reato di "devastazione e saccheggio" e le differenze con il diritto francese.
La buona notizia è che finalmente, dopo tanti anni e tanto peregrinare da un carcere all'altro Luca uscirà a giorni dal carcere anche se poi bisogna aspettarsi i dispositivi della sorveglianza speciale; per Vincenzo invece ancora si aspetta il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea in merito alla richiesta di estradizione dello stato italiano, le aspettative non sono rosee ma continua la mobilitazione: appuntamento a Milano, domenica 18 settembre dalle ore 16 al Cox18 di via Conchetta, 18 per costruire una mobilitazione per l'8 ottobre.
Stamani è stata realizzata una corrispondenza con il presidio permanente che si teneva sotto casa di Emilio, il compagno per il quale qualche giorno fa una sentenza della Corte di Cassazione aveva disposto l’estradizione. Abbiamo anche avuto la possibilità di parlare con Emilio prima che venisse tratto in arresto. Infatti subito dopo la nostra corrispondenza leggiamo sul sito notav.info: "Sono arrivati scavalcando il cancello, come degli intrusi, bloccando la statale con le camionette e circondandone la casa con decine di digos. Tra le grida di rabbia di chi da giorni presidia casa di Emilio per rendere più difficile il suo arresto, tra le urla che invocano libertà, Emilio è stato tradotto in carcere a Torino in attesa di essere portato in Francia".
Il motivo per il quale Emilio è stato rincorso da varie misure restrittive in attesa dell’estradizione risale alla primavera del 2021 durante una manifestazione in solidarietà ai migranti al Monginevro. Il tribunale di Gap ha emanato un mandato di arresto europeo e il 15 settembre Emilio era stato arrestato e portato in carcere a Torino. La custodia in carcere era stata poi trasformata in arresti domiciliari, durati fino ad oggi.
A partire da questa sera, alle ore 18 presidio sotto il carcere delle Vallette per chiedere la sua immediata liberazione!
Con un compagno di Supporto Legale aggiorniamo sulla situazione di Vincenzo Vecchi, uno dei compagni condannati per Genova 2001, latitante dopo la sentenza di Cassazione del 2012, arrestato pochi giorni fa in Francia; per lui oggi l'udienza per la convalida dell'arresto e per la richiesta di estradizione dei tribunali di Genova e di Milano.
Allarghiamo poi il discorso agli altri compagni e alle altre compagne condannati, per alcuni dei quali o il carcere o le misure restrittive non sono ancora terminate, per tutti e tutte lo spettro dei risarcimenti.
La necessità ancora oggi della solidarietà di tutti e tutte
Abbiamo commentato, insieme ala Rete Internazionale in Difesa del Popolo Mapuche, la sentenza che dichiara, dopo un processo illegale e illegittimo, che il Lonko potrà essere estradato in Cile. Facundo Huala è infatti già stato processato e assolto dai reati di cui viene accusato e già una volta è stato dato parere negativo alla sua estradizione. Questo rende il tratto meramente del processo, che ha visto chiuse lemporte a stampa familiari e chiunque non fosse necessariamente presente in aula. Il Lonko però ha dovuto assistere dal carcere Unidad 14 di Esquel perchè non è stato permesso il suo trasferimento in aula per ordine del Magistrato in causa Gustavo Villanueva.
Continua la pressione per impedire l'estradizione di Nekane Txapartegi, rifugiata basca in Svizzera su cui pende una richiesta da parte della magistratura spagnola.
Un membro del collegio difensivo di Nekane ci racconta gli ultimi aggiornamenti sulla sua vicenda, anche alla luce dell'annullamento, la settimana scorsa, da parte del tribunale supremo spagnolo, di una condanna inflitta ad un militante basco a causa di una denuncia di tortura non presa in considerazione da parte delle autorità.
Una decisione obbligata a causa dei numerosi pronunciamenti da parte di diversi organismi internazionali, a loro volta sollecitati dalle pressioni decennali di associazioni e collettivi che si battono contro l'uso della tortura nello Stato spagnolo.
Nel frattempo, proseguono le iniziative di solidarietà, che vedranno il loro apice in una manifestazione internazionale che si terrà a settembre a Berna.
Per notizie, aggiornamenti e per scrivere a Nekane:
Giovedì 21 Gennaio 2016 presidio davanti l'ambasciata della Bulgaria in via Rubens a Roma contro la richiesta di estradizione di un militante palestinese da parte di Israele .
12 novembre 5 compagni ateniesi e 5 milanesi vengono arrestati per i fatti del corteonoexpo milanese del primo maggio scorso. A ciò si aggiungono cinque persone perquisite e indagate a piede libero.
Le accuse sono gravissime: devastazione e saccheggio oltre che di altri reati minori dal travisamento alla violenza, al tentato incendio. Ad atene la polizia greca esegue un mandato di cattura europeo richiesto dalla polizia italiana nei confronti di 5 studenti greci. Le autorità giudiziarie italiane richiedono l'estradizione dei cinque giovani per un processo in Italia. Sabato prossimo la Corte d’Assise greca deciderà in merito. Intanto forte è stata ed è la solidarietà del movimento greco: martedì scorso manifestazione sotto l'ambasciata italiana, corteo sabato 28 quando la magistratura greca deciderà.